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Pesce, nuove norme sull'etichettatura Anche il mercato ittico si adegua
15 marzo 2015

Dal primo gennaio sono diventate obbligatorie le nuove etichette per i pesci, i crostacei e i molluschi venduti in Europa. Queste dovranno indicare il nome esatto della specie, il luogo preciso dove è stata pescata (non sarà più sufficiente la generica indicazione del Mar Mediterraneo), e il metodo utilizzato (amo, strascico). Un nuovo sforzo è dunque richiesto all’industria alimentare, che dovrà affrontare nuovi costi e dovrà organizzarsi. Ma tutto ciò può rappresentare anche un’opportunità per le aziende che potranno meglio difendersi sul mercato dai competitors di altri Paesi. Secondo il regolamento i produttori ora devono indicare non solo se il pesce, i molluschi e i crostacei, sono stati pescati nel Mediterraneo o meno, come succedeva fino a poco tempo fa, ma dovranno riportare anche la sottozona, ovvero il punto esatto di cattura: ad esempio se lungo la costa adriatica o quella tirrenica, in Puglia o in Sicilia. Inoltre si dovrà indicare lo strumento usato per la pesca, se l’amo o la rete a strascico. Anche il mercato ittico di Molfetta si è adeguato alle nuove norme, fatte applicare dalla Capitaneria di porto. Il sindaco Paola Natalicchio ha voluto verificare di persona il funzionamento del nuovo sistema e ha assistito, a notte fonda, allo sbarco del pesce e all’asta del venerdì. Quindici, che aveva programmato di dedicare a questo argomento un articolo sul prossimo numero della rivista mensile, aveva inviato, proprio quella notte il proprio bravo fotografo Mauro Germinario, al Mercato ittico per raccontare per immagini (che vedete in queste pagine) tutti i particolari dell’asta. Fortunata coincidenza ha voluto che mentre Germinario era impegnato a scattare le foto, sia arrivato anche il sindaco Paola Natalicchio, che ha commentato così la sua visita al mercato: «Sono state ore emozionanti, insieme ai nostri armatori, agli astatori, ai commercianti. Il nostro mercato vive una fase importante di ammodernamento fortemente voluta dalla Capitaneria, dal Consorzio e accompagnata dal Comune. Un nuovo sistema di pesatura dopo lo sbarco, l’informatizzazione della vendita attraverso il sistema di etichettatura delle cassette, le aste controllate via tablet e coordinate da un centro di elaborazione dati, un efficiente sistema di vigilanza per rafforzare la lotta all’abusivismo. Abbiamo parlato di questi aspetti con gli armatori e gli operatori, tornati da quattro giorni di mare grosso di pesca sul Gargano. Stanotte l’asta è andata bene, ma il prodotto a causa del maltempo era poco. Ho trovato gli armatori e i pescatori stanchi ma resistenti e forti. Un mercato ittico più moderno è una risorsa importante per una città che può e deve ripartire anche dal suo pesce. Siamo in prima linea su questo e non lasceremo soli gli operatori del settore». Entusiasta la Natalicchio, per questa Molfetta che profuma di mare, di rinnovamento e di rinascita dopo gli anni bui del passato: «vado a dormire qualche ora – ha aggiunto il sindaco –, piena di passioni e speranze per questa Molfetta di barche, onde e salsedine». Il sindaco era accompagnato dal comandante del porto, cap. di fregata (CP) Flavio Stefano Lagrasta, dal comandante in seconda cap. fregata (CP) Rocco Pepe, dal cap. di corvetta (CP) Silviamaria Malagrinò e dal primo maresciallo (CP) settore pesca Salvatore Binetti. Il mondo cambia, cambia anche la figura del pescatore. Questo mestiere, pur sempre ammantato dall’antico fascino di una professione a contatto con il mare, ma tanto dura e piena di sacrifici, e che soffre oggi la crisi delle “vocazioni”, vede sempre più rafforzare i tratti dell’”imprenditore propriamente detto” con tanto di supporti digitali aggiunti. Il risultato è stato raggiunto grazie allo sforzo congiunto, “a sistema”, della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Molfetta, delle associazioni di categoria rappresentative a livello locale del ceto peschereccio (Assopesca/Federpesca), del consorzio del Mercato Ittico e dei pescatori e armatori, che hanno lavorato insieme nel breve tempo a disposizione per gli adeguamenti e si sono adoperati per consolidare il sistema di etichettatura e di pesatura del pescato, attraverso una serie di incontri e tavoli tecnici per affinare al meglio le procedure. Il personale della Capitaneria di Porto è stato inoltre presente (e sta continuando a farlo) ogni notte, all’atto dello sbarco e conferimento del pescato presso il Mercato ittico, per monitorare, vigilare e consentire il consolidamento del nuovo sistema e, ulteriormente, per contrastare il fenomeno dell’eventuale abusivismo. Il mercato ittico di Molfetta dispone di ben 4 bilance elettroniche, peraltro con ruote, che possono essere agevolmente veicolate in qualunque punto del mercato per le operazioni di pesatura. Il richiesto maggior dettaglio di tracciabilità esige infatti l’apposizione di etichette su ciascuna cassetta di pesce sbarcata dal peschereccio e pesata e conferita presso il locale mercato ittico e tali informazioni il consumatore deve esigere all’atto dell’acquisto presso i punti di vendita in quanto anche il settore commerciale deve allinearsi a tali prescrizioni. Chi non si adegua rischia peraltro consistenti sanzioni. Sicché, grazie ai dati trascritti sull’etichetta, chiunque, dal consumatore al ristoratore, dal grossista al pescivendolo – per arrivare fino alle competenti forze di polizia – chiunque sarà in grado di dimostrare e di appurare esattamente quale sia la specie del pesce contenuto nella cassetta, la sua zona FAO di pesca, il sistema di pesca utilizzato per la cattura, se trattasi prodotto fresco o congelato e tutta un’altra serie di informazioni aggiuntive.

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