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Parcheggio selvaggio a Molfetta e l'assenza di regole
23 gennaio 2009

MOLFETTA - L'assenza di regole nella città, è diventata una… regola. Il bisticcio di parole serve a far comprendere come il cattivo esempio che viene dall'alto, si ripercuota poi sull'educazione (o meglio la maleducazione) dei cittadini, a cominciare dai rifiuti per finire ai parcheggi. A Molfetta ognuno è libero di lasciare l'auto dove gli pare e come gli pare. E' vero, gli spazi per la sosta sono pochi, ma approfittare della mancanza di vigilanza per fare i furbi, non vuol dire essere nel giusto. Da qualche tempo è diffuso l'andazzo di parcheggiare le vetture negli spazi di sosta a pagamento, lasciando in funzione l'sos lampeggiante per non pagare il grattino. Così chi vuol parcheggiare, pagando regolarmente, non trova posto per colpa del solito furbo, che nessuno sanziona. Cosa fanno gli ausiliari della sosta? Ignorano. Cosa fanno i vigili urbani? Sono assenti perché questo è un servizio demandato agli ausiliari. E le regole? A Molfetta ognuno se le fa per proprio conto. In questi casi la furbizia andrebbe sanzionata pesantemente, non con il doppio grattino, ma con una vera multa per far comprendere al furbo di turno che non solo sta violando una norma, ma che manca di rispetto anche a chi magari ha una necessità urgente di parcheggiare. Il malcapitato non solo non trova posto, ma lo trova occupato da chi non paga nemmeno il grattino. E che dire delle moto in sosta nello spazio delle auto? Anche queste ovviamente senza grattino e spesso parcheggiate in modo tale da occupare lo spazio di una vettura. E gli ausiliari che fanno? Passano e tollerano. Anche in questo caso il proprietario della moto andrebbe sanzionato con una multa. Il problema dei parcheggi a Molfetta è da sempre drammatico e da sempre insoluto. Si è parlato per anni di parcheggi sotterranei in vari punti della città, ma non ne è stato realizzato nemmeno uno. Quindici aveva suggerito anche l'idea di un bus navetta, come avviene a Bari, ma la cosa è rimasta inascoltata, perché avrebbe comportato delle regole e la deregulation impera in una città dove l'amministrazione comunale governa senza rispettare le regole, vedi i casi eclatanti dell'assenza delle donne in giunta e dello spostamento della caserma della capitaneria. L'assessore interessato cosa risponde? Tace anch'egli, parlare significa rischiare la poltrona e quindi meglio essere tutti allineati e coperti, dimissionari e riconfermati. Le cose, come dice il Berlusca, si aggiustano da sole. E' la nuova filosofia di governo: vivi e lascia vivere e… prendi voti. I rompiballe non fanno consenso. Ma la legge e le regole? Che vuoi che siano queste sciocchezze di fronte al “sogno” di un mega porto commerciale che ci farà diventare tutti ricchi e contenti? E il gregge pascola...
Autore: V. R.
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Leggendo quest'articolo e considerando verità quanto scritto, mi pongo una domanda: A Molfetta c'è cultura? dov'è la cultura? Associazioni culturali ce ne sono, ma cosa promuovono? Eventi considerati culturali ne avvengono: spettacoli teatrali e folkloristici, mostre varie e di ogni genere, rappresentazioni musicali considerate fiori all'occhiello della nostra città, la visibilità di personaggi locali noti o in via di notorietà, considerati di alto valore culturale da ammirare e anche da invidiare. Poi? Poi il degrado culturale e sociale di una città sempre più visibile e trascurata dalla maggior parte della cittadinanza e dalla locale amministrazione. Il problema è anche Nazionale, stando a sentire le varie fonti di informazione. Precipitiamo sempre più in un baratro profondo da cui sarà poi molto difficile risalire. Che cos'è la cultura di un paese? Correntemente si crede, anche da parte di persone colte, che essa sia la cultura degli scienziati, dei politici,dei professori, dei letterati, dei cinaisti ecc.: non è neanche la cultura della classe dominante e della classe dominata, dei contadini e degli operai.La cultura di un paese è l'insieme di tutte queste culture: è la media di esse. L'Italia è uno dei più incredibili esempi di monopolio mediatico. Basti pensare che, in termini di libertà di espressione, l'Italia e al quarantacinquesimo posto. Cos'è la cultura? Cultura dove sei? La cultura è critica sociale? Quali sono le responsabilità della cultura? La cultura fa volare Molfetta? La cultura è come l'acqua: scorre, non è proprietà di nessuno, mette in comunicazione ed è necessaria alla vita. Cercare, quindi, la cultura là dove scorre l'acqua, che si adatta alle forme e fluisce sempre più in basso, nei luoghi nascosti, negli angoli bui, nei rigagnoli delle strade.


