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Pallacanestro Molfetta all'insegna del ko. Pronto riscatto a Maddaloni?
15 febbraio 2014

Le partite perse dalla Pallacanestro Molfetta contro Agropoli (84-66) e quella contro Bisceglie nel derby (79-93) sono le ennesime sconfitte di una stagione travagliata e la conferma che la squadra ancora non c’è, non ha mordente, non ha carattere, oltre a mostrare sul piano tecnico una difesa a tratti inguardabile. Tutte le colpe a Gesmundo, allenatore di questa formazione? Forse no, o non solo, perché in campo ci vanno i giocatori e nonostante i limiti tecnici quello che non dovrebbe mai mancare è senza dubbio l’impegno specie quando le cose vanno male. Quindi magari prima di leggerla sotto il profilo tecnico la crisi della Pallacanestro Molfetta va vista nel comportamento in campo dei giocatori, nel giocare le partite. Certo gli errori o meglio gli orrori arbitrali sono un fattore fondamentale in qualche sconfitta di troppo. Crisi risolvibile, Molfetta di nuovo protagonista? Questo a breve termine non è dato saperlo. Probabilmente il problema potrebbe essere nella testa dei giocatori. Sicuramente a inizio stagione le prospettive erano più rosee anche se non lasciavano presagire niente più che una tranquilla salvezza. La squadra del presidente Pucci viene da un’annata sicuramente positiva coincisa con la finale scudetto e la promozione raggiunta dopo anni di calvario. In estate la rosa della squadra a tratti rimaneggiata con l’aggiunta di preziose giovani pedine (come Longobardi) e il ritorno del tanto amato e mai dimenticato capitano Andrea Maggi dava la sensazione di un giusto mix di esperienza e freschezza. A mettere lo sgambetto all’intero movimento cestistico (non solo locale) ci ha pensato il ridimensionamento finanziario. Proprio quest’ultimo negli ultimi anni è stato un vero e proprio tallone d’Achille per la società molfettese che più di una volta ha rischiato di naufragare nelle acque del fallimento riuscendo però sempre a trovare un salvagente in grado di portare al salvataggio il movimento cestistico molfettese. Il ruolo della matricola terribile che tutti auspicavano è rimasto un solo e timido ricordo o meglio sogno nel cassetto. Il pronto riscatto può e deve essere Maddaloni rispettivamente decima e settima forza del campionato. La squadra campana vive un ottimo stato di forma, come dimostrano le quattro gare consecutive vinte da inizio 2014. Dopo il turno di riposo Maddaloni tenterà di perseguire la striscia positiva di risultati. In chiave classifica ad oggi nulla è ancora deciso ma gli scontri salvezza sono da vivere come se fossero finali scudetto. Certo la stagione è ancora molto lunga e la Pallacanestro Molfetta corre ancora per l’obiettivo più importante, quello della salvezza.

Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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