Per la zona Asi, si distrugge il territorio
Allarme di Legambiente: a rischio 14 siti storici
Puliamo il Mondo 2002. A Molfetta con Legambiente e Archeoclub. Ripulendo un'antica calcara, un forno per la produzione di calce, situata in località Coda della Volpe si è voluto richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica su quello straordinario patrimonio culturale, paesaggistico e architettonico costituito dal territorio rurale che circonda la città di Molfetta che rischia di essere in buona parte distrutto, in breve tempo e nell'indifferenza di troppi, dalla contemporanea sussistenza di vari fronti di aggressione.
Attraverso accordi di programma e conferenze di servizi, infatti, sono state o stanno per essere presentate una quantità inaccettabile di varianti al Piano regolatore – da pochissimo approvato – che rischiano di sgovernare l'assetto del territorio nullificando di fatto il Piano.
All'interno della zona Asi, un articolo delle Norme Tecniche di attuazione del Putt dichiara che “Le norme contenute nel Piano non trovano applicazione all'interno dei territori disciplinati dai Piani delle Aree di Sviluppo Industriale”, con il risultato, visibile da chiunque, che si stanno realizzando capannoni industriali a pochi metri di distanza da importanti architetture dell'XI secolo, che non si attribuisce alcuna valenza paesaggistica alle aree intorno alle torri, che non si tiene in alcun conto l'esistenza di un complesso sistema di lame e di opere idrauliche connesse.
Nella sola zona Asi, Legambiente e Archeoclub hanno censito 14 siti di importanza storica a rischio, due dei quali sono già stati distrutti e molti altri già duramente compromessi.
L'Oasi faunistica di Torre Calderina, che ricade per metà nel territorio di Bisceglie, è nelle mire della speculazione edilizia che spera di poter aggirare i vincoli di tutela per concludere lucrosi affari cementificando uno degli ultimi tratti di costa ancora integri della provincia di Bari.
Il paesaggio, quell'insieme straordinario di opere dell'uomo e della natura, costituisce un patrimonio irrinunciabile che non può essere spazzato via senza distruggere, insieme, la memoria e l'identità della città.
Legambiente
Circolo di Molfetta