Mostra di presepi, tra cultura e religione
Se pensiamo alla parola “presepe” la prima cosa a venirci in mente è probabilmente Napoli, la città con la tradizione di presepi più apprezzata in Italia e non. Ma oltre alla tradizione partenopea sono presenti tanti piccoli scenari che meritano altrettanto interesse. Al fine di rivalutare la tradizione di presepi pugliese è stata organizzata nel suggestivo scenario dell'Ospedale dei Crociati una mostra di presepi molto ricca che contava circa 26 elementi.
Uno degli artisti che ha fornito un importante contributo a questa seconda edizione della mostra è stato Giacomo Gesmundo, artista di fama nazionale che ha esposto alcuni dei suoi lavori anche a Roma in Piazza del Popolo e a Bari nel palazzo della prefettura. Le sue opere sono state probabilmente scelte perché, come afferma lui stesso, diverse da quelle napoletane per la semplicità e la povertà dei soggetti.
Gli artisti hanno lasciato libero sfogo alla loro fantasia modellando terracotta, cera, cucendo tessuti, intagliando legno, o battendo il ferro, alcuni di loro hanno preferito racchiudere i loro presepi in teche o cupole di vetro. Fra i più originali anche un presepe ricavato da una radice di ulivo dai personaggi della grandezza di non più di 2 centimetri e uno che utilizzava come grotta l'arco di Terenzio Varrone, presente a Canosa di Puglia.
Alcuni dei presepi erano di proprietà di alcune famiglie e sono stati gentilmente concessi per l'occasione.
Tralasciando l'aspetto strettamente religioso, l'esposizione è stata un'occasione per riscoprire il lato culturale dei presepi, testimoniando la presenza, anche se inosservata, di una cultura contadina legata tutt'ora alla vita attuale.
Ilaria Ragno