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Nuova esperienza di volontariato SVE per Violeta e Luca
15 novembre 2018

Ad invertire la tendenza della fuga di cervelli che sta colpendo la stragrande maggioranza dei giovani del Sud Italia contribuiscono sicuramente gli scambi interculturali, progetti che rendono anche Molfetta partecipe della globalizzazione. Se ne fanno portavoce Violeta Pecenkovic, 27 anni, di origine serba e Luca Anastassopoulos, 21 anni, di origine austriaca, che hanno rilasciato un’intervista su quello che hanno potuto constatare in questo primo periodo di permanenza a Molfetta, dove sono approdati per lo SVE grazie all’associazione InCo. La loro esperienza di volontariato europeo prevede il supporto della comunità scolastica cui sono stati affidati: il Liceo Classico “Leonardo da Vinci” (docente referente: prof.ssa Marta Spaccavento) e il Liceo Scientifico “Albert Einstein” (docente referente: prof.ssa Rosa de Pinto). Perché hai deciso di intraprendere questo progetto? Violeta: «Il progetto Erasmus Plus cui sto partecipando è una combinazione dei miei due lavori: insegnare e organizzare eventi di stampo culturale. Credo sia per me una grande opportunità per fare esperienza». Luca: «Ho partecipato all’Erasmus Plus perché ero desideroso di visitare l’Italia, che è un Paese interessante, bello dal punto di vista climatico e storico-artistico e che vanta ottimo cibo». Quali sono le tue aspettative per l’Erasmus Plus? V: «Il mio desiderio è quello di imparare bene la lingua italiana. Spero che quest’esperienza mi sia d’aiuto a capire quale sarà la mia strada una volta tornata in Serbia, sicuramente arricchita dopo quest’anno di volontariato SVE». L: «Il mio proposito é quello di insegnare qualcosa agli studenti, per esempio con il corso di tedesco che si attiverà a breve, oltre che quello di aiutare la comunità scolastica nell’organizzazione di attività e manifestazioni. Credo che quest’esperienza mi insegnerà a vedere i diversi punti di vista delle cose». Quali differenze ci sono tra l’Italia e il tuo Paese? In quale Stato vedi più opportunità per vivere, studiare e lavorare? V: «Nonostante il cibo sia buono qui, mi manca il mio cibo. Vedo che gli Italiani sono molto devoti, danno importanza alla festività domenicale. Da noi non è così sentita la religione. La diversità emerge a partire dal sistema scolastico: non andiamo a scuola il sabato, da noi la scuola primaria e la secondaria di primo grado sono accorpate in un unico percorso di otto anni, in seguito a cui c’è la scuola superiore di quattro anni e poi l’università, che può contare quattro o cinque anni a seconda della specializzazione che si sceglie. Io andavo a scuola a volte di mattina a volte di pomeriggio, a seconda dei turni e gli intervalli erano distribuiti nell’arco della giornata: dieci minuti di pausa tra un’ora e l’altra e mezz’ora di ricreazione. Ci sono più possibilità in Italia che in Serbia: noto la differenza con il mio Paese, in cui non ci sono tutti questi scambi interculturali che permettono a studenti stranieri di confluire in un’unica realtà. Noi eravamo molto concentrati sulle varie discipline curricolari, specialmente sulla lingua e sulla letteratura serba, invece qui ci sono numerosi progetti che riguardano la musica, lo sport, il teatro». L: «Gli Italiani sono più aperti rispetto a noi austriaci, si presentano più amichevoli. Inoltre l’Italia è un Paese più economico: l’ho notato dal prezzo del caffè. L’Austria ha uno stile di vita completamente differente: il costo di vita é sicuramente più elevato ma allo stesso tempo si guadagna di più. Il mio Paese investe molto sull’educazione e sull’istruzione, tanto che le università sono gratuite. Qualsiasi tipo di lavoro è valorizzato: con qualsiasi master tu prosegua i tuoi studi, puoi star certo che troverai la tua strada nel mondo lavorativo. Il sistema scolastico austriaco è più rigido rispetto a quello italiano: per essere promossi bisogna conseguire buoni voti in ogni materia». Ti sei sentito accolto a Molfetta? V: «Stando con gli studenti mi sento più giovane, mi fa piacere incontrarli e salutarli. I professori sono davvero simpatici e comprensivi.» L: «I docenti sono disponibili e pronti ad aiutarmi, specialmente nell’apprendere la lingua, che trovo abbastanza complessa». Ma niente è complesso per chi, come questi due giovani, è pieno