“Niente gattopardismi. L'Unione nasca dal confronto sui contenuti”
Parla Giovanni Porta, candidato di Rifondazione comunista al consiglio regionale
“Una scossa di assestamento”: così Giovanni Porta, segretario della locale sezione di Rifondazione e candidato al Consiglio regionale, giudica il calo registrato dal Prc nelle scorse consultazioni. “Dopo l'autentico 'terremoto' cui assistemmo in occasione delle elezioni provinciali, quando il partito toccò il 9%, oggi non possiamo che interpretare il risultato raccolto, pari al 6,56%, come un segnale di tenuta dei consensi, che va al di là dello 'zoccolo duro' di simpatizzanti storicamente vicini al nostro partito”.
Un anno ci separa dalle elezioni amministrative, ma il centro-sinistra molfettese, nei fatti, non esiste. Quali i terreni di confronto per dare avvio, anche a Molfetta, all'Unione?
“C'è bisogno di un'analisi su alcune questioni chiave (penso all'urbanistica e ai rischi di deregulation maturati in questi anni) e, in generale, sul degrado civile della città. Il centro-sinistra dovrà interrogarsi sui meccanismi di cittadinanza attiva, ancora debolissimi: i partiti non possono considerarsi le sole legittime sedi di discussione. Credo che sia finito il tempo dei “tavoli” e anche le assemblee aperte ai soli iscritti sono ormai uno strumento superato”.
Passaggi sul carro del centro-sinistra sembrano ormai imminenti. Qual è la posizione, in merito, di Rifondazione?
“Tanto per cominciare, non si può prescindere dalla constatazione del fallimento di questa maggioranza di governo. Quanto alle “forze esterne”, occorre chiedersi quale idea di città esse coltivano: qualsiasi confronto sui contenuti dev'essere ben circostanziato. Né si può ignorare la questione morale o fingere di dimenticare, per meri calcoli gattopardeschi, in che modo e da chi la nostra città sia stata governata negli anni '80. Il confronto non può partorire né minestre riscaldate, né lo spostamento di qualche gruppetto politico. In questo senso Rifondazione, sul piano politico, ha rappresentato spesso un argine, dimostrando, sul piano delle battaglie intraprese e vinte sia in consiglio comunale sia in città, che cosa secondo noi si deve fare e che cosa non si deve fare”.
Alcuni ventilano un prossimo “asse” Margherita-Prc.
“La politica degli “assi” non ci vede particolarmente entusiasti. Ad ogni modo la Margherita resta il nostro principale interlocutore di centro”.
Le primarie sarebbero un utile strumento per individuare il prossimo candidato sindaco?
“Il meccanismo non è la priorità: si tratta, piuttosto, di individuare i punti cardine del programma. Né un “nome” basterebbe a risolvere tutto. Se rilanciassimo semplicemente una campagna acquisti, andremmo a sperperare il patrimonio di consensi creato in questi anni”.
Quali saranno i prossimi terreni d'azione di Rifondazione?
“Bisogna vigilare in consiglio comunale: quelli che verranno saranno mesi delicati sul piano amministrativo. “Colpi di coda” si sono visti anche in consiglio regionale. Nella nostra agenda il tema più rilevante resta quello della vivibilità degli spazi urbani: l'elettrosmog, il quartiere Poggiofiorito, la questione Palbertig. La prossima sfida che ci attende è, inoltre, l'appuntamento referendario: lo stop a questa brutta legge sulla procreazione assistita e la difesa della Costituzione sono punti su cui il nostro partito si spenderà molto nei prossimi giorni”.
Tiziana Ragno
tiziana.ragno@quindici-molfetta.it