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Molfetta, “Viva Salvemina” spettacolo teatrale sulle elezioni del 1913 Venerdì 26 ottobre alle ore 19 all'IPC don Tonino Bello (Viale XXV aprile)
20 ottobre 2013

MOLFETTA - L’ACT “IL CIRCOLO” in occasione del centesimo anniversario delle elezioni del 26 ottobre 1913 che videro la partecipazione di Gaetano Salvemini realizzerà  uno spettacolo dal titolo: VIVA SALVEMINA, racconto delle elezioni tradite. 

        Lo spettacolo, frutto di una ricerca su documenti e giornali dell’epoca, intende offrire al più vasto pubblico uno spaccato della vita politica e sociale di Molfetta nei primi anni del secolo scorso.  

        Saranno raccontate le vicende di Molfetta a partire dal 1898 (moti per il pane ed eccidio di 6 operai da parte dell’esercito) per proseguire con le elezioni del 1902 (prima amministrazione a guida socialista), la piaga dell’emigrazione, la vita nei salotti borghesi, lo sviluppo delle leghe operaie e gli scioperi, fino al suffragio universale e alle elezioni del 26/10/1913.

       Parteciperanno alla manifestazione, che vedrà anche il coinvolgimento del pubblico,  attori e  musicisti per dar vita ad uno spettacolo che unisce musica e parole sia in vernacolo che in italiano, alternando tratti commoventi a quelli più leggeri e scherzosi, il  tutto in fede all’accezione moderna di storia, per la quale, a rivestire importanza, non sono solo i grandi nomi e le dinamiche di livelli nazionale e internazionale, ma anche i personaggi minori e locali, persone che possono rimanere anonime ai più, ma segnano il corso della storia..

Lo spettacolo si terrà venerdì 26 ottobre alle ore 19 nell’Ipc Don Tonino Bello di Molfetta (Viale XXV aprile).

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La verità, per la VERITA'. – Nel 1914 tensioni rivoluzionarie e bisogno di guerra sono ormai unite in un nodo inestricabile. Gaetano Salvemini, che pure dedicherà poi tutta la vita a lottare contro il fascismo e alla difesa del metodo democratico, nel maggio di quell'anno, dopo che Mussolini ha trionfato al congresso socialista di Ancona con la sua linea massimalista, facendo espellere dal partito molti moderati e riformisti, scrive sul suo giornale, l'”Unità”: “Benito Mussolini è stato l'uomo che era necessario e che non poteva mancare per esprimere e rappresentare in questo momento storico il bisogno di un movimento sinceramente rivoluzionario nella nostra patria.” Quando poi Mussolini, nell'autunno del '14, a guerra mondiale appena scoppiata, comincerà la sue torbide manovre per passare all'interventismo dichiarato, Salvemini gli scrive: “Caro Mussolini, ho letto in treno il tuo magnifico articolo sulla neutralità “non assoluta”. E sento il bisogno di fartene i miei rallegramenti: il tuo istinto sano e forte ti ha fatto arrivare anche questa volta alla linea buona di condotta. E non è piccolo atto di coraggio, il tuo, questo di rompere la lettera per salvare lo spirito dell'internazionalismo, in questo nostro paese di sagrestani formalisti e chiacchieroni.” Salvemini si richiama alla “guerra giusta”, alla tradizione mazziniana, la guerra cioè “nell'interesse dell'Italia e dell'umanità, strumento doloroso ma necessario di più larga pace”. Ma l'estrema sinistra la pensa in un altro modo.........
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