Notte di fuoco a Capodanno, anche se in forma ridotta rispetto alle previsioni. Ma non è stata sufficiente la presenza delle forze dell’ordine, affiancate da guardie giurate a dissuadere i “bombaroli” che, anzi, hanno voluto sfidarle, non rinunciando ad esplodere potenti botti e perfino ad incendiare una vettura in via Paniscotti quasi all’angolo con Piazza Paradiso. L’annuncio dell’assessore alla sicurezza Pasquale Mancini di una notte tranquilla e di una zona sotto controllo nella notte di S. Silvestro sicura, non è servita ad evitare le esplosioni. Di qui la richiesta di dimissioni dello stesso Mancini da parte delle opposizioni di destra e di sinistra, soprattutto per la seconda scivolata dopo quella della presunta sparatoria alla Festa patronale col fuggi fuggi generale, confuso e non gestito adeguatamente. Assordante, invece, il silenzio del Pd, che fa parte della maggioranza di destracentro. Secondo l’accusa di “ARTICOLO UNO”, “LIBERI E UGUALI” il sindaco avrebbe sottovalutato la portata del fenomeno riconsegnando Piazza Paradiso ai noti esponenti della malavita locale, che pretendono il controllo del territorio, contro le regole imponendo le loro regole all’intero quartiere. E si rischia il ritorno all’illegalità diffusa. Negli ultimi 3 anni, invece, sottolineano i due movimenti, la scelta del concerto in piazza da parte dell’amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio, aveva scongiurato questo pericolo, rappresentando un presidio civile e democratico. L’attuale giunta ha invece scelto di abbandonare il campo, lasciando il quartiere in balia dei balordi. Si chiedono le dimissioni di Mancini come messaggio chiaro che le regole si rispettano e chi sbaglia, paga le conseguenze. A che serve al sindaco Minervini andare a Bitonto alla manifestazione contro la criminalità, se propria casa propria si rischia di lasciare il territorio ai malavitosi? Anche RIFONDAZIONE COMUNISTA ha chiesto le dimissioni di Mancini, perché tutto era stato preannunciato anche dal comitato di quartiere ed è stata inascoltata la richiesta di organizzare un evento nel centro storico. “Evidentemente – aggiunge Rifondazione – il pugno duro dell’amministrazione funziona soltanto quando si devono difendere interessi privati nel centro storico. Il fallimento dell’amministrazione “legge e ordine” di Tommaso Minervini sta anche nella totale incapacità di mettere in campo politiche che restituiscano il quartiere alla parte sana dei suoi abitanti. L’ex sindaco PAOLA NATALICCHIO, oggi consigliere comunale di Sinistra Italiana, accusa l’amministrazione comunale di aver abbandonato la piazza: «Avete abbandonato una piazza, Piazza Paradiso. L’abbiamo difesa con il nostro stesso corpo dai botti per tre anni consecutivi. L’abbiamo resa centro e non periferia, ballando sotto la pioggia, spalando neve e montando lo stesso il palco quando il maltempo provava a fermarci, marciando per la pace, piantando alberi, mobilitando cittadinanza attiva in difesa del quartiere. L’abbiamo controllata con le telecamere, passando la mezzanotte in control room con i vigili, al telefono con le forze dell’ordine, in contatto con gli abitanti e il comitato di quartiere. E’ inspiegabile che il sindaco e l’amministrazione abbiano deciso di tornare al passato. La piazza vuota, nessun Capodanno per strada, a fare musica, presidio sociale, comunità. Le strade in preda alla devastazione: una macchina bruciata, arredi urbani distrutti. I cittadini lasciati soli a spaventarsi in casa, la piazza di nuovo un campo di bombe, la triste conta dei danni. Alla prova dei fatti, davanti agli snodi decisivi della vita collettiva e sociale, non avete un’idea di città. Ma sapete vendere bene la vostra inconcludenza e accontentare bene tutti. Visto che tutto tace e nessuno chiede il conto. E’ solo una questione di tempo, però, ne sono certa: l’orgoglio della Molfetta migliore tornerà». A queste prime critiche, ha replicato stizzito il sindaco TOMMASO MINERVINI che contrattacca, sostenendo che una vettura bruciata e qualche cestino dei rifiuti distrutto, non costituiscono un problema, soprattutto se confrontati con quello che è avvenuto altrove: «Molfetta - pur con l’ennesimo incendio di auto, come da anni si registrano a Molfetta e di cui faremo il punto con le Autorità Giudiziarie competenti e un cestino gettacarte ed un cestino per rifiuti canini spappolati - non è entrata nel novero delle Città martoriate di questo Capodanno, che hanno registrato feriti e ben altro». E quindi rovescia la frittata: «Eppure in tutte le città si è fatto quadrato e barriera contro i balordi! Solo a Molfetta non una parola contro i balordi, che pur hanno maturato in tutti questi anni di anomia e mancanza di ordine pubblico il loro residuo di spavalderia. A Molfetta invece subito e solo polemiche e sciacallaggio contro l’Amministrazione». E poi la