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Paola Natalicchio del centrosinistra è il nuovo sindaco. Sconfitti Camporeale, Azzollini e Amato
15 giugno 2013

È Paola Natalicchio, 34 anni, giornalista, sposata con Marco Capodimenti e mamma di Angelo, è il nuovo sindaco di Molfetta sulla base dello scrutinio delle 61 sezioni elettorali. Travolti Ninnì Camporeale del centrodestra e Pino Amato che ha portato i suoi a votare per il centrodestra. Ma il grande sconfitto è stato l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini, che ha sostenuto il candidato del centrodestra ed è stato il vero candidato sindaco ombra. Questo i risultati in cifre: Paola Natalicchio voti 17.878 (54,89%), Ninnì Camporeale 14.690 (45,11%), schede bianche 98, nulle 287, contestate 1. Uno scarto di 3.188 voti (9,78%). La Natalicchio ha rilasciato subito la prima dichiarazione in esclusiva a Quindici: «La rimonta ha qualcosa di incredibile, ringrazio Gianni Porta di Rifondazione per l’apparentamento e Bepi Maralfa, mio vicesindaco per l’accordo con le liste civiche. Loro hanno creduto subito nella possibilità di rimonta e riconquistare Molfetta. Ringrazio anche tutti i miei collaboratori che mi hanno aiutato a liberare Molfetta. Uniti si vince, sempre. Senza sconti, senza compromessi. Sarà un’estate di cambiamento, i cittadini di Molfetta hanno dato un forte segnale di cambiamento». Facce da funerale e molta rabbia repressa al comitato elettorale di Ninnì Camporeale e di Antonio Azzollini, che davano per certa la loro vittoria, addirittura con uno scarto del 30%, secondo alcune voci che già dalla mattina dello scrutinio avevano fatto girare in città. Paola Natalicchio vince, dunque, con classe e diventa il nuovo sindaco di Molfetta. Già dalle ore 16 le prime sezioni scrutinate la davano vincitrice e la sede di PD e SEL iniziava a riempirsi di gente. Verso le 17 con il diffondersi dell’ufficiosa notizia della sua vittoria, una strada brulicante di gente l’ha acclamata a gran voce per dar vita ad una festa che non si è ancora conclusa. Alle 17.30 Paola Natalicchio, insieme a Bepi Maralfa e Gianni Porta, si affaccia dal balcone per poter salutare la sua città e abbracciarla completamente con le sue parole. Visibilmente emozionata ma sempre grintosa, lascia trapelare la sua immensa gioia per la possibilità che Molfetta le offre. Però non smette mai di sottolineare quanto la città debba rimanerle accanto attraverso la diretta partecipazione popolare affinché i progetti costruiti insieme vengano continuamente innaffiati. Per questo afferma di voler subito mettersi in gioco e partire dalle piccole cose, lasciando da parte “allucinazioni megalitiche” destinate a pochi. Il primo passo sarà dunque quello di riportare giustizia e legalità attraverso la “pedagogia del buon esempio” che quest’amministrazione si propone di attuare. Si spalanca la città ad un consiglio comunale adesso rinnovato nel midollo, grazie a figure nuove della cittadinanza attiva. Si spalancano le porte a donne, reali esponenti della cittadinanza, giovani che con le idee puntate al futuro hanno reso la sua campagna ricca di credibile immaginazione. E Paola ha già dato il buon esempio scendendo tra la gente, riempiendosi dei loro occhi e delle loro mani, di tutte quelle voci che gridavano a gran voce un inno alla libertà, al coraggio, al cambiamento. “Questo è un sogno che si è realizzato”, si sente tra la gente. “Che grande soddisfazione, abbiamo ripulito Molfetta”, ancora altre voci scoppiettanti. Nell’aria vibra un nuovo entusiasmo, più vero di quello passato, perché appartiene alle persone, alla passione, alla civiltà. Si spera che questa serena e ritrovata unione, non scada nelle frange di amici e nemici ma riesca a garantire libera espressione e inclusione nella vita politica. Buon lavoro Paola, coraggio Molfetta.

Autore: Maria Nicola Stragapede
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