“Non rilancio del commercio, ma solo mance elettorali del sindaco Minervini a Molfetta”, l’accusa di Rifondazione. “Solo campagna elettorale per Tammacco"
MOLFETTA – Solo mance e mancette elettorali, altro che rilancio del commercio a Molfetta: è l’accusa di Rifondazione comunista, attraverso i suoi consiglieri comunali Paola De Candia e Beppe Zanna, rivolta al sindaco Tommaso Minervini e alla sua amministrazione di destracentro.
«Apprendiamo dai quotidiani on line locali della proposta del sindaco Minervini dell'istituzione dei voucher per dare liquidità al commercio cittadino. Ancora una volta questa amministrazione invece di programmare e organizzare misure di riforma profonda del sistema del commercio urbano continua solo a elargire mance e mancette elettorali.
A riprova di quanto diciamo denunciamo nuovamente la mancata elaborazione del Piano strategico del commercio che attendiamo da dicembre 2017, da quando è nato il Distretto Urbano del Commercio (DUC) e la presenza nella conferenza stampa del sig. Saverio Tammacco, privo di qualsiasi ruolo istituzionale nella città di Molfetta ma a oggi solo candidato in pectore alle prossime elezioni regionali.
Nel 2017 abbiamo proposto il progetto RESP@ un progetto che potrebbe veramente dare una risposta alla crisi decennale del commercio cittadino, una crisi che il Coronavirus ha ulteriormente aggravato. Resp@, una Rete Economica Solidale Pubblica delle imprese urbane che unisca in consorzio tutti gli operatori economici con la partnership di tutte le associazioni di categoria e delle associazioni di strada e il supporto dell'Ente comunale.
La proposta di rete Resp@ non è rivolta soltanto al settore del commercio ma anche ai settori dell'artigianato e primari (pesca e agricoltura). La convinzione è che non si possano dare risposte forti alla crisi disperdendo le risorse pubbliche e le energie private in mille iniziative senza un coordinamento. A questa rete e alle sue iniziative sarebbero destinate le risorse a disposizione del Comune per sostenere l’economia cittadina urbana, non solo le attività dello storico “quadrilatero del commercio” ma anche quelle dei quartieri storici di Ponente e Levante e dei quartieri di espansione a Mezzogiorno, vecchia e nuova 167, che hanno bisogno di alimentare la presenza di operatori e attività economiche per non ridursi a periferie vuote.
Una proposta innovativa che fa leva sulle risorse interne della comunità, che rafforza il senso di appartenenza e la cooperazione tra soggetti.
A che servirebbe Resp@? In primo luogo, la proposta di Resp@ serve a favorire il potenziamento del sistema d'offerta attraverso iniziative coordinate di fidelizzazione e scontistica permanenti rivolte ai consumatori nella logica del gruppo d’acquisto solidale a livello di massa.
Ogni cittadino che aderisce come consumatore a Resp@, aderisce a un circuito qualificato presente in tutta la città con vantaggi economici e sconti fedeltà. In secondo luogo, Resp@ serve a programmare durante tutto l’arco dell’anno – non solo a Natale, Pasqua e festa patronale – eventi promozionali nei quartieri con il concorso integrato del mondo dell’associazionismo culturale, sportivo e il sistema delle istituzioni scolastiche.
Questa programmazione destagionalizzata sarà possibile grazie alla individuazione della figura di un “manager di strada” che possa supportare gli operatori. Infine, terza e ultima funzione sperimentale già avviata in altri contesti anche italiani (ad es. con Sardex in Sardegna), Resp@ può funzionare per le aziende aderenti e anche i cittadini come circuito di credito/debito complementare e supplementare rispetto a quello in euro, attraverso un'unità di conto digitale in cui le aziende possono finanziarsi e sostenersi a vicenda senza il pagamento di interessi e commissioni.
Si possono così liberare nuove risorse private, si favorisce l'aumento delle relazioni interne tra gli operatori e si promuove l'accesso alla rete di potenziali nuovi soggetti che volessero cimentarsi in nuovi investimenti.
Insomma, valorizzare le energie presenti, ispirare fiducia, rafforzare i legami, tornare a mettere al centro la città, ripartire dalle radici per costruire un futuro più solido.
A questo serve il progetto Resp@. Ma purtroppo l'amministrazione Minervini sembra solo interessata e asservita alla campagna elettorale del sig. Tammacco che imperversa ogni giorno negli uffici comunali di Molfetta invece che in quelli baresi di Puglia Sviluppo di cui è consigliere d'amministrazione».