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Pax Christi dice no all'iniziativa del "Foglio" contro l'Iran
03 novembre 2005

ROMA - 3.11.2005 Il movimento cattolico Pax Christi che ha visto tra i suoi presidenti anche il compianto vescovo di Molfetta, don Tonino Bello (nella foto), non aderisce all'iniziativa lanciata dal “Foglio”, quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, che ha organizzato per questa sera una fiaccolata sotto la sede dell'ambasciata iraniana a Roma, per protestare contro le dichiarazioni del Presidente dell'Iran, Ahmadinejad, che ha dichiarato “Israele deve essere cancellata dalle cartine geografiche”. “Non saremo – spiega Pax Christi in un comunicato – davanti all'ambasciata iraniana a Roma questa sera · perché crediamo in chi costruisce ponti, in chi persegue il metodo dell'incontro, della verità e della riconciliazione non in chi, giocando alla provocazione, cerca contrapposizione, coltiva rifiuto e accende un inutile allarme centrato sulla logica terribile e ben oliata degli “stati canaglia” o del “nemico/amico”, portatrice di tante violenze e motivo di troppe guerre. · perché non leggiamo nell'invito a protestare contro le frasi aberranti di Ahmadinejad un sincero desiderio di sciogliere i nodi dell'odio e della ingiustizia che soffocano il popolo israeliano e quello palestinese in un unico respiro mortale. · perché non ci pare il luogo adatto in cui dare prospettiva alla questione che si è aperta. Luoghi adatti sono una politica più lungimirante e meno chiacchierona, più ponderata e meno urlata; luogo adatto è la legittimazione delle istituzioni multilaterali e internazionali, la valorizzazione di ogni opportunità e esperienza di incontro e crescita comune, una seria politica estera meno preoccupata di trasformare le nostre ambasciate in mercati per vendere a buon prezzo il made in Italy e più attenta a progetti di cooperazione e collaborazione fra le nazioni e i popoli in vista di un mondo nuovo, possibile e pacificato. · perché ci stupisce la facilità con cui parti sociali, politiche, culturali e religiose si schierano su posizioni pensate a tavolino, funzionali più alla nostra realtà interna che al panorama internazionale, definite più sui nostri progetti e problemi politici che sull'agenda della pace e della nonviolenza. Questa sera preferiamo non esserci, ma non ci stancheremo di impegnarci con le donne e gli uomini di buona volontà che : · si indignano per parole che incitano all'odio e alla distruzione di un popolo e del suo stato e non ne diventano megafono · credono nel comune cammino dei popoli e rifiutano i distinguo che costringono a dividere l'umanità e a cancellarne o violentarne una parte, · vivono gesti sinceri e costruttivi quali la giornata di amicizia cristiano-islamica (il 28 ottobre) o la giornata dedicata al dialogo con gli Ebrei che introduce l'ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani (in gennaio): ostinati al dialogo, sempre e con tutti! · esigono una azione politica più responsabile (in Iran, in Israele, in Palestina, in Italia, in Europa, nel mondo intero) · riconoscono nel rispetto delle risoluzioni dell'Onu, nel diritto internazionale e nei diritti umani, per tutti, la piattaforma essenziale di ogni scelta e azione condivisibile · chiedono il coraggio della nonviolenza nel linguaggio, nei gesti, nell'informazione, nella politica, nella religione, nell'educazione. · scelgono di fare il primo passo verso un mondo meno armato: mai alleati con i venditori di armi per affari come spesso invece chi protesta per l'atomica dell'Iran e ne possiede o progetta nuovi modelli. · non temono di dire che lo stato di Israele ha il diritto di continuare a esistere e che lo stato Palestinese ha il diritto di nascere. Il 9 novembre 2005, anniversario della caduta del muro di Berlino, anniversario del sogno di un mondo nuovo, rilanceremo la Campagna "Ponti e non Muri" perché – conclude il comunicato di Pax Christi – di gente costruttrice di ponti c'è bisogno, non di spudorati e interessati sostenitori di muri”.
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Cari amici di Pax Christi sono un ragazzo di 23 anni e faccio parte di Area e sinceramente sono poco d'accordo con la vostra decisione (NATURALMENTE OGNUNO E' LIBERO DI PENSARE COME VUOLE!) di non partecipare alla manifestazione di stasera organizzata dal Foglio di Ferrara. Riguardo i motivi di astio che esistono tra i due Stati in questione e riguardo le vicissitudini storiche che hanno visto la nascita dello Stato di Israele stenderei un velo (pietoso) poichè non mi sembra questa ne la sede ne il momento per parlarne. Piuttosto il senso della manifestazione deve essere contro quei signori che si reputano puritani di una religione (L'ISLAM) che si trasforma in fanatismo politico e che porta alla distruzione dell'uomo stesso. La religione deve guidare l'uomo solo spiritualmente e moralmente, la politica deve fare la politica. Le gravi frasi del presidente iraniano sono un atto formale di guerra mediatica a cui non si può rimanere inermi e a cui non si può rispondere con l'amore e la voglia di pace (SENTIMENTI NATURALMENTE CONDIVISI DAL SOTTOSCRITTO MA CHE NON CERTO FEREMRANNO QUESTI PAZZOIDI). Noi cattolici italiani viviamo un contrasto molto duro: come comportarci con questi signori che nel nostro paese PRETENDONO il rispetto della loro cultura (GIUSTAMENTE) me che non hanno il benchè minimo rispetto per la nostra cultura, le nostre tradizioni e soprattutto il nostro senso civico? Altro punto di dissenso. Il caro don Tonino l'ho conosciuto di persona poichè è lui che ha tenuto il mio corso di educatore AC e sono sconcertato per l'abuso del suo pensiero e del suo nome. Tutti lo nominano dai comunisti ai radicali ai cattolici agli ebrei. Don Tonino è stato un uomo che si è sempre battuto contro la violenza; sicuramente non avrebbe mai accettato certe dichiarazioni (E QUESTO NON SIGNIFICA ESSERE PER ISRAELE O CONTRO) che minano la sicurezza del mondo. E soprattutto non avrebbe mai pubblicato un articolo che faceva pubblicità ad una scelta discutibile ma pur sempre privata. Don Tonino odiava la pubblicità specie della sua persona. Oggi stiamo usando la sua persona per ogni motivazione anche per la più scialba. Don Tonino mi ha insegnato ad amare la pace e a combattere ciò che va contro la pace. Voi avete rispettato questo suo insegnamento non partecipando alla fiaccolata?



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