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Percorso di informazione sul referendum proposto dall'Azione Cattolica di Molfetta Laici con la coscienza sempre accesa. Primo incontro domani alla Parrocchia della Santa Famiglia
16 maggio 2011

MOLFETTA - Le date del prossimo 12 e 13 giugno vedranno milioni di cittadini italiani impegnati nell'esprimere il proprio parere soprattutto in materia di gestione privata o pubblica del prezioso e vitale bene "acqua". A tale consultazione elettorale si è giunti anche grazie all'impegno dell'Azione Cattolica delle nostre città che, nell'esercizio della propria laicità, ha contribuito alla sottoscrizione dei quesiti referendari, raccogliendo un consistente numero di firme.
L'orientamento contro la mercificazione dell'acqua è stato di recente espresso anche dalla nostra Diocesi che, aderendo al documento "Acqua: dono di Dio e bene comune", ha ribadito come "L'acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale.
La distribuzione dell'acqua ha dei costi, come cita un comunicato, ma su di essa non si può fare profitto in quanto il diritto al suo uso si fonda sulla dignità della persona umana e non su logiche economiche". Sulla base di tali sollecitazioni, l'Azione Cattolica cittadina di Molfetta ha promosso un percorso interparrocchiale di informazione e sensibilizzazione sulle questioni poste dai quesiti referendari, in particolare su quelli dell'acqua.
Vorremmo così approfondire le ragioni del SI, per operare scelte consapevoli e responsabili, vista l'alta posta in gioco che attiene al nostro futuro e a quello delle generazioni a venire.  Il primo dei tre incontri programmati si svolgerà martedì 17 maggio alle ore 19,15 presso la Parrocchia Santa Famiglia a Molfetta Interverrannmo: Marino Abbattista, Comitato "2 Sì per l'acqua Bene comune" - Molfetta Anna Maria Caputo, Avvocato Marco Pappagallo, Ricercatore Università degli studi di Bari. 

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L'acqua, sempre discussa e al centro delle vicissitudini umane: nel bene e nel male. I racconti di una immane catastrofe naturale che, in tempi antichissimi, avrebbe sommerso la Terra e spento ogni forma di vita fanno parte del patrimonio mondiale di miti e leggende. Nella Bibbia è riportato il più famoso di quei racconti: per punire la malvagità degli uomini Dio scatenò un diluvio di acque celesti e terrestri che inondò la terra sterminando l'umanità a eccezione di Noè, uomo giusto e integro, della sua famiglia e di una coppia di ogni specie animale vivente. Ma il racconto biblico ha precedenti in più antiche leggende mesopotamiche e, in particolare, nell'epopea di Gilgamesh: alla ricerca dell'immortalità, il re sumero Gilgamesh incontra Utnapishtim, l'unico sopravissuto, con la moglie, a un diluvio scatenato dagli dei per liberarsi di un'umanità troppo chiassosa. Questo racconto presenta sostanzialmente la stessa struttura del racconto biblico. Un'altra versione dell'episodio, diffusa nel mondo greco, si ritrova il mito di Deucalione e Pirra, coppia superstite di un diluvio mandato da Zeus per distruggere gli uomini. E interessante accennare al fatto che miti e leggende tramandano spesso il ricordo deformato di eventi eccezionali realmente accaduti. In effetti, strati sedimentari sabbiosi, spessi da 3 a 8 metri, venuti alla luce in alcuni scavi archeologici eseguiti in Mesopotamia testimoniano gravi alluvioni verificatosi tra il decimo e il quarto millennio a.C. ad opera dei fiumi Tigri e Eufrate. Recenti studi e ricerche stanno anche avvalorando l'ipotesi di un alluvione verificatasi intorno all'ottavo millennio a.C. nel bacino dell'attuale Mar Nero che allora era un lago d'acqua dolce. Con la fine dell'ultima glaciazione il mar Egeo cominciò ad alzarsi vertiginosamente finchè un'enorme cascata di acqua salata si riversò nel lago Nero. A causa di ciò i suoi immissari sondarono nelle pianure circostanti con conseguenze catastrofiche il cui ricordo s'è tramutato presso i popoli di quelle regioni (tra cui pare ci fossero anche i sumeri) nella leggenda del diluvio universale.


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