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Ospedale, prime conferme sulla chiusura dei reparti
14 gennaio 2002

MOLFETTA – 14.1.2002 L’ospedale di Molfetta è destinato a un rapido declino (nel prossimo numero di “Quindici” in edicola a fine settimana, ci sarà un’ampia inchiesta, ndr): le voci dei giorni scorsi cominciano a trovare conferma anche a livello istituzionale, si vuole fare del nosocomio locale un poliambulatorio in grado di fornire solo servizi minimi di base. Era soltanto una voce di corridoio. Se ne è parlato anche in consiglio comunale con la denuncia del consigliere dei Democratici Nino Sallustio, che ha avanzato “richiesta di parola per fatto grave” sull’argomento. “Esiste forse un disegno della Regione Puglia che mira allo smantellamento del nostro ospedale?” ha sostenuto Sallustio. E si è chiesto: “Forse per favorire i privati? Oppure per incapacità politica a gestire la sanità pubblica, nella quale nel solo 2001 la Regione ha prodotto 299 miliardi di disavanzo?”. In città aveva suscitato grandi preoccupazioni la notizia della sospensione, decisa da una delibera regionale, dei reparti di ostetricia e ginecologia e di pediatria. Oggi, dopo quel provvedimento, sono in molti a credere che sia in atto una strategia di smembramento di tutto il presidio ospedaliero. Sallustio ha aggiunto: “La delibera di sospensione non è stata portata all’attenzione della città. Sono gravissime le responsabilità del direttore generale dell’Ausl Ba/2, Tommaso Fontana”. Inanto continuano ad arrivare segnali che appaiono come conferma delle voci di prossima chiusura dei reparti di otorino-laringoiatria e di nefrologia, il cui primario è già stato trasferito a Barletta. Difesa di ufficio per i consiglieri comunali del Polo: “La Regione sta mettendo in atto operazioni che puntano a una vasta riorganizzazione dell’azienda sanitaria”, dice Giusy de Bari, di Forza Italia. Vero è anche che negli anni passati, invece, molte parole si erano spese a favore di un serio rilancio della struttura ospedaliera di Molfetta. “Il senatore Azzollini e l’onorevole Amoruso – ha ricordato lo stesso de Bari – si sono impegnati a far sopravvivere il nostro ospedale”. E, riferendosi alla conferenza di servizio che nei giorni scorsi ha riunito molti sindaci del nord-barese, ha aggiunto: “Oggi esiste una grande coalizione, nella quale convergono anche sindaci di centro-sinistra, pronta ad affossare l’ospedale di Molfetta”. E il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha fatto sapere che da quella conferenza è uscito “sbattendo la porta”. Massimiliano Piscitelli
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Il tentativo di arrampicarsi sugli specchi dei nostri consiglieri comunali di destra (Giusy De Bari) è veramente squallido. Invece di ammettere tranquillamente e candidamente che la Regione Puglia (guidata da Governatore, Giunta e Maggioranza schiacciante di Destra) ha completamente fallito nel campo sanitario (Deficit sanitario più alto in Italia, Servizi scadentissimi, Unica Regione Italiana a non avviare ancora il 118, Strutture come il Preventorio che sono un monumento allo spreco ecc.) parla ancora di programmazione. L'unica programmazione sanitaria che fino ad oggi si è fatta in Puglia è quella relativa alla divisione delle varie poltrone di Dirigenti Generali, Sanitari e Amministrativi (consulenti a 300.000.000 anno circa)tra ex portaborse di Forza Italia e Alleanza Nazionale, con un risultato professionale scadentissimo e con tutte le ASL che affondano nei debiti ed un servizio pessimo per gli utenti. Altra programmazione fatta molto bene dalla Destra è stata quella dell'affidamento dei servizi (Pulizia, Cucina ecc) a varie società e Cooperative che gravitano nella loro area politica (Comunione e Liberazione, Compagnie delle Opere ecc.) e gli scandali dei pasti forniti nel raparto di Pediatria del Policlinico con dieta a base di peperoni e cipolle per i bambini ammalati, sono sotto gli occhi di tutti. Circa l'Ospedale di Molfetta i molfettesi (non tutti ma i soliti polli) si erano illusi che il nostro senatore fosse il salvatore della patria; la sua azione sull'Ospedale è sotto gli occhi di tutti; ora spero che i cittadini abbiano il coraggio di sdegnarsi per quello che sta succedendo ed agire di conseguenza la prossima volta che vanno a votare. Sepelliamo questa destra incompetente sotto una pioggia di "squillanti pernacchie".

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