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Nasce la Rete degli studenti medi
15 ottobre 2009

È ancora la paura del futuro a riempire i cuori dei giovani studenti, specie di coloro i quali, terminati gli studi liceali si apprestano a compiere la scelta più importante della loro vita: che cosa fare del loro domani. C’è chi insegue il sogno che aveva sin da bambino e chi, invece, cerca di scegliere il corso di studi in base agli sbocchi lavorativi offerti da quella determinata laurea. Ma in un mondo che offre ben poche possibilità occupazionali, la decisione da prendere diventa ogni anno più ardua. E così ognuno prova a intraprendere gli studi che più gli interessano, consapevole che, una volta laureato, sarà destinato ad almeno dieci anni di precariato o di disoccupazione. Questo sentimento condiviso da tutti gli studenti, insieme anche al bisogno di soddisfacimento delle loro necessità materiali, è il motore della nascita di un’associazione studentesca nazionale, la Rete degli Studenti Medi, un contenitore che racchiude i ragazzi determinati a cambiare la realtà odierna a partire dalla scuola. L’organizzazione del movimento è complessa: vi è un Coordinamento Nazionale a cui è subordinato quello provinciale, gestito da due rappresentanti della Rete e avente come luogo s’incontro, per quanto riguarda la provincia di Bari, la sede del PD del capoluogo pugliese. Di grande rilevanza è la collaborazione con alcune altre grandi associazioni (MSAC, StutendtSX, UDS) e con la CGIL, la cui scelta di investire nell’associazionismo studentesco garantisce al movimento uno spazio di rappresentanza sociale, di autonomia politica e soprattutto economica. Il limite d’età imposto per l’eleggibilità dei ruoli esecutivi, fi ssato a 20 anni, sottolinea il carattere di associazione di studenti per studenti. Tuttavia ciò non deve far pensare, però, che l’azione della Rete sia limitata esclusivamente all’organizzazione di proteste o attività sindacali bensì il Coordinamento Nazionale è aperto anche a dibattiti con associazioni non confederate e attività culturali, soprattutto a livello locale. E’ una realtà che sta nascendo e diffondendosi pian piano e che arriverà a toccare anche Molfetta. Il coordinatore provinciale Giovanni Visaggio ci spiega: “Al di là dell’attività prettamente sindacalista cercheremo di offrire un sostegno agli studenti organizzando, ad esempio, una specie di doposcuola gestito da ex professori volontari delle scuole superiori e ovviamente dibattiti e conferenze culturali”. Le idee di base ci sono e i propositi sono tanti e buoni, resta soltanto da vedere se questo non sia l’ennesimo processo velleitario di vita breve, come altre realtà studentesche createsi negli anni passati.

Autore: Serenella d'Ingeo
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