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Nubifragio a Molfetta: Rifondazione chiede le dimissioni del sindaco e del capo dell'ufficio tecnico ing. Rocco Altomare
05 agosto 2009

MOLFETTA - Dopo il nubifragio di ieri, Rifondazione comunista chiede le dimissioni del sindaco Azzollini e del capo settore dell'ufficio tecnico ing. Rocco Altomare. Ecco il comunicato: «L'acqua che non ha fatto in cielo sta. Se ci fossero gli spazi per una battuta sarcastica partiremmo da qui, dalla saggezza popolare. Ma non è né il tempo per scherzarci su, né noi abbiamo l'incoscienza per minimizzare. A seguito dell'evento piovoso che ha colpito la nostra città nel pomeriggio di martedì 4 agosto e dei correlati disagi, disservizi e danni documentati con dovizia di particolari sulle principali testate giornalistiche online non possiamo tacere la nostra rabbia e la nostra indignazione! Sono intervenuti, e li ringraziamo, Vigili del Fuoco, agenti della Polizia Municipale, Carabinieri, operatori della Multiservizi, tecnici comunali. Non entriamo nella descrizione degli eventi, ma chiediamo alle Autorità preposte di acquisire tutti i rapporti di servizio e i report giornalistici e verificare se nella gestione del territorio cittadino non vi siano gravi omissioni. Così come chiediamo, ma è scontato, che l'Autorità di Bacino acquisisca i dati di questo nuovo evento. Consapevoli che un evento piovoso con un'altezza di pioggia maggiore avrebbe potuto trasformare la giornata di ieri in tragedia chiediamo ai cittadini molfettesi di unirsi per chiedere con forza le DIMISSIONI immediate per la continua sottovalutazione del rischio idraulico del Sindaco Sen. Azzollini, del dirigente di Settore ing. Rocco Altomare e la chiusura di qualsiasi rapporto di collaborazione con il tecnico di parte prof. Ing. O. Giustolisi. Ci risuonano ancora nelle orecchie le frasi “clownesche” e volgari del Senatore-padrone della città, che nella finta “assemblea pubblica” del 18 luglio convocata sul tema ha ridicolizzato le nuove perimetrazioni dell'Autorità di Bacino definendole “lago Michigan”; come pure il tecnicismo miope e interessato del dirigente di settore ing. Rocco Altomare che sempre nella suddetta finta assemblea ha trasformato il problema del rischio idraulico in una questione di cartografia in scala (come non ricordare la risposta dell'Autorità di Bacino alle sue osservazioni fuori tema!) e la scarsa conoscenza di fatti e luoghi del tecnico di parte prof. Giustolisi con la sua memorabile frase “non c'è alcun rischio perchè negli ultimi mille anni non è morto nessuno per un allagamento”. Respingiamo con forza ogni mistificazione fatta nei riguardi di questo tema e ogni tentativo di ricatto politico nei confronti dei cittadini esercitato dal centrodestra locale che chiede la revisione delle perimetrazioni. Le nuove perimetrazioni, avvalorate dall'evento di ieri impongono la cura del territorio e la programmazione di interventi di mitigazione del rischio, come ad esempio lo studio delle vie preferenziali di scorrimento delle acque di ruscellamento superficiale, la pulizia e la manutenzione dei canali di scolo per le acque piovane sia nella città che nelle sue nuove zone d'espansione e la progettazione di nuovi: altro che pianificazione di nuove espansioni!!! C'è un urgente bisogno di adeguare queste opere alla intervenuta trasformazione urbanistica della città. Se continuano i processi di cementificazione e impermeabilizzazione di vaste zone del nostro territorio, la nostra città continuerà a soffrire per questa sua fragilità. Noi uomini e donne di Rifondazione Comunista contrasteremo sempre questa incompetente e spregiudicata politica di gestione del territorio».
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Destra , sinistra, centro e centrodestra, estrema destra e estrema sinistra, radicali e radicali di sinistra, sinistra radicale...........sono questi i problemi del buon governo? Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da una fortissima prevalenza dei "poteri forti", siano Confindustria o Vaticano, e i governi sembrano in grande difficoltà a dialogare con le opposizioni e il popolo. In questo modo però la società che si costruisce non è in grado di reagire al degrado liberista che si sta imponemdo in tutto il mondo e soprattutto non può cambiare il dato oggettivo di progressivo peggioramento delle condizioni sociali nei paesi industrializzati, Italia compresa, e di quelle ambientali. Come voci sempre più numerose ricordano, il liberismo, che si basa sulla crescita continua del Pil, non può che aumentare il guadagno comprimendo le garanzie sociali del lavoro e sfruttando a dismisura le risorse naturali oltrechè non mettendo in atto opere di disinquinamento, costose. Per affrontare veramente, con speranza di successo, le gravissime problematiche ambientali sarà inevitabile che gli amministratori si convincano a spostare parte del guadagno da impresa verso il valore dei salari e che si combatta la disoccupazione con la riduzione dell'orario di lavoro. Senza dimenticare che solo con certe posizioni si potrà dimostrare ai paesi emergenti che seguire pedissequamente le scelte dei paesi più ricchi può non essere la strada migliore per costruire un futuro possibile per tutti. Se sono vere queste previsioni si può quasi dire che con certi tipi di governo non ci sarà speranza di risolvere i problemi ambientali e sociali. In questa fase il governo di centro destra sta per portare l'Italia al collasso, dopo averla messa in ginocchio. Senza dimenticare che lo scioglimento dei ghiacci, l'innalzamento dei mari, l'aumento della desertificazione e la penuria d'acqua potabile per due miliardi di persone, così come una politica statunitense che giudica la democrazia di un paese in base alla disponibilità delle sue riserve petrolifere o di altre materie prime, sono problemi non di poco conto e sui quali converrebbe investire più energie e informazione sia tra i politici sia verso i cittadini. Queste coalizioni e questi governi non sembrano troppo preoccupati da simili problemi; pongono in primo piano altre priorità e quando ragionano su questi temi sono troppo preoccupati di rispondere ai voleri dei "poteri forti" più che fare opera politica di mediazione, tenendo però conto dei gravissimi problemi che ci aspettano. I problemi che abbiamo davanti non sono certi superati dai continui voti di fiducia. E quello che è in gioco è un futuro per il nostro paese ma anche per il nostro pianeta.



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