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Non sono né un messaggero, né un missionario Pianeta giovani
15 novembre 1999

ab>Ragazzi ecco la prima risposta al nostro articolo pubblicato nel numero precedente di QUINDICI! Per motivi di spazio non ne abbiamo potute inserire altre. Aspettiamo vostre lettere. Se avete suggerimenti, consigli, critiche da fare noi siamo qui. Un saluto a tutti Gisella e Antonella!<7b> Ma perché mai dovrei rispondere al tuo articolo??? In fondo non si risponde agli articoli di giornale. Ma che ci vuoi fare... innanzitutto ti dico che mi sono divertito a cercare le citazioni nell'articolo e ne ho trovate parecchie, alcune esplicite altre beneomale accennate, come per esempio i riferimenti sia espliciti e non alla canzone di Giovanotti. Non saprei come esprimermi in merito ad una questione del genere. Io non dico né di essere vecchio né di essere giovane né di essere un giovane vecchio né un vecchio giovane né un giovane giovane né un vecchio vecchio né di essere un giovane d'oggi! Non saprei come definirmi che in un certo senso sono tutte queste cose come un entità polimorfica che dall'Iperuranio è stato spedito in missione su questa terra. Non sono né un messaggero né un missionario! Sono solo 20 anni che vivo su questa terra e ancora non posso dire di essere attivo che altrimenti mezzo mondo sarebbe in grado di riconoscermi per strada e invece la maggior parte delle volte che esco di casa incontro solo persone che, incrociandomi, ignorano che io ho 20 anni! Per carità, io non sono né più importante né inferiore a loro che magari hanno 15 anni, o 51, che sono nati l'altro ieri o che si sono svegliati l'altro ieri da un sonno lungo una vita! L'unica cosa che per me vale, in tutto questo discorso è la "coscienza". E' fondamentale essere coscienti di quello che si è di quello che si dimostra senza che al primo ostacolo si cade dalle nuvole e si cambia bandiera. Sei figlio di papà, fighetto, sporco, rozzo, insensibile, ti fai le pippe mentali, sei geloso, arrapato, affamato, grasso e insoddisfatto? Se almeno ad una di queste parole hai fatto si con la testa, comincia ad abituarti all'idea che sei quello e nessuno può deciderlo che non te stesso! che dici? "io non mi riconosco in nessuna di queste parole"??? "Io non sono etichettabile"??? ma ti rendi conto che dal momento che dici che non sei etichettabile ti sei etichettato! bravo coglione, ti sei fregato con le tue mani! ahahhahahah L'anticonformismo ormai non esiste più. Era un valore, l'anticonformismo, quando aveva un senso lottare per una cosa o per una coda di paglia o per una frase (ovviamente si lottava per ottenerla!). Adesso la lotta è diventata un pretesto per fallire che sono sbagliate le basi. Per lottare bisogna essere liberi, e per essere liberi bisogna liberarsi prima da se stessi! Sembra facile ma non lo è: tutti sono dipendenti da qualcosa e dal momento che non ti liberi di quel "qualcosa" non puoi ritenerti libero. Io, per esempio, sono schiavo dei miei capelli, del computer, del fumo, dei Simpson e non posso fare a meno di vivere un tempo più o meno lungo senza una di queste cose! Ma la cosa bella è che sono stato io a scegliere di essere schivo di queste cose e quindi non mi lamento! Altre persone invece sono dipendenti da altre cose: sono dipendenti da quello che chiamano dio, dal telefonino, dai pantaloni firmati o dalla trasgressione a tutti i costi! Ma il paradosso nasce dal momento che, queste persone solo con questi loro mezzi subdoli si sentono liberi! Incoscienti... non credi? ed ecco che torniamo al mio discorso iniziale della "coscienza"... eheheheheheh Non sono coscienti cioè del fatto che pensano di essere liberi per il fatto di aver scelto una dipendenza. Ma a noi interessa pensare e cercare di scoprire per quale motivo si sceglie una dipendenza. Perché sentiamo il bisogno di dimostrare agli altri la nostra esistenza. Ed ecco che scegliamo i nostri trucchi e i nostri abiti di scena in mezzo alle moltitudini di effetti speciali che la costumeria della società ci offre e soprattutto ce ne vantiamo con gli altri! altrimenti che senso avrebbe essere "qualcosa" se non puoi farlo vedere a nessuno? se non c'è nessuno che può notarlo oppure disprezzarlo? Il mondo è pieno di esibizionisti e anche l'"essere modesti" è una forma di esibizionismo. Il mondo è pieno di esibizionisti e ciò è dimostrato in tantissime forme. Come? La classica scritta sul muro o sfondo sociale o razzista o incitatoria per la propria squadra del cuore: sono un segno di passaggio lasciato da qualcuno che ha voluto dimostrare la propria esistenza per mezzo della propria fede (sportiva politica sentimentale eccetera...). Le persone che quando c'è qualcuno intervistato in televisione si mettono immobili dietro la telecamera cercando in tutti i modi di essere inquadrati e magari riconosciuti dai loro amici: anche quello è un modo di esibirsi e cercare anche se per una durata troppo breve, di uscire dall'anonimato. Infine Internet è pieno di miliardi di homepage personali di persone che si raccontano attraverso fotografie, aneddoti, diari segreti o gusti personali, pagine che molto probabilmente nessuno visiterà mai proprio perché a chi interessa sapere la carriera scolastica di uno sconosciuto o i gusti musicali di un ragazzo americano, o le prestazioni sfacciate ed erotiche che fanno due fidanzati (ebbene si! esiste anche questo sul web). Premetto: io ho 2 siti su internet: un'homepage personale che non ho mai finito di costruire e un altro sito sui Modena City Ramblers. Proprio perché è un sito personale non ci è mai entrato nessuno se non qualche amico per farmi una cortesia, mentre con quell'altro sito ho una media di circa 5 visitatori al giorno, ma tutti i visitatori che mi hanno contattato, nessuno ha mai letto la pagina dell'autore proprio perché a nessuno interessa sapere come mi chiamo e cosa faccio! Alla gente interessa cosa offri, non quello che sei! Libero di essere d'accordo o no, ma è così che va il mondo. Per lo meno io ho capito che il mondo va così! La coscienza è l'unico valore rimasto in vita dopo tantissime cose morte dopo avere vissuto per tempi relativamente intensi. Il 68 è morto il 1° gennaio 1969 e i reduci sessantottini adesso votano D.S. Rimangono i "Giovani" a tutti i costi... persone che sognano le utopie e le comprano per pochi soldi. E purtroppo il futuro è loro, il futuro è in mano a gente che non ha coscienza. linus
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