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MolfettAttiva: nomine inopportune nelle società partecipate del Comune
28 settembre 2017

MOLFETTA – Fra poche ore il destino delle società partecipate di Molfetta, sarà definito con la nomina dei nuovi vertici, che guarda caso coincidono con i consiglieri comunale eletti, ma che in barba ai loro elettori, hanno rifiutato di entrare in consiglio comunale per evitare l’incompatibilità, che avrebbe loro precluso la nomina nelle stesse partecipate, con la spartizione avvenuta prima delle elezioni col patto del ciambotto delle liste civiche di destracentro più il Pd, anch’esso ormai lista civica di destra.

Ora MolfettAttiva ha diffuso un comunicato proprio relativo alle imminenti nomine nelle partecipate, che dovrebbero essere decise oggi in consiglio comunale: «Lo avevamo detto e ribadito 4 mesi fa, a campagna elettorale entrata nel vivo e ora, a poche ore dal prossimo consiglio comunale in cui vedrà protagonista le società partecipate: "Che legalità e trasparenza non siano slogan elettorali." E' con questo titolo che abbiamo promosso la campagna #SaichiVoti dell'associazione Riparte il futuro e lanciato un guanto di sfida ai candidati sindaci di #Molfetta.

Tra questi Tommaso Minervini è risultato uno dei primi a sottoscrivere tutti e tre gli impegni per essere definito un candidato trasparente, diversamente dallo sfidante di destra al ballottaggio Isa De Bari che ha rifiutato il documento: 

FINANZIAMENTI ELETTORALI Dichiarare i dati relativi ai finanziamenti ottenuti in campagna elettorale. 

AGENDA PUBBLICA Rendere pubblica l’agenda del primo cittadino e dei membri della giunta dei loro incontri con i lobbisti (ovvero coloro che portano gli interessi di grandi aziende, associazioni di categoria eccetera).

AUDIZIONI PUBBLICHE Al fine di evitare, per l'ennesima volta, che le nomina ai vertici di società partecipate o aziende pubbliche di persone incompetenti siano scelte non sulla base del merito ma secondo logiche clientelari o di appartenenza politica, è necessario che il primo cittadino, entro i primi 100 giorni dalla formazione della giunta, applichi il metodo delle audizioni pubbliche attraverso una modifica del regolamento comunale.

Il terzo punto rischia seriamente di essere messo nel dimenticatoio a causa dell'insistente aumento delle voci che danno per futuri componenti delle partecipate i candidati consiglieri Giulio La Grasta, Vito Paparella e Michele Palmiotti, rispettivamente per Asm, Mtm e Multiservizi e con la mancata dimissione tutt'ora degli amministratori unici nominati dal commissario prefettizi (Nomine avvenute per ASM con decreto commissariale del 12/10/2016, per Mtm con decreto commissariale del 30/11/2016, per Multiservizi con decreto commissariale del 23/11/2016.)

Se ciò rimarrà tale e se saranno comunque nominati nuovi cda, il comune dovrà pagare l’indennità degli Ad unici fino al 2018. Oltretutto uno dei tre attuali presidenti (Mtm) è Rita Campi, moglie dell’ assessore ai LLPP Mariano Caputo

Chi sono invece i papabili al ruolo di amministratori delle società? - Michele Palmiotti di “Molfetta futura”, la lista dell'Assessore Mariano Caputo, che dovrebbe occupare la poltrona della presidenza Mtm al posto della moglie di Caputo, Rita Campi. Palmiotti è stato già assessore alle attività produttive con l’ex sindaco Antonio Azzollini e Presidente della Multiservizi, coinvolto nel 2005 nell’operazione “By pass”, una vicenda giudiziaria che portò anche al suo arresto.  Da quella accusa fu successivamente assolto e, per intervenuta prescrizione, anche da quella di voto di scambio. - Vito Paparella, uno dei fratelli che gestiscono il Consorzio Metropolis (Aiccos, Rehabilitas, Padre Kolbe tra tutti).

Per la Multiservizi, invece, Giulio La Grasta del listone “Progetto Molfetta”, (già assessore al bilancio con Azzollini del sen. Azzollini) . Particolari, per usare un eufemismo, sono state le dimissioni da parte dei tre candidati consiglieri che hanno rinunciato alla loro carica con comunicazioni acquisite in data 31/07/2017 rispettivamente coi numeri 43545, 43546,43547; dimostrando come si possa intendere i posti presso i c.d.a. delle partecipate come premi di natura elettorale da elargire e distribuire e non come organi in cui individuare figure tecniche e competenti.

Eppure una città smart dovrebbe innanzitutto partire dalle promesse fatte non solo ai 55 mila cittadini della nostra comunità ma anche agli oltre 33 mila firmatari che pretendono una classe politica competente e trasparente, al fine di liberare le nostre città da corruzione, clientelismo e conflitti d’interesse.  Ad esempio un conflitto d'interesse evidente è la presenza in Giunta e alla Presidenza della Mtm di Mariano Caputo e Rita Campi, rispettivamente marito e moglie.

Qualcosa di inopportuno, che rasenta l'incompatibilità secondo l'ultima legge anticorruzione. Siamo a conoscenza che l'Associazione Riparte il futuro abbia inviato una raccomandata e una mail al Sindaco al fine di ottenere un incontro e dare il proprio aiuto per realizzare le promesse fatte e gli impegni presi con Sai chi voti. Al momento non c'è stata alcuna risposta. Se si perde questa prima occasione si mostra da che parte si sta, distante dalla trasparenza».

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