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Ospedale di 1° livello a Corato? Impossibile dopo la nevicata di gennaio. Borraccino (Si) lancia l’allarme: Molfetta rischia lo smantellamento
15 gennaio 2017

La tempesta di neve di gennaio ha reso impossibile la scelta di Corato come sede dell’ospedale di 1° livello. L’impraticabilità delle strade e la distanza da Molfetta, potrebbe significare la morte in caso di emergenza. Del resto ci sono già gli ospedali Andria e Altamura nelle zone interne, che possono far fronte alle situazioni urgenti. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dovrebbe riflettere su questa ipotesi, che, forse, non era stata considerata, ma che la cronaca di questi giorni, ha reso drammaticamente reale. Solo la collocazione di Molfetta, facilmente raggiungibile dalla costa (oltre che dagli stessi cittadini) e in una situazione climatica raramente interessata da nevicate, potrebbe garantire una maggiore sicurezza per i pazienti. Di questo dovrebbero prendere atto anche il dr. Felice Spaccavento e tutta l’area che fa riferimento a lui per la realizzazione di questo ospedale. Intanto Cosimo Borraccino, consigliere regionale di Sinistra Italiana e Presidente della II Commissione Consiliare, torna ad intervenire sul nuovo assetto della sanità in Puglia, senza mezzi termini: «Più studiamo e analizziamo la Delibera di Giunta Regionale con la quale è stato approvato il nuovo Piano di Riordino Ospedaliero, e più emergono pasticci, contraddizioni, errori. Da un confronto serrato che si è svolto nei giorni scorsi con alcuni componenti del Comitato per la Sanità Pubblica di Molfetta, è emerso il chiaro disegno di smantellare completamente l’Ospedale “Don Tonino Bello” che, lo ricordiamo, passa da 101 posti letto a soli 70, con la disattivazione dei reparti di urologia e cardiologia, e la perdita complessiva di ben 31 posti letto». “Ma quel che più sconcerta – ha proseguito Borraccino – è che sulla proposta di realizzare un unico Ospedale di I Livello nell’area del Nord Barese, utilizzando uno dei plessi ospedalieri esistenti tra quelli di Molfetta, Terlizzi e Corato, si stia sostanzialmente giocando al “gioco delle tre carte”. Da dichiarazioni pubbliche dello stesso Presidente Emiliano, oltre che da una nota stampa del Commissario Straordinario dell’Ares Giancarlo Ruscitti, era emerso che la decisione di realizzare l’Ospedale di Primo Livello nell’area del Nord Barese era stata assunta, ma che la scelta su quale plesso dovesse ospitarlo non era stata ancora presa, essendo le diverse opzioni al vaglio di una apposita commissione che avrebbe dovuto valutare svariati elementi oggettivi e verificabili. Ebbene, il Piano di Riordino Ospedaliero approvato in Giunta Regionale smentisce clamorosamente questa posizione, dal momento che tra i 17 Ospedali di I Livello è citato esplicitamente l’Ospedale di Corato che, quindi, viene “promosso sul campo”. Ma quel che sorprende ancora di più è che la scheda relativa alla situazione degli ospedali nella provincia di Bari, pubblicata il 30 novembre sul sito della Regione Puglia a seguito dell’approvazione del Piano di Riordino in Giunta, riportava chiaramente che l’Ospedale di Corato passava dagli 82 posti letto attuali a 68 posti letto, perdendone quindi 14. Nella delibera di Giunta Regionale, invece, pubblicata solo alcuni giorni dopo la sua approvazione, l’Ospedale di Corato vede incrementare i suoi posti letto fino a 108, diventando Ospedale di Primo Livello. Insomma, un gran pasticcio! Ma cosa hanno votato esattamente in Giunta? La decurtazione dei posti letto di Corato da 82 a 68, o il suo incremento fino a 108 con la “promozione” di Corato ad Ospedale di Primo Livello e il sostanziale smantellamento dell’Ospedale di Molfetta?». «La verità – spiega Borraccino – è che la decisione su quale sarà la città ad ospitare l’Ospedale di Primo Livello è stata già presa, ed è Corato, e tutte le dichiarazioni di questi giorni sono solo fumo negli occhi per provare a confondere le idee ai cittadini. Siamo davvero sconcertati – conclude Cosimo Borraccino – per il pressapochismo che sta accompagnando tutta questa vicenda e, come esponente di Sinistra Italiana, garantisco tutto il mio supporto e quello del Partito cui aderisco, alle comunità locali come quella di Molfetta che si stanno battendo per la difesa di una buona salute pubblica che questo Piano di Riordino Ospedaliero rischia di non garantire, con la chiusura di ben 8 ospedali nell’immediato e quella già prevista di molti altri in un prossimo futuro».

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