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Per combattere la noia 5 ragazzi di Molfetta picchiano a sangue un coetaneo a Barletta
10 febbraio 2012

BARLETTA - Per combattere la noia, cinque ragazzi di Molfetta picchiano a sangue un coetaneo di Barletta.
E’ accaduto mercoledì sera verso le 19 proprio a Barletta dove i 5 bulli sedicenni si erano recati per trascorrere una sera “diversa”. Sono arrivati in treno e si sono aggirati per la città. Poi, per evitare la noia, tra via S. Antonio e via Monfalcone, hanno fermato un ragazzo di 16 anni di Barletta e, dopo avergli domandato qualche indicazione stradale, gli hanno chiesto una sigaretta. Alla risposta negativa del ragazzo, non essendo un fumatore, hanno cominciato a picchiarlo senza tregua. Poi per essere più “cattivi” hanno impugnato una cazzottiera (nella foto) con l’immagine di un teschio su ogni punta e gli hanno sferrato un colpo anche sul volto, fracassandogli il setto nasale.
Poi sono fuggiti, lasciando il ragazzo sanguinante. La vittima ha chiesto aiuto, proprio nei pressi della stazione ferroviaria, ad una pattuglia della polizia che ha provveduto a portarlo all’ospedale Dimiccoli di Barletta, dove è stata riscontrata la gravità della situazione, che richiederà un intervento chirurgico ed è stata diagnosticata una prognosi di 30 giorni.
Gli agenti, poi si sono messi alla caccia dei violenti bulli e ne hanno rintracciati 3 proprio alla stazione, mentre gli altri due si erano dileguati (ma sono stati identificati, raggiunti e interrogati successivamente nelle loro abitazioni: uno di loro si era nascosto sotto il letto).
I cinque minori sono stati poi denunciati per lesioni in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e false generalità. La cazzottiera è stata recuperata dai poliziotti all’interno di un cestino dei rifiuti della stazione di Barletta. A coordinare le indagini è il dott. Rosario Plotino, sostituto procuratore del Tribunale di minori di Bari.
Non è escluso che i ragazzi siano stati protagonisti di altre bravate del genere.

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Autore: Q
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Un fenomeno molto complesso. La grande maggioranza delle volte i giovani delinquenti divengono tali per imitazione: molti ragazzi che crescono in condizioni particolari, con una situazione economica e famigliare precaria, località residenziale e luoghi frequentati vicini ai punti di ritrovo dei malavitosi, sono influenzati dal modo di agire dei più grandi, in genere ragazzi di pochi anni superiori a loro. Anche l'ambiente famigliare ha una grande rilevanza: chi viene maltrattato o assiste ad episodi di violenza fra i famigliari è più esposto al rischio di diventare un criminale. Una minoranza di ragazzi, poi, diviene soggetta al fenomeno per altri motivi: nel corso dell'adolescenza, ad esempio, diventano molto importanti per l'individuo i compagni ed il gruppo. Tuttavia per uscire con loro e divertirsi facendo esperienze interessanti occorrono i soldi. Per i ragazzi, il denaro diventa ora fondamentale, tanto da vedere buona parte di ciò che li circonda in sua funzione: nel ragazzo sorgono in questo periodo dei bisogni materiali che ognuno è spinto ad avere dalla società consumistica in cui viviamo, dal nostro stile di vita che prevede l'ostentazione delle ricchezze. Diventa così difficile resistere alla tentazione di procurarsene in modi leciti ed illeciti. Nel rapporto giovani-adulti sono nascoste altre cause della violenza minorile, infatti esso e spesso conflittuale per la diversità dei due stili di vita; inoltre la vecchia generazione inculca nella mente degli adolescenti norme di comportamento sbagliate e che possono portare al compimento di atti di vandalismo, ad esempio l'affermazione del diritto alla propria felicità ad ogni costo (felicità spesso identificata con degli oggetti, degli status-symbol), oppure l'abitudine di legittimare qualsiasi comportamento quando si tratta di una cosa pubblica. La famiglia e la scuola: questi due luoghi sono accomunati dal fatto che in entrambi possono mancare personalità fondamentali. In ambito familiare i genitori, che , passando pochissimo tempo con i figli, fanno loro mancare modelli comportamentali di riferimento; la scuola, purtroppo, è tutta da rifare! Necessitiamo anche di leggi più severe e meno protettive verso i minori, non considerandoli tali a sedici anni: è tutto cambiato rispetto a non molti anni fa.



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