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PALLAVOLO. Pegaso, il direttore tecnico Pappagallo: una stagione positiva
07 giugno 2008

MOLFETTA - Dopo il bilancio di mister Leo De Candia, tocca al Direttore Tecnico della Pegaso Molfetta tracciare il bilancio della stagione appena conclusa. Storica figura della pallavolo made in Molfetta, Vincenzo Pappagallo (nella foto da sinistra con Giacinto De Trizio), uno dei fondatori della società di casa nostra, parla a tutto tondo della propria esperienza col team sorto nel 1993, tirando le somme dell'anno sportivo, senza tralasciare alcun particolare e rimarcando l'obiettivo sociale svolto ormai da quindici anni dalla sua amata associazione. “Allora, per prima cosa mi sento di dire che la nostra è stata una stagione tutto sommato positiva. Credo che tutto sia andato come ce lo aspettavamo. Anzi, forse abbiamo anche fatto qualcosa in più. Parlo naturalmente del secondo posto ottenuto a livello provinciale con la squadra Under 14, in un campionato tra i più numerosi che ci siano, dato che alla partenza eravamo ben cinquantacinque formazioni. Il nostro risultato è qualcosa di importante e credo non da tutti. Con l'Under 16, non avendo atlete con moltissima esperienza, il cammino è stato un po' più difficile. Il mio unico rammarico per questo anno sportivo è nel fatto di non aver creato una squadra Under 18, nonostante avessimo le ragazze a disposizione. Per il prossimo anno uno dei progetti quindi è proprio quello di formare una squadra di tale categoria e così permettere a diverse ragazze di fare anche questa esperienza. Adesso rimane impegnata ancora l'Under 13 che sta disputando il suo campionato, con risultati che comunque si stanno rivelando abbastanza interessanti. A livello giovanile abbiamo tantissime ragazze e perciò è questo il nostro fiore all'occhiello e il nostro punto di forza”. Ma non è tutto rose e fiori: “L'amaro in bocca credo ce lo ha lasciato purtroppo la squadra di Prima Divisione. Eravamo partiti con obiettivi di vertice. L'organico iniziale ce lo permetteva, ma a mio parere, l'inconveniente che ci ha in un certo senso tagliato le gambe è stato l'infortunio di Annalisa Pappagallo, forse una delle atlete con maggiore esperienza in rosa ed in grado di poter fare la differenza. Altri incidenti di percorso, come le assenze forzate a Fracchiolla ed a De Dato, ci hanno costretto a rivedere i nostri i piani a campionato in corso”. Ed ora il futuro: “L'obiettivo a lungo termine della Pegaso è quello di arrivare a disputare un campionato a livello regionale. Anche una Serie D per esempio. Noi per diversi anni abbiamo partecipato a campionati di altre livelli, infatti dal 2000 al 2006 abbiamo giocato in Serie D sino a raggiungere la promozione in C, per poi cedere questo titolo e possibilità ad un'altra società molfettese. Quindi comunque i nostri traguardi sono chiari: giocare in una divisione regionale, e le possibilità ci sono. Chiaramente quando c'è qualche atleta con un potenziale alto, vogliamo che arrivino a giocare in società dio livello superiore al nostro. Non le teniamo solo per noi, poiché il nostro fine non è mai in contrasto con quello personale della giocatrice. Cerchiamo sempre di contribuire il più possibile alla crescita personale e sportiva delle nostre ragazze. Ora a Molfetta si stanno creando diversi presupposti affinché ragazze meritevoli possano avere un percorso tutto in salita e ricco di soddisfazioni. Noi non diciamo no a nessuno. Vogliamo solo, se è possibile, dare e regalare prospettive che possono essere migliori delle nostre. È chiaro che però vorremmo essere considerati nel momento in cui qualcuno è interessato alle nostre ragazze. Finora non è mai capitato che ci fosse qualche società o qualche dirigente altrui che ha agito sena averci prima interpellato, e spero che non capiti mai, perché ci teniamo, e ci tengo io in particola modo, alla correttezza anche in questo senso. Per il futuro è chiaro che continueremo a lavorare sodo per il nostro settore giovanile, per fare sempre meglio e far venir fuori giocatrici in grado di fare buone prestazioni nel nostro campionato, quello di Prima Divisione, che tutto sommato è un buon campionato, dove il livello tecnico è comunque buono. Lo scopo fondamentale, che credo ci distingua da anni, è quello di formare una degna schiera di atlete locali e quindi di Molfetta. Infatti, questo è quello che dicono gli altri, siamo in grado di mettere fuori ottime giocatrici, cercate da diverse società, e perciò credo sia un motivo di orgoglio e soddisfazione, e anche i risultati che otteniamo parlano chiaro. Sono contento dell'avvicinamento di tante ragazze al mondo della pallavolo. Questo penso sia dovuto al fatto che questo è lo sport più femminile che ci sia e che è pieno di insegnamenti per tutti quegli individui che diverranno cittadini del futuro. È la possibilità che hanno le nostre figlie di crescere nel modo più completo e compiuto. Che poi vengano fuori dei professionisti, e cito gli esempi passati di Palumbo e La Forgia, penso sia qualcosa di davvero positivo”. Vincenzo Pappagallo è da sempre impegnato a pieno ritmo per lo sport cittadino. Quando si fermerà? “Per il momento credo che niente mi farà allontanare da questo mondo. Poi la bella e sana rivalità che si sta creando tra le varie società molfettesi è un motivo in più ed una carica maggiore a continuare ad a fare bene. Sono in questo mondo ormai da tanti anni e spero di poterci restare a lungo perché ai nostri giovani servono punti di riferimento saldi e stabili, i quali sono sempre più difficili da trovare in una società, come quella odierna, dove si da purtroppo molta più importanza all'apparire che all'essere. A volte posso sembrare antipatico, severo, rigido, ma credo che siano anche questi elementi utili a per essere punti di riferimento all'altezza di formare e forgiare persone civili ed oneste”. Ed ecco i ringraziamenti: “Infine vorrei dire un grazie particolare alla scuola media Giuseppe Saverio Poli, nella persona del dirigente scolastico, il professor Saverio Binetti, il quale ci da la possibilità di usufruire dei suoi spazi per i nostri allenamenti, in quanto, nonostante ci trovassimo in un quartiere in via di espansione ed ingrandimento (la zona 167) non è facile utilizzarne altri, visto che il PalaPoli è a dir poco intasato da altre attività. Devo ringraziare anche i miei tre ottimi collaboratori, ossia Leonardo De Candia, Giacinto De Trizio e Pasqua Marzella, senza dimenticare tutti i genitori e quelle figure adulte che ci stanno sempre vicino, con la loro presenza che secondo me non è trascurabile, in quanto possono vedere con i loro occhi la nostra attività ed il nostro impegno per l'attività educativa che ci impegniamo a svolgere. Poi non mi dimentico infine di un ragazzo che ci ha dato una grande mano con l'organizzazione di questa società, e sto parlando di Luca De Candia. Il bello di questo gruppo che abbiamo formato è che siamo tutti come una grande famiglia e spesso, anche al di fuori del contesto pallavolistico, ci si incontra volentieri”.
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