di determinazione e voglia di mettersi in gioco. È solo l’inizio di un’esperienza che trasformerà le differenze rilevate in reciproci arricchimenti. From difference to improvement: a new experience of SVE volounteering begins for Violeta and Luca Intercultural exchanges contribute surely to reverse the trend of brain drain that is hitting the major part of guys of the South of Italy. These projects make Molfetta part of globalisation. Violeta Pecenkovic, 27 years old, Serbian nationality and Luca Anastassopoulos, 21 years old, Austrian nationality are SVE volounteering’s speakers and they have released an interview about what they have observed in this first period of permanence in Molfetta, where they have came for SVE volounteering thanks to InCo association. Their experience requires the support of the school communities to which they have been entrusted: Liceo Classico “Leonardo da Vinci”(teacher in charge: prof.ssa Marta Spaccavento) and Liceo Scientifico “Albert Einstein”(teacher in charge: prof.ssa Rosa de Pinto). Why have you decided to do this project? Violeta: « Erasmus Plus project is a combination of my two jobs: teaching and organising cultural events. I think that it is for me a great opportunity in order to make experience». Luca: «I have partecipated in Erasmus Plus project because I wanted to visit Italy, that is an interesting country, beautiful for weather conditions and for historic-artistic points of view and that boasts excellent food». What are your expectations from Erasmus Plus? V: «My desire is learning Italian language well. I hope that this experience will be useful for me in order to understand my future when I return to Serbia, surely improved from SVE volounteering ». L: «My purpose is teaching something to student, for example with the German course that will begin soon, beyond that helping school community in organising activities and events. I believe that this experience will teach me to see things drom different points of view». What differences are there between Italy and your country? In which country do you see more opportunities for living, studying and working? V: «Although the food here is tasty, I miss Serbian food. I observe that Italians are very religious, they give importance to Sunday. In my country religion isn’t so felt. The difference emerges from the educational system: we don’t go to school on Saturday, primary school and middle school are unified in a single course of eight years; after that there are four years of high school and after that, university, that can count four or five years: it depends on the kind of specialization. I went to school sometimes in the morning sometimes in the afternoon: it depended on the shoool shifts. Breaks were distributed during the day: ten minutes of break an hour and one half an hour break. There are more possibilities in Italy than in Serbia: I see the difference with my country, there aren’t all these cultural exchanges that allow foreign students to converge in a single reality. We were more concentrated on various scolastic subjects: in particular on Serbian language and literature, instead in Italy there are lots of projects that regard music, sports and theatre». L: «Italian people are more sociable than Austrian people, they appear more friendly. Italy is a more economic country: I see that from the price of coffee’s. Austria has a completely different life style: cost of living is more elevated, but at the same time you earn more. My country invests more on education and instruction, many universities are free. Any kind of work is valorized: any master you get, you can found your way in job’s world. Austrian school system is striate than Italian one:you must obtain good marks in all subjects in order to be promoted». Have you felt accepted in Molfetta? V: «Staying with high-school’s students makes me feel younger and it is a pleasure meeting them. Teachers are really amazing and understanding». L: «Teachers are helpful, in particular they help me to learn Italian language, that I find complex enough». But nothing is complex for people that, like these two guys, are full of determination and wish to get in game. It is only the beginning of an experience that will transform differences in reciprocal improvements. © Riproduzione riservata

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