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Nuovo porto di Molfetta, il Tar Puglia respinge l'ennesimo ricorso Il Tribunale amministrativo regionale dice “no” alle istanze delle imprese Matarrese e Vittadello
23 febbraio 2007

MOLFETTA - Nulla osta per l'ampliamento del porto commerciale di Molfetta. Il Tar Puglia ha respinto il ricorso proposto da Intercantieri Vittadello Spa e Salvatore Matarrese Spa, le due ditte che sotto forma di Associazione temporanea di imprese (A.t.i.) non erano state ammesse alla gara d'appalto dell'11 dicembre scorso. Nel corso dell'udienza tenutasi il 21 febbraio di fronte ai giudici del Tar, i legali delle imprese Vittadello e Matarrese hanno puntato il dito contro le prescrizioni inserite nel disciplinare di gara con cui il Comune (appaltante) chiedeva alle concorrenti la disponibilità di draghe aventi particolari caratteristiche tecniche per la escavazione del fondale marino. Prescrizioni “sproporzionate” e “irragionevoli”, secondo Vittadello e Mataresse, le quali proprio per la mancata disponibilità di quei particolari mezzi marittimi erano state escluse dalla gara d'appalto. Ma, le loro richieste non sono state accolte. La prima sezione del Tar, presieduta dal giudice Corrado Allegretta, ha infatti dato ragione al Comune di Molfetta (rappresentato dall'avvocato Carlo Tangari) respingendo sia l'istanza di annullamento del bando di gara, sia quella di risarcimento dei danni conseguenti alla mancata partecipazione delle ricorrenti. Il tribunale amministrativo ha contestualmente rigettato anche l'istanza, aggiunta successivamente, contro la Cooperativa Muratori Cementisti (C.M.C.) di Ravenna in qualità di vincitrice della gara d'appalto nell'Ati composta anche da Società Italiana Dragaggi Spa di Roma e dalla Impresa Pietro Cidonio Spa di Roma. Nelle motivazioni allegate all'ordinanza (resa pubblica nella giornata di ieri) i giudici hanno quindi riconosciuto la legittimità delle clausole poste dal Comune in quanto ritenute adeguate alla “peculiare natura delle attività oggetto di affidamento” e quindi atte “a tutelare l'interesse della stazione appaltante ad avere interlocutori certamente idonei all'espletamento delle attività oggetto di gara”. Il che – tradotto - significa che è stato riconosciuto al Comune il diritto di vincolare l'ammissibilità delle imprese concorrenti a requisiti tecnici “ulteriori e più rigorosi” rispetto al normale. E questo al solo fine di assicurare la buona esecuzione di un'opera pubblica, la quale - è bene ricordarlo – avrà un costo di poco più di 55 milioni di euro. Un'ultima nota. Quello della Vittadello-Matarrese non è il primo ricorso vinto dal Comune di Molfetta: il Tar Puglia aveva già rigettato altre istanze di sospensiva proposte prima dalla Società Italiana Condotte d'Acqua Spa e poi anche dalla Tecnis Spa. A tal proposito, il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, esprime soddisfazione piena ricordando che «eravamo già consapevoli di aver predisposto un bando di gara assolutamente lineare e trasparente. Le decisioni del Tar Puglia, assunte in tutti i ricorsi affrontati, ne rappresentano un autorevole riconoscimento. Adesso tutto è pronto per l'aggiudicazione definitiva dei lavori di questa grande infrastruttura che consideriamo strategica non solo per Molfetta ma per l'intero profilo economico della regione».
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