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Pesca, sciopero contro il Regolamento europeo. E le promesse di Azzollini?
15 febbraio 2012

Quello che sembrava essere un vero e proprio sciopero “a tempo indeterminato”, si è risolto già da qualche giorno con la ripresa delle attività marittime a Molfetta, come anche in altre città. Ripercorrendo le fasi salienti della mobilitazione, la protesta è iniziata il 22 gennaio quando pescatori e armatori molfettesi hanno deciso di incrociare le braccia aderendo alla serrata indetta dalla loro categoria su scala nazionale. L’iniziale indifferenza e la mancata solidarietà mostrata dal sindaco senatore presidente Antonio Azzollini (nonostante le promesse del 2010), insieme all’incapacità delle associazioni di categoria di rappresentare degnamente i diritti basilari dei lavoratori di cui dovrebbero essere portavoce, non hanno scoraggiato la voglia dei pescatori di continuare a protestare contro le nuove norme introdotte dal Regolamento Comunitario sui Controlli (Reg. CE n. 1224/2009) viste come un sopruso e un ostacolo alla crescita e allo sviluppo di un settore ormai in ginocchio. Alla noncuranza delle istituzioni ha fatto da contrappeso la solidarietà di molti cittadini, nonostante gran parte della città non fosse a conoscenza delle motivazioni dello sciopero. Dopo il tentativo fallimentare di ottenere un colloquio personale con Azzollini (come promesso lo scorso 30 gennaio dall’assessore alla Pesca e ai Fondi Europei, Leo Petruzzella) e dopo l’incontro in Assopesca, i pescatori e gli armatori di Molfetta hanno partecipato ad un’assemblea pubblica a Monopoli con le altre marinerie pugliesi, per decidere le modalità con cui continuare a scioperare. A scatenare l’indignazione di pescatori e armatori è stato in primis il caro gasolio e l’Iva del 21% applicata allo stesso, che non permettono di sostenere e garantire anche un minimo salario a tutta la categoria. La richiesta avanzata, in questo caso, riguarda una significativa diminuzione dei prezzi del carburante sul modello dei provvedimenti adottati in Francia e in Spagna. A questo primo impedimento si aggiunge l’introduzione della licenza a punti che non concede nemmeno una minima infrazione ai pescherecci. Modalità, termini e procedure per l’applicazione del sistema a punti sono state stabilite dal decreto emanato dal Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Un’altra problematica rilevante riguarda l’acquisto costoso e del tutto a carico dell’armatore del «lookbook», una sorta di quaderno di bordo elettronico che ogni imbarcazione dovrebbe installare nella plancia per monitorare le attività di pesca, garantendo la tracciabilità e la regolamentazione delle taglie del pescato. Dopo due settimane di sciopero, la situazione ha assunto un piega diversa, contemperando almeno in parte le esigenze di questa categoria che è rimasta in un stato di allerta e ansia per tanto, troppo tempo. È stato l’intervento del Ministro delle Risorse Agroalimentari, Mario Catania, a ripristinare l’ordine e a ridare un pizzico di fiducia a pescatori e armatori. Oltre ad un immediato intervento di riduzione del costo del gasolio di -10/15 cent/litro (oltre alla probabile eliminazione dell’Iva al 21% sul carburante), il ministro ha chiesto un mese di tempo per studiare il Regolamento europeo e cercare delle misure alternative per attutire il colpo inferto alla pesca italiana. Qualora, nel tempo prestabilito, non si giunga ad una soluzione concreta Francia, Spagna e Italia chiederanno deroghe e modifiche al regolamento. Seppur piccolo, questo risultato è stato il segno che lottare per difendere i propri diritti non è sempre vano e che se c’è forza di volontà e caparbietà si possono cambiare situazioni all’apparenza immutabili. È con questa soddisfazione e con la speranza che nei fatti qualcos’altro possa ancora cambiare, che i pescatori e armatori molfettesi hanno deciso di riprendere la loro attività, nonostante la marineria di Manfredonia porti avanti una linea dura che sembra voglia condizionare l’agire delle altre marinerie a sostegno delle proprie idee e convinzioni. Se la situazione dovesse evolversi, si potranno leggere ulteriori aggiornamenti sul Quindici on line.

Autore: Angelica Vecchio
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