E che cosa dire di quelli come me che posseggono il contatorino elettronico PRE PAGATO (€ 50,00 0 100,00)! Io la vedo in questo modo: A causa dei soliti furbetti fra noi (con la possibile conscia o inconscia connivenza di chi dovrebbe controllare) io ho pagato in anticipo per un servizio che non posso utilizzare perché: - C'è la solita vettura, senza grattino o altra autorizzazione, parcheggiata..."per un secondo"...con le quattro frecce lampeggianti. (Ammesso che sia vero il "secondo", nel traffico sono costretto a fare un giro, con il risultato che quando anche tornassi al posto che nel frattempo si era liberato, esso è stato rioccupato da un altro che è passato prima di me). - Coloro che parcheggiano pensando che tutta l'area sia riservata alla propria vettura (pagano però, ammesso che lo facciano, un solo tagliando) - Le Imprese che "sequestrano" intere zone del parcheggio, anche a pagamento, perché...."DEVE VENIRE LA MACCHINA A SCRICARE!", o, più bella ancora..."IO DEVO LAVORARE!". Morale della favola: le auto in circolazione sono forse troppe: pochi di noi sono disposti a usare le gambe per spostarsi anche di poche centinaia di metri e/o per passeggiare; i parcheggi sono pochi ed il giusto rigore per eguaglianza, se non preminenza del diritto di parcheggio, viene accantonato in nome di un buonismo fuori luogo o di una prepotenza odiosa. Non so che cosa suggerire, se non il solito ormai stucchevole invito ad essere un pò più rispettosi dei diritti degli altri.


APPUNTO IN TEMA: CHI TRASGREDISCE E CHE COSA... In data 15 settembre 2008, in un articolo pubblicato sul Tabloid Quindici, a pagina 17, a firma della giornalista “Serenella d'Ingeo”, dal titolo: >> PARCHEGGI, LE STRISCE BLU SONO FUORILEGGE ANCHE A MOLFETTA << era riportata un'intervista all'ASSESSORE ALLA POLIZIA URBANA, mai smentita da quest'ultimo, dove l'Assessore cosi testualmente si esprimeva in merito al problema dell'illegalità della c.d. “zona blu” dei posteggi a pagamento, posto dalla giornalista: “E' illegittima e non è assolutamente conforme al codice della strada” - dichiara l'Assessore - “Mi sono sempre battuto contro l'approvazione di questo progetto sin dall'inizio, ma con esito del tutto negativo”. L'Assessore non aveva torto, solo però che la Sua Amministrazione, nonostante le pubbliche ed incontestate ammissioni di “illegittimità” e di “non conformità al codice della strada” ha continuato a fare cassa e a multare i cittadini indisciplinati, ma indisciplinati rispetto a che cosa se le strisce sono illegali? Ma non finisce qui. In un altro Tabloid locale, Il FATTO, del 30 ottobre 2008, a pagina 19, in un articolo intitolato >>ARRIVANO I PARCHEGGI “ROSA” E CAMBIANO QUELLI “BLU”<< il giornalista (salto la parte dei parcheggi “rosa”) fa il resoconto della conferenza stampa, nella quale tra l'altro l'Assessore alla Polizia Urbana e, una serie d'altri conferenzieri, presentava il nuovo piano dei parcheggi, perché, come lui stesso aveva già in passato ammesso (vedi l'articolo sul giornale Quindici già menzionato) quello attuale è illegittimo e non conforme al codice della strada. Così testualmente riportava il giornalista, il passaggio cruciale della conferenza stampa di presentazione sul Nuovo piano dei parcheggi: “...in tutte le zone interessate dalla sosta con grattino un lato avrà posteggi a pagamento, l'altro posteggi liberi. Questo per adeguare la sosta regolamentata a quanto previsto dal Codice della Strada”. In sostanza, le c.d. “Zone Blu” attuali, non sono previste dal Codice della Strada, ergo, sono illegali e, per stessa ammissione dell'Amministrazione Comunale. Peccato però che LE MULTE, LE SANZIONI, COMMINATE PER LA SOSTA SENZA GRATTINO, ALL'INTERNO DELLE ZONE BLU ILLEGALI, CONTINUANO E (EVIDENTEMENTE, SE QUALCUNO NON LI BLOCCA) CONTINUERANNO AD ARRIVARE, PER FARE CASSA! Sono passati parecchi mesi dalla prima dichiarazione sull'illegalità delle c.d. “zone blu” a pagamento per la sosta delle auto, e dall'adozione della Delibera di Giunta Comunale n. 168 del 18/10/2008 che accoglie il dettato del comma 8 dell' art. 7 del C.d.S., così come sentenziato dalla Suprema Corte di Casazione - Sezioni Unite con propria sentenza n. 168 del 18/10/2008 ma, l'Amm.ne Comunale, consapevole dell'illegalità delle attuali c.d. “zone blu”, esternata in maniera pubblica ed ufficiale sui media, e acclarata nella Delibera di G.C. ultima di riferimento per il settore (la n.168/2008), non ha sentito l'esigenza di sospendere il salasso perpetrato illegalmente in danno dei Cittadini inermi, anzi, imperterrita, ha