Ora anche “Il fatto quotidiano” di Marco Travaglio scopre il possibile danno erariale sul porto. Questa notizia è stata già anticipata da “Quindici”: i particolari nella rivista mensile in edicola da una settimana
MOLFETTA – Anche il giornale “Il fatto quotidiano” di Marco Travaglio ora scopre la richiesta della Corte dei Conti al sen. Azzollini ex sindaco di Molfetta e alla sua giunta di spiegazioni sul versamento dei 7,8 milioni di euro alla Cmc di Ravenna, come penale per i ritardi nella costruzione del nuovo porto.
La notizia era già stata anticipata da “Repubblica” e i particolari dei nuovi guai giudiziari di Azzollini, che rischia di pagare di tasca propria (con i propri assessori, secondo il livello di responsabilità, oltre all’ex dirigente ing. Enzo Balducci responsabile del procedimento), si possono leggere sulla rivista mensile “Quindici”, in edicola da una settimana.
Del possibile danno erariale, parla lo stesso Procuratore capo della Corte dei Conti di Puglia, Paolo Romanelli, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, come “Quindici” pubblica sul numero in edicola.
Acquistate la rivista, per leggere quello che gli altri non dicono, e avere altri particolari su questa vicenda che rischia di complicare ancora di più la conclusione dei lavori del porto commerciale e non di quello turistico, per avvallare inesistenti posti di lavoro e sviluppi turistici, come i seguaci del senatore vanno dicendo in giro, ingannando ancora una volta i cittadini di Molfetta, allo scopo di raccogliere le firme del loro improbabile referendum contro l’adesione all’Autorità portuale del Levante, unica speranza per Molfetta di vedere conclusi i lavori del porto.
La trasformazione del nuovo porto, ridimensionando l’attuale faraonica e antieconomico progetto commerciale, che non porta lavoro e vantaggi economici alla città, è quello di modificarlo facendo spazio proprio al porto turistico davanti al duomo, come “Quindici” sostiene da anni e come l’attuale amministrazione di centrosinistra si propone di fare, con la scelta dell’adesione all’autorità portuale del Levante.
Altre soluzioni sono solo deleterie per la città e servono a fare solo gli interessi di qualche imprenditore, come le cronache giudiziarie dei giorni scorsi stanno dimostrando. Occorre salvare il porto di Molfetta dagli speculatori, prima che sia troppo tardi, cercando di farne realmente un motore di sviluppo e non di rendita per pochi.
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