MOLFETTA - La fine della settimana della promozione in A2, come cita un comunicato, coincide con i saluti di molti giocatori. In tanti, nella Pallavolo Molfetta, hanno dato l’arrivederci a società e tifosi. Una stagione lunghissima è finalmente finita con il sorriso sulle labbra. E ora staccare la spina diventa una necessità. Arriverà il momento di pensare all’inizio della nuova avventura. Intanto gli ultimi momenti prima del “rompete le righe” sono anche quelli che servono per ricordare, rivivere, fare un bilancio. Ed eccole, allora, le voci di tutti i protagonisti di questa cavalcata trionfale.
CAPITAN FRANCESCO E CICCIO MARTELLO - Partiamo dal capitano. Francesco Valente ha ottenuto una promozione che rappresenta l’ennesima perla di una carriera ricca di soddisfazioni. “È stata la vittoria del sacrificio – afferma –, del lavoro e di un gruppo serio, alla faccia di chi ci considerava di seconda fascia. Per quello che riguarda me, non dimentico di essere l’unico reduce dall’esperienza dello scorso anno. La società ha avuto fiducia e mi auguro di averla ripagata”. Un sassolino tolto dalla scarpa, dunque, e un motivo di orgoglio. Lo stesso che deve emergere sul volto di tutti. Come su quello di Piccioni. È stato grandioso, imprendibile. Oltre che tenace, vista la capacità di superare un momento difficile quale può essere la lesione del menisco. “È il degno epilogo di una stagione straordinaria – sono le parole del martello calabrese – in cui abbiamo collezionato cinque solo sconfitte. Aver prolungato l’attesa fino ai playoff non è stato semplice, sia fisicamente che mentalmente, ma vincere con il palazzetto gremito ci ha ripagato di ogni sacrificio. Ho provato una sensazione stupenda, ancor più bella di quella dell’anno scorso perché mi sono sentito più protagonista. Mi sono anche infortunato e ringrazio lo staff sanitario e tecnico che mi sono stati accanto, consentendomi di tornare al top. Dedico la promozione a Valentina, che presto sarà la mia futura sposa. Per noi è già un primo regalo di nozze”.
IL DRAGO E IL BISCIO - Da un martello all’altro, la soddisfazione è la stessa. Marius Draghici non usa troppe parole per dire quello che pensa. “Bravi ragazzi – dice “Drago” – perché abbiamo mostrato di meritare un traguardo sfiorato già ad Atripalda. Abbiamo remato tutti dalla stessa parte. Sono contento di aver soddisfatto la società che, peraltro, quando mi ha acquistato, sapeva quello che potevo dare. Se devo darmi un giudizio, mi do un bel 7,5”. Un voto decisamente meritato. Altrettanto alto, se non ancor di più, è quello che va attribuito a Gianluca Bisci. Ha disputato una stagione di livello eccelso, ha conquistato tutti. E ora si gode un momento. Il momento. “Sapevo che eravamo forti – commenta – ma devo essere onesto: non mi aspettavo all’inizio di ottenere questo risultato. Poi, allenamento dopo allenamento, abbiamo portato avanti l’impresa. Ho ottenuto molte promozioni, ma questa è la più bella perché mi sono rimesso in gioco, nonostante all’inizio qualcuno fosse scettico. Ringrazio il direttore sportivo Ninni De Nicolo, che ha sempre dimostrato tanta fiducia nei miei confronti. E poi ringrazio il settimo uomo in campo. Il pubblico stato splendido: la nostra è davvero la vittoria di tutti”.
LA MENTE E IL BRACCIO - Tra i protagonisti della cavalcata non poteva mancare Caterpillar. Francesco De Luca è stato il gigante buono, l’idolo dei tifosi, il bomber. “Mi emoziono – spiega – quando ripenso a quei momenti. È stato un campionato durante il quale abbiamo progressivamente acquisito fiducia. In realtà già dalla prima partita a Catania avevo intuito che potessimo fare bene. Poi la vittoria con il Matera ha infuso tanta fiducia e paradossalmente anche la sconfitta a Corigliano. Giocammo bene contro avversari forti. Lì capì che potevamo farcela. Per quanto concerne me, non mi aspettavo un’accoglienza del genere. Quando sono arrivato, tutti sapevano tutto di me, si erano informati. E questo mi ha fatto piacere. Sono venuto con tante ambizioni e il successo ottenuto mi fa capire che gli ultimi anni, in cui ho giocato poco, sono stati funzionali alla mia crescita. Anche quest’anno sento di essere migliorato molto. Un applauso al pubblico: è stato grande. Non è da tutti averne uno come il nostro”.