facile accusa di gratuita propaganda politica in vista delle elezioni: «Un’altra opportunità sfruttata per fare propaganda gratuita per le prossime elezioni politiche». Non poteva mancare la cornice del “complottismo” e dei manovratori esterni: «Eravamo già abituati e conosciamo bene le parti contaminate da “manine politiche” che hanno preparato l’ ”attesa dell’angoscia” e oggi preparano la loro campagna elettorale». E addirittura si arriva a minacciare azioni penali: «Ci riserviamo di valutarne la valenza penale del loro comportamento. I cittadini razionali sanno distinguere chi intorbidisce da chi prova a curare con gradualità le ferite profonde accumulatesi in questi anni». Immediata la replica dell’ex vicesindaco del centrosinistra avv. BEPI MARALFA che accusa il sindaco di aver offeso i cittadini con il termine “sciacallaggio” e lo invita a darsi una calmata e a chiedere scusa, «per l’uso improprio ed offensivo per tutta la Comunità del sostantivo “SCIACALLAGGIO”. A tal riguardo, desidero rammentare il significato proprio di detto sostantivo “La ripugnante attività di chi si dà al saccheggio di case e negozi abbandonati in conseguenza di calamità; in senso figurato lo sfruttamento scandalistico di informazioni riservate allo scopo di danneggiare l’immagine di un avversario, spec. politico”… Mi spiace, ma con rispetto verso la tua funzione ti dico che hai TOPPATO. E gravemente. Si è trattato di un gravissimo fatto che ha terrorizzato i residenti (e non) a carico dei quali avrebbero potuto derivare ben più gravi conseguenze. Ed allora a chi volevi riferirti quando hai impropriamente fatto allusione a presunti saccheggiatori? A quali informazioni riservate volevi ricollegare l’attacco politico successivo a quegli eventi? Ma, devo con profondo rammarico, constatare che non è la prima volta che, di fronte ad un fenomeno di disordine pubblico, reagisci attaccando la Comunità. Anche in occasione della Fiera, quando furono esplosi in aria colpi di arma da fuoco, affermasti che la fuga delle persone (madri, bambini e carrozzini compresi) si palesava come mera “ISTERIA COLLETTIVA”… In buona sostanza, ai fatti gravi e connessi a condotte delittuose rilevanti sul piano criminale, reagisci aggettivando i cittadini che per legge sei tenuto a tutelare come sciacalli o isterici. Molto ma molto male, Sindaco, a tacer d’altro. Devi rimediare immediatamente e letteralmente ripiegarti su te stesso, chiedendo scusa ai molfettesi ai quali devi promettere il massimo impegno affinché episodi di tal fatta non abbiano mai più a ripetersi». Anche il COMITATO DI QUARTIERE e il parroco della chiesa dell’Immacolata DON NICO TEMPESTA interviene nella polemica. Il primo con la sua portavoce, l’avv. Ida Maria Pansini: «Da tanto tempo non accadevano episodi di questo tipo, visto il miglioramento degli ultimi anni. E’ molto pericolosa questa situazione. Al di la del 31 dicembre, andrebbe pensata una politica che riguardi 365 giorni Piazza Paradiso perché è diventata l’emblema di qualcosa che va oltre il singolo reato. Serve una politica di vicinanza, una politica culturale. Tutta la zona alle spalle di corso Margherita, comprendente appunto Piazza Paradiso, Via San Michele, è stata messa sotto assedio. Addirittura alcuni residenti richiamavano a Sarajevo, per l’entità delle bombe fatte esplodere a mezzanotte.L’evento canoro in piazza non aveva il valore di concertino sotto casa ma serviva a riempire un vuoto, che in questo momento è forte. Da parte del comitato c’è preoccupazione per quanto visto questa notte. Sono successe cose non belle per la città. L’incendio di un’auto è un fatto grave». Don Nico Tempesta afferma di aver «avanzato proposte, seppur accolte con attenzione dall’Amministrazione, ma non posso ahimè non lamentare una mancanza del ruolo educativo durante tutto l’anno delle Istituzioni, anche con un presidio fisico. Dobbiamo prendere coscienza che da soli, nel mio caso come Parrocchia, non ce la possiamo fare perché la gente ha paura e si chiude in casa. Persino sul sagrato della Chiesa ho trovato dei rifiuti». Patetiche difese di ufficio di OFFICINE MOLFETTA, lista dell’assessore Mancini e del suo collega di giunta MARIANO CAPUTO, entrambi dimenticano che sono stati nell’amministrazione comunale dell’ex sindaco Antonio Azzollini e che non possono rivendicare alcunché sul piano della sicurezza, ignorando l’illegalità diffusa di quel periodo. Questa difesa di ufficio ci appare troppo debole, quando, priva di argomenti, si limita ad affermare che l’obiettivo dell’opposizione e dell’informazione (libera) sia quella di gettare discredito sull’amministrazione comunale. E per giustificare questa vuota affermazione parla di manipolazioni, insulti e attacchi personali. Ma dove? Ma quando? La critica è attacco personale? Allora siamo già nel regime. Lasciamo da parte le stucchevoli