MOLFETTA - Tra gioia e stupore, la visita di Mons. Gregory O’Kelly, vescovo di Port Pirie nel Sud Australia, all’Associazione Molfettesi nel Mondo, a conclusione del suo soggiorno a Molfetta, accompagnato da don Giuseppe de Candia, oggi parroco della chiesa San Giuseppe in Giovinazzo. Arrivato martedì 19 in città, ha visitato la basilica della Madonna dei Martiri e il convento dei frati francescani, è stato a San Giovanni Rotondo, poi un colloquio privato con il vescovo mons. Luigi Martella.
È il terzo vescovo di Port Pirie in visita nei luoghi dedicati alla Madonna dei Martiri, spinto dal desiderio di conoscere la matrice della festa che i fedeli (emigranti molfettesi) celebrano nella sua diocesi. Devozione e folklore nati per iniziativa di quei molfettesi emigrati in Australia e impiegati nei primi decenni del Novecento come pescatori, personale ferroviario e lavoratori nelle industrie di raffineria del posto.
Nessuno ha dimenticato il legame affettivo e religioso con l’amata Molfetta e il modo migliore per ricordarlo è stato organizzare una festa religiosa simile a quella della madrepatria. Dagli anni 30 la comunità festeggia la sua patrona con l’approvazione del vescovo romano di Adelaide, riproducendo il rito della benedizione del mare e delle barche da pesca e la sagra a mare, con un dinner dance conclusivo.
Già don Tonino era stato ospitato da Mons. de Campo (origini italiane) negli anni ’80, che a sua volta visitò la città di Molfetta e la basilica per ben 3 volte. Il successore, Mons. Hurley Eugene, già a Molfetta, ospitò Mons. Martella nel segno di una tradizione che oggi si ripete con Mons. O’Kelly.
Consegnate a Mons. O’Kelly una targa commemorativa dal Comune di Molfetta e una dall’associazione Molfettesi nel Mondo alla fine dell’incontro.
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