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Nuova scivolata politica di Isa de Bari, la sconfitta candidata sindaca di Azzollini e della destra a Molfetta: pesante attacco all’Azione cattolica diocesana
19 luglio 2017

MOLFETTA – Altra scivolata di Isa de Bari (foto), ex candidata sindaca del sen. Antonio Azzollini e della destra sconfitta a Molfetta da Tommaso Minervini, dopo quella dell’attribuzione del proprio fallimento elettorale all’appoggio di Rifondazione comunista e della Sinistra al candidato delle liste civiche destracentro.

All’epoca all’avv. De Bari rispose con una nota puntuale e pungente lo stesso partito della Rifondazione comunista, aiutandola a fare i conteggi dei voti in maniera più precisa e aderente alla realtà: «Conosciamo tutti l'effetto tranquillizzante dell'addossare ad altri la responsabilità di un proprio fallimento o mancanza. Capiamo, dunque, la tentazione facile nell'analisi del voto dell'ex candidato sindaco della destra, Isa de Bari, che attribuisce all'appoggio di Rifondazione Comunista la vittoria di Tommaso Minervini.
Qualcuno più esperto nella sua coalizione avrebbe potuto spiegarle che il numero pressoché eguale di schede nulle e bianche al primo turno e al ballottaggio (925 al primo turno, 939 al ballottaggio), conferma quanto da noi sostenuto. Se tra primo e secondo turno l'affluenza al voto scende paurosamente dal 60 al 44% e le schede non valide addirittura aumentano vuol dire che non pochi elettori hanno raccolto l'indicazione di voto data dalla coalizione di sinistra.
Il numero di schede bianche o nulle va valutato in rapporto ai votanti, lo stesso numero pesa in maniera diversa in termini percentuali. Se poi proprio vogliamo parlare in termini assoluti, mai così numerose dal 1994 sono state le schede nulle e bianche al ballottaggio, e questo è un risultato che a pari merito possono intestarsi Isa De Bari e Tommaso Minervini.
Seconda considerazione: l'equilontananza degli elettori di Gianni Porta nei confronti delle due destre poteva esprimersi anche con l'astensione, non soltanto con la scheda bianca o nulla. Ebbene anche in questo Isa De Bari e Tommaso Minervini, con le loro coalizioni di centrodestra, hanno raggiunto un bel record: mai dal 1994 al ballottaggio aveva votato meno del 50% degli aventi diritto.
Terza considerazione: Isa De Bari si ostina a etichettare come centrosinistra la coalizione a sostegno di Tommaso Minervini che conta al suo interno molti esponenti storici del centrodestra molfettese. Le liste riconducibili a protagonisti del centrodestra nel 2013 hanno raccolto intorno al 30% dei consensi. Insomma, una destra ha sconfitto l'altra destra, questo dicono i numeri.
Detto questo lasciamo al neo consigliere comunale Isa De Bari le sue analisi fantasiose, perché comprendiamo che anche quando i sogni non sono veri, aiutano comunque a vivere
».

Questa volta l’avv. De Bari ha sferrato un pesante e ingiustificato attacco all’Azione cattolica diocesana per l’ottimo ed equilibrato commento al voto, pubblicato integralmente anche sulla rivista mensile “Quindici”, in edicola in questi giorni e dedicata ampiamente alle elezioni, con l’intervista esclusiva al nuovo sindaco Minervini.

La candidata della destra fascista e xenofoba, forse ancora convalescente per la bruciante sconfitta, attacca l’Azione Cattolica per il riferimento ai codici etici, accusandola di condurre campagne di bonifiche morali, mentre «la politica ha una laicità che deve essere preservata da ipoteche confessionali».

E invita l’Azione Cattolica, o meglio i suoi associati, ad entrare in politica e a proporsi contro la mentalità clientelare e non come “commentatori dello spettacolo”.

Infine l’affondo finale: «e poi, guardandosi allo specchio, non si dicano bugie», perché secondo Azzolisa, come ironicamente abbiamo definito la candidata prestanome del senatore (oggi) forzitaliota, ogni parrocchia era orientata politicamente. Ma ciò sarebbe un bene, non un male, secondo Isa, perché «più visibile è l'orientamento, meno ambiguità si genera. Lealtà e trasparenza, in un codice etico, diventerebbero, allora, i principali ostacoli al voto di scambio».

Forse i suoi esperti di comunicazione le hanno consigliato di mirare alto, per restare al centro dell’attenzione, dopo la de-bacle elettorale, ma probabilmente questi guru al contrario, non sanno che in questo modo si genera l’effetto boomerang, che provoca più ammaccature e ferite di quelle già in atto, ancora non rimarginate. Forse una maggiore prudenza nei suoi interventi, sarebbe consigliabile.

Dalle lezioni di politica (e di giornalismo) alle lezioni di morale: come esordio politico è decisamente fallimentare. Speriamo, nel prossimo consiglio comunale, dove si troverà da destra a fare opposizione (insieme con la sinistra) all’altra destra al governo della città(con gli ex colonnelli “traditori” di Azzollini), di ascoltare interventi meno risentiti e più costruttivi, nell’interesse della città e non in quello della sua parte politica. Sconfitta.

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