Nuovo rinvio a Trani del processo per il porto
Fra gli imputati anche l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini
Nuovo rinvio per il processo al Tribunale di Trani per i presunti illeciti nell’appalto e nei lavori di costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta, nel quale sono imputati l’ex sindaco, sen. Antonio Azzollini (Forza Italia) e altre 41 persone, più 5 società. A determinare il rinvio il trasferimento di alcuni giudici, fra cui il Pm Antonio Savasta, e quindi l’impossibilità a formare il collegio giudicante. La prima udienza si è tenuta il 1 marzo scorso, alla quale ne sono seguite altre tre, mentre la prossima è stata fissata per l’11 dicembre, col nuovo collegio e l’esame delle eccezioni preliminari. Le 42 persone a giudizio devono rispondere – a vario titolo – di associazione per delinquere, falso, abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, truffa, frode in pubbliche forniture, violazioni ambientali e paesaggistiche e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi. Secondo l’accusa i finanziamenti statali soltanto in parte servivano per la realizzazione dell’opera pubblica, la restante era utilizzata per opere “di natura sociale, culturale e sportiva” che nulla avevano a che fare con il nuovo porto commerciale. Inoltre, erano stati appaltati nel 2007 senza aver completato la necessaria bonifica dei fondali dagli ordigni bellici. Oltre ad Azzollini, tra gli imputati figurano anche l’ex dirigente comunale ai Lavori pubblici, ing. Vincenzo Balducci, e il procuratore speciale della Cmc di Ravenna (azienda aggiudicataria dell’appalto) e direttore del cantiere, Giorgio Calderoni, finiti in manette il 7 ottobre 2013. In quella data i finanzieri e il corpo forestale eseguirono anche il sequestro dell’intero cantiere portuale. Il porto è stato dissequestrato nel maggio 2015 per consentire la messa in sicurezza e la prosecuzione dei lavori. Ricordiamo che i lavori del nuovo porto, ancora fermi dopo il sequestro del cantiere, al quale sono seguiti furti e incendi, sono costati ben 147 milioni di euro rispetto ai 72 iniziali. I lavori, inoltre, erano stati appaltati nel 2007 senza aver completato la necessaria bonifica dei fondali dagli ordigni bellici L’accusa per i 42 imputati è che molti di questi milioni siano serviti anche a ripianare i buchi del bilancio delle amministrazione di centrodestra del Comune di Molfetta, con sindaco Azzollini, che è imputato anche per associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, la fede pubblica e la pubblica amministrazione.