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Nuove strade dedicate a personaggi discutibili, dimenticati altri meritevoli di ricordo
15 giugno 2011

Caro Direttore, ho riflettuto a fondo se inviarti o meno questa lettera, perché ad una lettura poco attenta può sembrare dettata da interessi personali, poi conoscendoti come persona “super partes” che ha a cuore solo ed unicamente l’interesse per la verità e per la sua città, ho deciso di scriverti. Ho letto su vari quotidiani locali, tra cui anche su quello da te splendidamente diretto, la notizia dell’intitolazione delle nuove vie molfettesi a personaggi vari la maggior parte dei quali degni di tale onore, tra questi sinceramente ho riscontrato anche alcuni nomi che non hanno dato alcun lustro alla nostra città e /o nazione e addirittura qualche nome che dovrebbe creare anche qualche imbarazzo alla popolazione. La cosa che mi rende triste e la mancata intitolazione di una via ai F.lli Natalicchio miei zii (qui il mio interesse personale) e fratelli del mio scomparso papà, morti nella prima guerra mondiale. Ti chiederai tantissimi molfettesi sono morti in guerra e sicuramente non c’è spazio per intitolare strade a tutti. Giustissima osservazione, ma dove è la peculiarità? La famiglia del mio papà è stata l’unica famiglia molfettese che ha pagato il tributo di ben tre morti in guerra, infatti i tre fratelli di mio padre: Pantaleo, Vincenzo e Michele (di cui mi onoro di portare il nome) sono tutti morti durante il primo conflitto mondiale e mia nonna era l’unica madre molfettese che ha dovuto piangere ben tre figli morti in guerra, seppelliti in varie parti d’Italia e mai più tornati nella loro città natale. I miei zii erano uno Sergente Maggiore, uno Caporale e l’altro Soldato semplice dei tre due insigniti di Medaglia al Valore, credo che la motivazione per cui non sono mai stati “ricordati” e che non fossero Ufficiali quasi che la morte potesse distinguere tra graduati e non. Ti chiedo scusa se ti ho tediato con questo racconto ormai superdotato, ma tale lettera mi è venuta d’istinto dopo aver letto alcuni nomi a cui sono state intitolate delle nuove vie. Con la solita stima ed ammirazione per il tuo lavoro quotidiano. Ecco una breve nota storica sui fratelli Natalicchio: Figli di Nicolò Natalicchio e Marta Pappapicco (unici genitori di Molfetta a perdere tre fi - gli nel primo confl itto mondiale) Vincenzo Natalicchio (primogenito - 29 anni) nato a Molfetta il 13 luglio 1888 - sergente del 138. Fanteria - morto il 1 gennaio 1917 nel territorio di Castagnavizza sul Carso (oggi Kostanjevica Krasu in Slovenia) durante la nona battaglia d’Isonzo - decorato con due medaglie alla memoria. Michele Natalicchio (secondogenito - 21 anni) nato a Molfetta il 15 agosto 1895 - soldato del 63. Fanteria - morto il 13 agosto 1916 nell’Ospedale Riserva Cremona in seguito alle gravi ferite riportate durante un’azione di guerra - decorato con una medaglia alla memoria. Pantaleo Natalicchio (terzogenito - 19 anni) nato a Molfetta il 19 marzo 1899 - soldato del 9 Battaglione Bombardieri - morto il 3 novembre 1918 nell’Ospedale Tappa Ferrara in seguito alle gravi ferite riportate durante un assalto - decorato con una medaglia alla memoria. Il sito delle loro tombe è tuttora sconosciuto. Michele Natalicchio Caro Michele, inutile dirti che condivido pienamente il contenuto della tua lettera e soprattutto le perplessità sull’intitolazione di alcune nuove strade cittadine a personaggi discutibili. Credo che il nostro sindaco Antonio Azzollini dovrebbe solo vergognarsi per aver accettato di far dedicare fra gli altri soggetti dei quali non è rimasto un ricordo positivo, anche due arterie in particolare a Giorgio Almirante e a Bettino Craxi. E dovrebbero anche vergognarsi i componenti la commissione toponomastica (chi sono? hanno qualche competenza e conoscenza della storia cittadina e non? oppure sono i soliti amici da accontentare anche con un posticino in commissione?). Credo che i tuoi zii meritino più attenzione e ci permettiamo di suggerire agli esperti “toponomastici” di provvedere a colmare questa lacuna, almeno per salvarsi la faccia, dopo le assurde scelte operate recentemente. In altri tempi non sarebbe caduti in “errori” così grossolani.

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