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Parte il progetto Diritti a scuola alla Scuola A. Manzoni di Molfetta
29 aprile 2010

MOLFETTA - I risultati delle indagini OCSE-PISA sul “livello di competenze dei quindicenni italiani” e gli esiti dei tests dell’INVALSI ( Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e formazione) hanno evidenziato che in Puglia vi è un numero elevato di studenti con insufficienti conoscenze di base.
La carenza di competenze potrebbe determinare per questi ragazzi percorsi di vita e di lavoro più difficili e insoddisfacenti rispetto ai propri coetanei di altre regioni italiane.
Recenti valutazioni della Banca d’Italia mostrano che l’investimento privato e pubblico più utile è nell’istruzione.
Al crescere dei livelli di istruzione aumentano, specie nel Mezzogiorno, le probabilità di trovare lavoro e di ricevere uno stipendio migliore, di saper curare meglio la propria salute e di partecipare alla vita democratica.
In questo contesto la Regione PugliaAssessorato al Diritto allo Studio e alla Formazione Professionale – con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e dell’INVALSI, ha proposto per le scuole primarie e secondarie di primo grado un progetto denominato “DIRITTI A SCUOLA” nell’ambito del Programma Operativo (P.O.) del Fondo Sociale Europeo (FSE) – Puglia 2007/2013 – Obiettivo Convergenza – che prevede lo sviluppo di attività volte al miglioramento delle competenze di base dei giovani, investendo per questo progetto oltre 22 milioni di euro.
“Diritti a Scuola” intende svolgere un’azione straordinaria sui giovani: metterli in grado di continuare con maggiore facilità e profitto il proprio percorso scolastico e avere maggiori chanches di successo nella vita professionale e personale.
Infatti, la denominazione “Diritti a Scuola” allude sia all’obbiettivo di contrastare l’abbandono scolastico sia alla circostanza che nelle scuole pugliesi debba esserci non solo il diritto formale a frequentarle, ma quello sostanziale ad apprendere.
Il progetto “Diritti a Scuola” assume inoltre un ruolo sociale importante cercando di porre un freno almeno parziale al doloroso problema del precariato del lavoro  nella scuola.
Infatti, per la realizzazione di tale progetto l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia tramite gli Uffici Provinciali ha utilizzato personale docente e non docente (assistenti amministrativi e collaboratori scolastici) precario, che sta prestando servizio nelle diverse scuole pugliesi ricevendo non solo una regolare remunerazione, ma maturando anche la relativa anzianità di servizio in ambito scolastico.
 Il 1° Circolo Didattico “A. Manzoni” di Molfetta ha colto questa interessante opportunità e ha ottenuto dalla Regione Puglia i finanziamenti necessari per realizzare due percorsi formativi del progetto  “Diritti a Scuola”: uno di Tipo A per lo sviluppo delle competenze di Italiano tramite la Lettura e la Grammatica e uno di Tipo B per lo sviluppo delle competenze di Matematica e Scienze.
Per il progetto di Tipo A sono stati assegnati alla scuola “A. Manzoni” due insegnanti precari e un collaboratore scolastico, mentre per quello di Tipo B solo due insegnanti.
Le attività didattiche sono iniziate il giorno 1 dicembre 2009 e termineranno entro il mese di maggio 2010. Ogni docente è impegnato per 350 ore di lezione, suddivise in 5 Unità Disciplinari da 70 ore ciascuna, per un totale – sommando l’impegno di tutti e quattro i docenti -  di 1400 ore di didattica.
Per ogni Unità Disciplinare è stata redatta una specifica programmazione didattica, sono state previste prove di verifica iniziale, in itinere e finale, e una relazione conclusiva sui risultati conseguiti.
“Diritti a Scuola” coinvolge alunni in difficoltà delle classi seconde, terze, quarte e quinte di Scuola Primaria del plesso “C. Alberto”.
I gruppi di alunni coinvolti in questo progetto, circa 15 per ogni Unità Disciplinare, operano in gruppi di livello al di fuori della classe di appartenenza in orario curriculare antimeridiano e extrascolastico pomeridiano.
L’obiettivo finale è il raggiungimento - attraverso interventi mirati  e la metodologia laboratoriale - di competenze linguistiche (es. comprendere e comunicare in maniera corretta oralmente e per iscritto, acquisire la tecnica di lettura, produrre testi di vario genere); competenze logico/matematiche (es. padroneggiare il calcolo mentale e scritto, saper risolvere situazioni problematiche) e competenze scientifiche (es. saper osservare, descrivere e interpretare fatti e fenomeni), volte a migliorare l’autoconsapevolezza, la crescita di stima e i processi di motivazione ad apprendere.
In questo modo si potrà prevenire la dispersione e favorire il successo scolastico e al tempo stesso si forniranno ai giovani gli strumenti culturali e le competenze che favoriscano un inserimento responsabile e competitivo nei contesti nazionali ed europei.

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