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Paola Natalicchio: “I cantieri navali di Molfetta non possono morire” Intervento dell'ex sindaco che ricorda la puntuale attività di ricognizione per la prima volta effettuata sulle aree proprio per individuare le criticità e porvi rimedio attraverso investimenti privati e pubblici
29 giugno 2016

MOLFETTA - “Esprimo il mio dispiacere e la mia vicinanza agli operatori dei nostri cantieri navali che tra mille difficoltà tengono in piedi uno storico settore dell’economia cittadina”. Così l'ex sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio (foto), raggiunta dalla notizia del sequestro dell'area cantieri disposta dalla Asl. Il Comune di Molfetta con atto di indirizzo n. 58 del 19/03/2015 e poi con un incarico professionale aveva disposto la ricognizione e il censimento delle aree dei cantieri navali in località “Spiaggia Maddalena” sulle quali operano in concessione gli operatori, che devono provvedere alle manutenzioni ordinarie e straordinarie.

“Non abbiamo mai girato la testa dall'altra parte. Per la prima volta nella storia cittadina il Settore Territorio ha censito e sistemato le concessioni cantieristiche, operatore per operatore, e ha avviato in collaborazione con l'Ing. Francesco Samarelli una ricognizione dell'area cantieri, suppigna per suppigna, centimetro per centimetro, financo attraverso l'uso di un drone, per valutare nel dettaglio le criticità ed eventuali interventi da fare. Il lavoro di ricognizione è terminato a febbraio 2016 e, a seguire, il settore Lavori Pubblici, ha programmato già i primi interventi sulle reti pubbliche di acqua e fogna, la cui copertura è assicurata da uno stanziamento in bilancio. Lo stesso studio è stato alla base del lavoro di riprogettazione del waterfront effettuato attraverso il concorso Europan, con l’intento di recuperare alcune strutture e restituirle alla città”.
“Costante – conclude Paola Natalicchio – è stato il dialogo con gli operatori, che si sono mostrati disponibili a collaborare nel ridurre i rischi e nel mettere in campo interventi di messa in sicurezza. Dopo decenni di inerzia sui cantieri era stato avviato un percorso virtuoso e proprio ora si decide di chiudere. E' necessaria l'immediata attivazione di tutte le componenti istituzionali per lavorare, da subito, alla tempestiva riapertura e ripresa delle attività. I cantieri navali non possono morire". 

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"A pensar male non sta bene, ma a volte ci si azzecca!" Questa era una chiosa del defunto Senatore Andreotti: POLITICO di lungo corso, 'anima' non sempre limpida della D.C., discusso, accusato, indagato e assolto per delitti che, se dimostrati gli avrebbero fruttato anni di prigione: mai successo. Dunque, questa precisazione della sig.ra Natalicchio (già Sindaco della città) pone degli interrogativi: Era già in atto, allora, un'opera di ...revisione dell'area (dal punto di vista della sicurezza, razionalizzazione ed altro) era già in corso. Allora che cosa è successo? (ovvero, non è successo) perché, con queste azioni in atto, si sia reso necessario un intervento così drastico da bloccare TOTALMENTE l'attività, non solo dell'area Cantiere e degli Operatori, ma anche dell'indotto. Mi riferisco ai commercianti specializzati in prodotti per la marineria: vernici, prodotti in ferro, accessori per le barche in raddobbo, ecc. Poi ne soffriranno officine meccaniche, elettrotecniche, fabbri. Dei danni che subirà la Marineria, non solo Molfettese - conseguenza del prolungato (si spera di no!) fermo delle attività - ma di una vasta area costiera che va dal Golfo di Manfredonia ai porti (alcuni)del sud barese, che dovranno rivolgersi ad altre realtà cantieristiche più lontane, con costi indotti più elevati e fermi barca più lunghi. La marineria albanese che trovava comodo attraversare l'Adriatico e riparare le loro barche qui da noi. La fatiscenza delle strutture non è una novità dell'ultim'ora. Ci si chiede allora, se già era in atto un'azione di rivisitazione delle criticità, perché non mettere in atto azioni meno drastiche - ferme e dedicate, ma meno drastiche? L'aspetto dell'area, anche dopo il violento ridimensionamento del numero di Operatori e quindi dell'attività di lavoro, adesso è allucinante, desolante! Speriamo che duri poco. Solo la buona volontà di tutti può e deve limitare i danni che sono già ingenti, non solo per responsabilità di alcuni...

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