continuato a fare cassa, applicando multe per la violazione dell'art. 7 comma 1 f) e 15 del C.d.S. con le strisce vecchie dichiarate illegali. Stesso art. 7 del C.d.S. che, essa stessa, Amm.ne Comunale, violava disattendendone il connesso comma 8. Se vi è mancanza di rispetto del comma 8 dell'art.7 del C.d.S. e, vi è consapevolezza dell'Amm.ne Comunale stessa sul non rispetto di detto comma (protrattosi per circa otto anni!), come fa, poi, contestualmente, sempre l'Amm.ne Comunale a pretendere il pagamento delle sanzioni su quelle stesse “zone blu” che, essa stessa ha dichiarato illegali? Ma, non è finita qui. Continua inoltre, e si riscontra, il proditorio placcaggio delle famigerate bolle di pagamento (sanzione equivalente al doppio del grattino, per ogni ora, volere € 1,20), sotto i tergicristalli delle autovetture in sosta, magari solo per qualche minuto, all'interno delle medesime illegali zone di parcheggio a pagamento. Queste, sono vere e proprie bolle “speculative” che, non hanno alcun fondamento di legalità ma che, non presentate e pagate per tempo dagli inermi cittadini (per le più svariate ragioni), negli Uffici Preposti della Polizia Municipale (per “definire la situazione moratoria”), innescano l'implacabile timer di un ulteriore scippo: la sanzione amministrativa pecuniaria in misura ridotta di € 22,00 che, con l'applicazione di ulteriori balzelli (che non cito per stomachevole repulsione), viene portata a complessivi € 30,42. IL LATO SPORTIVO DELLA VICENDA BOLLE ILLEGALI - Esiste però un Campionato tutto particolare che si gioca tra gli ausiliari della sosta, per placcare sulle autovetture, quante più bolle possibili. Non perdonano! Sono implacabili! Ed il motivo è molto semplice: gli ausiliari beccano la provvigione! S'impone il quesito: Sono legittime le incentivazioni retributive (premi alla “produttività”) agli operatori della Multiservizi S.p.A., con mansioni di ausiliari alla sosta, come previsto dal contratto di appalto n. 7145 del 30.10.2002, con relativo regolamento di concessione di parcheggi pubblici a pagamento?. Perché, nonostante tutte le pubbliche ammissioni da parte degli stessi amm.ri comunali, la nuova delibera di settore adottata, continuano a fioccare le multe per i parcheggi effettuati sulle illegali zone blu non ancora rinnovate, ancora oggi? Sarebbe a questo punto opportuno verificare se nelle delibere di G.C. n.121 e 122 del 09/03/2000, del Commissario Straordinario, n. 25 del 25/01/2001 e n. 34 del 01/02/2001, e nelle Delibere n. 213 del 16/05/2000, n.433 del 05/09/2002, e n. 340 del 13/08/2003, è stato rispettato l'art.7 comma 8 del C.d.S. (D.L.vo del 30/04/1992 n.285) che stabilisce che qualora il Comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta, su parte della stessa area, o su altra parte delle immediate vicinanze, deve riservare un'adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Evidentemente no, se l'Amm.ne sostiene che sono illegali a meno che non abbiano adottato la politica del c.d. “doppio binario”, pur di fare cassa, a spese dei cittadini. Altro tema scottante: l'Amministrazione Comunale, ha rispettato il punto 7, dell'art.7 del C.d.S. (D.L.vo n.285/92)? Questo comma così recita: “i proventi dei parcheggi a pagamento in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilità urbana”. Nelle delibere che partono dal 2000 al 2007, approvate dalle varie amministrazioni, non è stato previsto o rispettato l'art. 7 comma 8 del C.d.S. (D.L.vo del 30.04.1992 n.285), così come sentenziato dalla Suprema Corte di Cassazione - Sezioni Unite, con Sentenza n. 116 del 09.01.2007, ed invece ora nella delibera di G.C. n.168 del 18.10.2008, tale criterio viene osservato. Sono legittimi tutti i verbali d'accertamento pagati dai cittadini con riferimento alle zone di sosta regolamentate a pagamento dal 2001 al 2008? Come si pone oggi la questione per tutti quelli che vuoi per disattenzione, dimenticanza, cambio di residenza, e/o qualsiasi altra ragione, consapevolmente o inconsapevolmente vedono il loro “debito”, causa mancato pagamento (legittimo a questo punto) protrattosi nel tempo, fatto oggetto di progressivo aumento e rivendicazione da parte della c.d. “Esattoria Comunale”?. E' evidente che non tutti hanno la possibilità di impugnare le sanzioni davanti al Giudice di Pace, occorre quindi che si intervenga per bloccare immediatamente questa furbata amministrativa che, tra l'altro, dà un'immagine della politica, molto bassa e vergognosa. Cordialmente, F.R.

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