frasi di piena e incondizionata stima per il capo della lista Mancini, che ne esce come una sorta di duce in sedicesimo (ah, la comunicazione!), ma scrivere che 60.000 abitanti circolavano liberamente, significa affermare che anche vecchi, bambini, malati e moribondi erano in giro. Se non siamo alle comiche, allora cos’è, ignoranza in matematica? Ammettere, poi, che il problema di Piazza Paradiso è irrisolvibile, significa già ammettere una sconfitta e dimenticare che proprio Mancini ha governato con Azzollini lasciando, all’epoca, la piazza alla mercé dei malavitosi locali. Poi c’è stata la solidarietà dell’assessore ai lavori Pubblici avv. MARIANO CAPUTO, che ha precipitato ancora di più il povero e innocuo Mancini, scrivendo: «Siamo stati malgovernati da anni, le amministrazioni che ci hanno preceduti sono state rappresentate da politici inadeguati». La risposta la lasciamo ai social dove qualcuno fa osservare giustamente che «prima di questa amministrazione c’era un’amministrazione di centrosinistra di cui il PD era l’asse portante e, a quanto mi risulta, il PD fa parte di questa amministrazione. Prima dell’amministrazione di centrosinistra ce n’era una di centrodestra di cui l’assessore Caputo faceva parte. Ma l’assessore Caputo si rende conto di quello che scrive??? Forse, dovrebbe continuare a cantare e a imparare a scrivere in italiano». L’assessore PASQUALE MANCINI pur di difendersi parla di autentici reati finendo per contraddire il sindaco, che aveva ridimensionato la notte di fuoco: «Mi auguro che le tante telecamere posizionate nei giorni scorsi possano far individuare i colpevoli dei danneggiamenti e accertare ogni responsabilità. Non si tratta più del “vizio” di sparare fuochi, ma di autentici reati. Come tali chiederemo vengano trattati». E sui SOCIAL gli arriva la risposta di alcuni cittadini in tempo reale, anche qui con richiesta di dimissioni: «Caro assessore Pasquale Mancini ti abbiamo chiesto PREVENZIONE e, sebbene i soldi spesi per le guardie giurate, piazza Paradiso e dintorni sono state, ancora una volta, teatro di barbarie e inciviltà. Dai tuoi proclami sembrava che in quella piazza ci sarebbero state tutte le forze dell›ordine ma, mi pare, si siano date convegno tutte le forze del disordine. Hai mosso una sfida e l›hai persa. Spero ne possa trarre le conseguenze!!!». Dal patetico al ridicolo con FORZA ITALIA e ISA DE BARI che, pur di criticare Tommaso Minervini, arrivano quasi ad elogiare i concerti in piazza di Paola Natalicchio: che si deve fare per sopravvivere!: «Caro Signor Sindaco, con tutti i soldi spesi per la cosiddetta “Molfetta in Allegrezza” - rivelatasi una catastrofe totale - possibile che non siate riusciti -Lei e suoi “brillanti assessori” - ad organizzare anche “qualche cosetta” con artisti locali a Piazza Paradiso la notte di Capodanno, quanto meno per impedire agli incoscienti locali di trasformare nuovamente quella piazza in un campo di battaglia la notte di Capodanno?», scrive sarcasticamente il partito. «Caro Sindaco, Lei che tutto sa e tutto capisce”, ogni tanto, tra uno sbrocco e l’altro in Consiglio Comunale, faccia un bagno d’umiltà e ammetta le figuracce che sta collezionando una dietro l’altra con la sua “giunta olografica”. Ha già platealmente fallito su tutto, in questi 150 giorni, anche sulla tenuta dei suoi nervi, evidentemente già tesi prima del suo insediamento. In questo 2018, faccia un bel regalo ai molfettesi: si dimetta e se ne vada. Molfetta non ha bisogno della sua molto presunta competenza». Al partito del sen. Antonio Azzollini forse sfugge un particolare importante: Piazza Paradiso era già stata abbandonata dalla sua amministrazione di centrodestra e solo dopo il 2013, l’amministrazione Natalicchio l’ha “recuperata” con un concerto in piazza che, malgrado il maltempo, era stato seguito da molti cittadini. Fare opposizione all’amministrazione Minervini va bene, essere in malafede, no. E la propaganda elettorale del sen. Azzollini e del partito di Berlusconi non può essere basata sulle bugie e sull’inganno. Ai cittadini va raccontata la verità, senza fare i furbi, perché la gente va rispettata. Sempre. Per fortuna c’è chi è pronto a smascherare queste bugie delle facce di bronzo. Che dire, in conclusione? Sarebbe stato meglio ammettere la sconfitta con il proposito di migliorare la sicurezza e l’efficienza di intervento (che ora è mancata), per il prossimo anno. Questo sarebbe vera amministrazione del fare, non gli ammonimenti a “non disturbare il manovratore”. Il resto sono solo slogan elettorali, anche questi, perché le elezioni politiche saranno un banco di prova pure per alcune delle forze politiche dell’amministrazione di destracentro delle liste ciniche. Per cui meglio partire in anticipo, magari colpendo per primi. Che desolazione una certa politica di questa città! © Riproduzione riservata