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Nino Sallustio denuncia: “Il Palazzo Dogana rischia di essere venduto ai privati”
16 novembre 2005

MOLFETTA - 17.11.2005 Una interpellanza urgente, rivolta al sindaco, è stata presentata dal consigliere comunale della Margherita, Nino Sallustio (nella foto), sulla vicenda di Palazzo Dogana, edificio storico della nostra città posto al ridosso del Duomo romanico, la cui costruzione risale addirittura al '500. Ebbene, dopo anni di abbandono ed incuria, lo stato attuale dello splendido complesso, collocato sullo specchio d'acqua antistante Banchina Seminario e gestito dall'Agenzia del Demanio di Bari, è gravissimo tanto che, permanendo questa situazione di degrado, potrebbe risultare difficile, tra qualche tempo, anche una sua eventuale azione di recupero. Ma il rischio più concreto, oggi, stando a quanto sostiene Nino Sallustio, pare sia la vendita della struttura ai privati (si dice per la realizzazione di un albergo di lusso): “Mi è giunta notizia – ha dichiarato in una nota il consigliere della Margherita – che il Ministero dell'Economia (tramite l'agenzia del Demanio) avrebbe intenzione di inserire l'Ex Palazzo Dogana fra i beni da alienare a soggetti privati o pubblici. Ritengo inammissibile che, nella fretta di fare cassa, si mettano in vendita i gioielli storici che spesso rappresentano la storia di una città, così come ritengo inammissibile il disinteresse dell'amministrazione comunale per una questione così importante per il rafforzamento della vocazione turistica e culturale della nostra città”. Nell'interpellanza Nino Sallustio chiede all'amministrazione, da un lato, se è a conoscenza degli intendimenti del Ministero delle Finanze o dell'Agenzia del Demanio in merito ad un eventuale inserimento del Palazzo Dogana nei beni da alienare in favore di soggetti privati e, dall'altro, quali iniziative intende intraprendere per acquisire al patrimonio comunale questo grande monumento storico, così intriso della storia della città di Molfetta, ai fini del suo recupero, valorizzazione e restituzione alla pubblica fruizione. “Credo che, sebbene alle prese con una crisi amministrativa – conclude Sallustio nella nota diffusa – l'amministrazione non possa rinunciare a svolgere le essenziali funzioni di tutela dell'interesse pubblico che le spettano”. Ora si attendono risposte da parte del Comune. Giulio Calvani
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