Effettivamente la diagonale palleggiatore-opposto ha funzionato alla grande. Con un Parisi eccellente, capace di scegliere di volta in volta la strada giusta. La sua ispirazione è stata fondamentale. E se uno ottiene due promozioni di fila in A2 non può essere di certo un caso. “Siamo forti e l’abbiamo dimostrato – commenta Leonardo – tutto ha funzionato e ci meritiamo questo traguardo perché abbiamo dato il massimo dall’inizio alla fine. Sono contento di aver disputato una buona stagione con la seconda promozione consecutiva. Non ho molto altro da dire, tranne, ripeto, che siamo forti. Ora godiamoci sino in fondo questo risultato”.
THE WALL - Giancarlo Rau invece parla di brividi. Quelli provati dal centralone al 22esimo punto del terzo set. “Un’emozione unica – racconta – culmine di una stagione dura perché il girone era estremamente difficile. Non ci sono dubbi che al nord le partite siano più facili. Qui ci sono sette o otto squadre che se la giocano e anche una di bassa classifica ti può mettere in difficoltà. Abbiamo dimostrato di essere un gran gruppo, nel girone d’andata De Luca è stato eccezionale, al ritorno siamo stati tutti bravi, in primis Piccioni e Draghici. Nei playoff c’è stato un Parisi da serie A, sono contento per lui. Riguardo a me, sono soddisfatto del mio campionato, soprattutto a muro. Sono un attaccante, ma ho cercato di dare il mio contributo e di rendere al massimo anche a muro”.
TUTT’ALTRO CHE RISERVE - Chi per un girone intero è stato titolare, salvo poi giocare meno dopo l’arrivo di Draghici, è stato Francesco Del Vecchio. “Credo comunque – dice – di essermi fatto trovare pronto quando sono stato chiamato in causa e di aver sempre rispettato le scelte dell’allenatore. È stata una vittoria del collettivo, tutti hanno dato il meglio di quello che potevano. Ho provato una bella emozione”. Le qualità di Del Vecchio sono indiscutibili, d’altronde è un vincente e avrà modo di dimostrarlo.
Molfettese doc, oltre che idolo indiscusso della tifoseria, è Sergio Squeo. Il suo contributo è stato importante per questa promozione, che per lui vale parecchio. “Per un molfettese – afferma – è importante ottenere questo risultato nella squadra della propria città. È la seconda promozione in A2 della storia del volley maschile, ed è un onore per me farne parte. Io penso di aver sempre fatto il mio dovere sia in termini di qualità, che nello spogliatoio. Abbiamo fatto un grande campionato”.
LE PROMESSE - Infine i più giovani del gruppo. Bacca, Dibello, Caputo. Hanno trovato meno spazio, ma sempre disponibili. Il futuro è dalla loro parte. “Credo di aver fatto bene quando il mister mi ha fatto entrare – dice Bacca – come ho dimostrato anche all’esordio da titolare. E non bisogna dimenticare che per conseguire certi risultati servono giocatori bravi anche in allenamento perché altrimenti questi ultimi non hanno la giusta cattiveria agonistica in partita. Sono cresciuto tanto quest’anno, ho imparato molto, ho stretto dei rapporti umani stupendi. Ho conosciuto delle persone straordinarie”.
La promozione è un ottimo auspicio anche per Robertino Dibello. “È stato il primo anno di B1 e ho ottenuto la promozione – dice –. Sono riuscito a crescere molto sotto ogni aspetto, grazie a Valente, Piccioni e a tutti gli altri. Ora penso agli esami di Stato. Dovrò fare come abbiamo fatto noi: andare alla grande e ottenere il meglio”.
Sorride sornione Dibello, e sorride pure Caputo, altro molfettese, che ha una dedica particolare. “È stato un anno fondamentale per me – afferma – perché mi è servito per capire la mentalità con cui affrontare le partite, sono cresciuto molto umanamente e tecnicamente. Ringrazio tanto tutti, ma il mio riferimento è stato sicuramente Bisci. Il carattere che ha e il modo di affrontare le partite me li porto dentro”.