Olocauto degli ebrei, il giorno della memoria per non dimenticare
Incontro degli studenti con Elisa Springer, sopravvissuta ai lager nazisti
MOLFETTA – 24.2.2001
“La Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, , al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (art. 1, Legge 20 luglio 2000, n.211).
così cominciano le favole, così, esattamente come un bel sogno, è cominciato il calvario, la persecuzione, il tormento per Elisa Springer – ora una anziana signora dallo sguardo penetrante, lo sguardo di chi nella vita ha già visto e sofferto tutto – il 2 agosto 1944, giorno in cui da Verona è stata deportata ad Auschwitz con un convoglio traboccante di altri ebrei, di uomini e donne trattati alla stregua di oggetti, considerati dei numeri, numeri da eliminare in un mondo già troppo affollato. Eppure la deportazione è solo l’acme di una persecuzione cominciata anni prima.
Già nel 1938 il padre della signora Springer era stato uno dei primi uomini ad essere deportato prima a Dachau e poi nel campo di Buchenwald, luoghi da cui non tornò mai vivo…….
IL RESTO DELL’ARTICOLO POTETE LEGGERLO SUL NUMERO DI “QUINDICI” DI FEBBRAIO CHE TROVATE IN EDICOLA