Muro prima cala, l'Ulivo accusa: l'opera nasconde illegittimità
MOLFETTA – 18.6.2002
Dopo l'inaugurazione della spiaggia “ristrutturata” col cemento alla prima cala, non si sono attenuate le polemiche. E l'Ulivo accusa: "Quell'opera nasconde illegittimità di ordine amministrativo", è stato il coro unanime dei consiglieri di minoranza. Non mettiamo in discussione la necessità di infrastrutturare la costa - ha esordito Nino Sallustio, consigliere della Margherita - ma non possiamo fare a meno di dire alla città che dietro quel muro esistono gravi irregolarità".
"Non un documento, non una delibera o una dirigenziale – ha ribadito Antonello Zaza, consigliere di Rifondazione Comunista - che abbiano affidato a qualcuno la responsabilità dell'opera e la sua realizzazione: oggi ci ritroviamo un muro di cemento armato sulla costa senza sapere chi ne è il responsabile o quanto costerà alle casse comunali".
"Alla Multiservizi - ha continuato Sallustio - sono stati affidati i lavori solo verbalmente".
E sulla natura dell'intervento, sul merito dell'impatto paesaggistico e ambientale, i consiglieri di opposizione dichiarano: "Quel muro è oggi rivestito in pietra, ma sotto quella veste persino accettabile dal punto di vista estetico, ci sono metri cubi di cemento armato, adagiati sulla battigia a pochissimi metri dal mare e sulla foce di una lama, e non esiste alcuno studio geologico che motivi e giustifichi quell'intervento".
Inizia un mese fa la storia del famigerato muro della prima cala. "I lavori sono iniziati il 17 maggio - ha raccontato Zaza - quando ancora non esisteva neppure una bozza di progetto: i primi atti sono note emesse dallo Sportello unico il 30 maggio, mentre solo il 6 giugno parte dal Comune la richiesta all'Ufficio Demanio della Regione Puglia relativa all'autorizzazione a realizzare interventi su territorio demaniale: quell'autorizzazione arriverà solo l'11 giugno".
Ma l'amministrazione comunale, secondo quanto dichiarato dall'assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Visaggio, ha parlato di "intervento urgente", non previsto all'inizio e "realizzato dopo uno smottamento verificatosi durante i lavori sulla battigia": un muro di contenimento, dunque, eretto per garantire la "salvaguardia dei bagnanti". "Anche stando così le cose - ribatte e conclude Zaza - non possiamo fare a meno di rilevare che per i lavori previsti sin dall'inizio (l'allargamento della strada, la realizzazione di una rampa per disabili, il rifacimento di alcuni muretti a secco, a detta dell'assessore Visaggio, ndr) non esistesse un progetto".
Insomma, l'amministrazione comunale non riesce a far accettare la sua “opera prima”, l'unica che abbia realizzato in proprio, non frutto del lavoro di amministrazioni precedenti. Ed è probabile che su questo muro della vergogna, la battaglia continuerà per tutta l'estate.
Adelaide Altamura