Paola Natalicchio (Sinistra italiana): spreco di denaro pubblico, 12mila euro per un progetto bocciato, Molfetta ultima in Puglia. Ma Minervini non aveva l’amico Emiliano alla Regione? Bocciata anche la pista ciclabile. Un fallimento dopo l’altro
MOLFETTA – Non si è fatta attendere la riposta dell’opposizione di sinistra in consiglio comunale rappresentata da Paola Natalicchio, sulla bocciatura di Molfetta per i fondi della rigenerazione urbana.
«Siamo arrivati ultimi al bando sulla rigenerazione urbana della Regione Puglia. Ottantatreesimi su ottantatré domande – scrive la Natalicchio -. Non era mai successo al Comune di Molfetta di vincere la "maglia nera" in questo modo. Dopo una delibera altisonante, incontri e riunioni, i proclami in consiglio comunale: "arriveranno i finanziamenti, l'importante è avere i progetti". Importante per i progettisti. In questo caso, il progettista incaricato, ad esempio, ha lavorato alla cifra di 12.000 euro per proporre un collage tra progetti senza pertinenza, ritenuto un accrocchio meritevole di essere fanalino di coda della classifica regionale.
Quindi, in sintesi: è uscito un bando, abbiamo investito 12mila euro per partecipare, abbiamo ricevuto zero euro in cambio dal caro "amico presidente Emiliano" (che già sui fondi post alluvione 2016 in zona industriale ha stanziato per Molfetta solo 500.000 euro su 1 milione richiesto: è un'amicizia difficile!), siamo arrivati ultimi. Un'occasione buttata all'aria e una figuraccia.
Ma c’è una buona notizia, a proposito di mancati finanziamenti. E' stato bocciato anche il pericoloso e scellerato progetto di ciclabile Molfetta-Giovinazzo (quante volte abbiamo avvisato il Commissario e il sindaco di lasciar perdere quel progetto tremendo? Quante volte abbiamo ripetuto che non andava bene?).
Quindi le uniche piste ciclabili che vanno a finanziamento, per oltre un milione di euro, con mutuo del Credito Sportivo, sono quelle progettate dalla nostra amministrazione. Un lavoro lungo, faticoso, pensato, che ha tutte le autorizzazioni e le caratteristiche per partire. Forse bisognerebbe abbassare un po' le piume, poco poco. E mettersi testa bassa a lavorare, senza manie di grandezza e continue politiche degli annunci, continuamente smentite dai fatti».