Paola Natalicchio: Molfetta è liberata ripristineremo la legalità. I commenti alla vittoria del centrosinistra
La netta e straordinaria vittoria di Paola Natalicchio su Ninnì Camporeale è stata festeggiata dai cittadini con un lunghissimo corteo che ha attraversato tutta la città sotto la pioggia al grido di “Molfetta libera!” «E’ stata una vittoria incredibile e inaspettata – ha detto a “Quindici” il nuovo sindaco -, abbiamo ricompattato il centrosinistra, abbiamo sognato e adesso abbiamo vinto. Sono la portavoce di una comunità incredibile. Molfetta è libera, dedichiamo questa vittoria al sen. Tonino Azzollini. Dimostreremo alla città che una nuova estate è iniziata. Questa è un’amministrazione vicina ai cittadini che ripristinerà la legalità». Soddisfatto anche il segretario del Pd, Giovanni Abbattista: «è una vittoria straordinaria che consente al centrosinistra di tornare al governo della città nelle condizioni migliori. E’ una vittoria trasparente, limpida, pulita con la gente che ha compreso i aprire una nuova stagione, mettendo fine al governo arrogante di Azzollini». Secondo il nuovo vicesindaco Bepi Maralfa (Linea Diritta): «è stata una vittoria condivisa di un consenso progressivo che ha dato ragione alla nostra unione. Abbiamo mostrato compattezza». Per Gianni Porta (Rifondazione): «è un bellissimo giorno di liberazione, di festa e di un nuovo inizio in cui la città si riconcilia in modo tale da dare risposte collettive ripristinando diritti e doveri e soprattutto mettendo fine alle corsie preferenziali fatte di favori. Ha vinto la città che vuole dignità». Il centrodestra ha accusato il colpo, come una mazzata improvvisa che ti stordisce e deve riflettere su tutti i propri errori. Si aspettavano di vincere al primo turno e sono rimasti delusi, erano sicuri di battere l’avversaria al ballottaggio e hanno avuto una severa lezione, dalla quale sarà difficile riprendersi Ninnì Camporeale anch’egli convinto di vincere al primo turno è stato letteralmente travolto al ballottaggio, dopo il primo stordimento, ha reagito con violenza, dimostrando di non aver accettato la sconfitta. Non si è congratulato con la vincitrice Natalicchio, anzi ha dato la colpa a un “clima di odio” del centrosinistra, ribaltando le responsabilità, perfino quando ha affermato di essere dalla parte di chi rispetta le regole. Ed emette sentenze anticipate: “Non andranno avanti, ve lo dico io. Quando si troveranno da soli non riusciranno a concludere niente”. Stessa acredine da parte del segretario del partito, Pasquale Mancini, la prima testa a cadere: “il nostro gruppo politico non ama rivolgersi alle Procure”. Il sen. Antonio Azzollini è sparito dalla circolazione, forse si rende conto di essere il vero sconfitto e ha preferito tornarsene a Roma come ha fatto durante i suoi 5 anni da sindaco fantasma. © Riproduzione riservata E’ stata sconfitta la politica di comunicazione, completamente sbagliata e della scarsa democrazia e capacità di confronto non solo con gli altri candidati, ma anche con tutti i media. Camporeale ha scelto i media amici, ha ignorato “Quindici” perché lo criticava. La città ha punito Camporeale perché ha capito che non sarebbe stato il sindaco di tutti, ma solo di una parte, la sua parte. Una sonora lezione su cui meditare.