Omicidio Bufi, nuovo colpo di scena dopo 14 anni: la ragazza sarebbe morta investita da un'auto?
Annamaria Bufi, morì sotto le ruote di una vettura e non a causa delle violente percosse sul cranio con un oggetto contundente? E' l'ultimo colpo di scena di un giallo che non trova soluzione dopo 14 anni dal ritrovamento della ragazza (23 anni) sul ciglio della strada statale 16 bis all'altezza dell'uscita di Molfetta-zona artigianale.
A sostenere quest'ultima tesi è il consulente medico legale della difesa, Francesco Introna, dell'istituto di medicina legale dell'università di Bari. Questa ipotesi cambierebbe anche la dinamica della morte della ragazza: quella drammatica notte del 3 febbraio 1992, la donna, presumibilmente, si trovava con qualcuno nell'auto in sosta nell'area antistante lo svincolo con la zona artigianale. Annamaria avrebbe improvvisamente abbandonato la vettura, allontanandosi, forse in seguito a un litigio con il conducente, il quale avrebbe immediatamente azionato la retromarcia e l'avrebbe travolta provocandone la morte.
Per accertare questa nuova teoria dell'investimento, che non convince l'avvocato della parte civile Bepi Maralfa, ma che è emersa nell'ultima udienza del processo in corso alla Corte di Assise di Trani - che vede coinvolto il presunto colpevole Domenico Marino Bindi, di 57 anni - sarà necessario riesumare una seconda volta i resti della povera Annamaria per effettuare una seconda autopsia.
La precedente autopsia aveva attribuito la morte alle lesioni e alle fratture riportate su tutto il corpo in seguito a una ventina di colpi violenti di cui 6 alla testa con un pesante oggetto, mai ritrovato.
Insomma, sempre più giallo: la vicenda si complica ancora di più, col probabile rischio che non si arrivi mai alla verità, che il padre di Annamaria insegue disperatamente da anni.