Molfetta, via gli ambulanti dal centro, lo chiede il Liberatorio politico
Un proposta del movimento politico secondo l'art. 62 dello Statuto Comunale
MOLFETTA - “Da qualche parte bisogna pure cominciare. Sappiamo che questo non è l'unico ed il più importante problema di Molfetta, ma crediamo sia necessario affrontarlo, fare una proposta”. Sono le parole di Matteo d'Ingeo, a nome del Liberatorio politico, movimento da lui fondato, alla prima uscita pubblica dopo le elezioni amministrative.
Il problema è quello dell'occupazione di marciapiedi e strade da parte di venditori ambulanti, per la massima parte di frutta e verdura.
Cinque esponenti del Liberatorio politico hanno presentato al sindaco una proposta, ai sensi dell'art. 62 dello Statuto Comunale, nella quale, elencate le difficoltà date dal persistere e peggiorare di questa occupazione, chiedono sia rivisto il Piano del Commercio nella parte che fa riferimento a autorizzazioni ambulanti e occupazione del suolo pubblico e, punto sostanziale della richiesta, di “eliminare totalmente la presenza degli ambulanti nel Centro Urbano in un quadrilatero delimitato dalle vie Grittani, Calabrese, Amato, Cozzoli, Mezzina, Pomodoro, Baccarini, Piazza A. Moro, L. da Vinci, Fornari, Balice, Cagliero, G: De Candia, Viale Giovanni XXII, San Francesco d'Assisi, Vico 14° Madonna dei Martiri”.
Il perché è stato spiegato dallo stesso D'Ingeo in una conferenza stampa, dopo aver premesso che non è certo la prima volta che affronta di petto la questione, avendola già denunciata nel lontano '95. Da allora nulla è cambiato, al contrario, vi è stato un peggioramento, anche a causa di alcune deliberazioni del commissario “aiutate dal dirigente De Michele”, ha affermato l'esponete del Liberatorio, con concessioni di permessi che hanno trasformato alcuni ambulanti di fatto in commercianti a posto fisso, in “palese contraddizione col rispetto del codice stradale”.
Una situazione che è facile constatare, ambulanti che non deambulano, che occupano ben più dei 3 mq che sono loro concessi e che, ha affermato D'Ingeo: “ Creano problemi alla salvaguardia del bene comune, sottraggono spazio al parcheggio, ostacolano la circolazione automobilistica e pedonale, dando una pessima immagine di una città che ha ambizioni turistiche”. Senza trascurare i problemi igienico dati da frutta e verdura esposta sui marciapiedi e vicino ai cassonetti della spazzatura e dai rifiuti che gli ambulanti lasciano.
Problemi anche per i commercianti a posto fisso, costretti dalle spese, che certo questi ambulanti non hanno, a tenere i loro prezzi più alti e quindi oggetto di una concorrenza sleale.
Tenuto conto, si legge nel testo dell'istanza presentata dal Liberatorio politico, che “sono venute meno le motivazioni che giustificano l'esistenza dell'ambulantato nel centro urbano, per la presenza di numerosissimi esercizi commerciali che offrono la stessa merce con più garanzia della tracciabilità del prodotto e della condizioni igienico-sanitarie”, la proposta avanzata è appunto quello di espellere gli ambulanti dal centro e di “promuovere nella restante parte della città e nelle zone d'espansione nuovi spazi urbani destinati al commercio fisso ed ambulante”.
Rimane la questione di fondo del rispetto delle regole, di un controllo che “in Via Annunziata, in Via Crocifisso, Via Massimo d'Azeglio, tanto per citare alcune strade – ha affermato ancora Matteo d'Ingeo – non c'è. Nessuno vuole affrontare la questione”.
Non è mancata la frecciata politica: “Scrivetelo pure- ha continuato - la maggior parte di questi signori durante la campagna elettorale esponevano i manifesti di Antonio Azzollini”.
La proposta è stata indirizzata anche ai partiti politici, considerato che è una battaglia senza bandiere, che dovrebbe coinvolgere tutti cittadini.
Se entro trenta giorni l'amministrazione comunale non darà riposte alla proposta, questa sarà trasformata in petizione.
Questo il testo completo della proposta:
"Al Sindaco della Città di Molfetta
Al Presidente del Consiglio Comunale
AI Partiti Politici
Oggetto: Istanza e proposta ai sensi dell'Art. 62 dello Statuto Comunale – Revisione del Piano Comunale per la Disciplina del Commercio su aree pubbliche.
I sottoscritti cittadini ed aderenti al Movimento “ Liberatorio Politico”,
premesso:
- che nella nostra città da oltre un decennio esiste il problema dell'occupazione abusiva di strade e marciapiedi;
- che quest'anno nonostante l'intervento delle forze dell'ordine tale situazione non è cambiata;
- che alcune deliberazioni Prefettizie in materia di disciplina del commercio su aree pubbliche hanno aggravato la situazione, creando delle palesi contraddizioni con il rispetto del codice stradale;
- che numerosi operatori non rispettano il regolamento del Piano del commercio creando disagio alla normale viabilità;
- che questa città ha bisogno di ritrovare una sua immagine più decorosa e rispettosa del bene comune;
considerato:
- che il centro urbano cittadino risulta ormai quasi invivibile per l'aumento del traffico e la conseguente diminuzione dei parcheggi;
- che è diventata cattiva consuetudine, da parte di molti operatori commerciali, non rispettare le ordinanze e i regolamenti comunali che riguardano l'occupazione del suolo pubblico;
- che sono venute meno le motivazioni che giustificano l'esistenza dell'ambulantato nel centro urbano, per la presenza di numerosissimi esercizi commerciali che offrono la stessa merce con più garanzia sulla tracciabilità del prodotto e delle condizioni igienico-sanitarie;
- che spesso molti commercianti, sia a posto fisso che itineranti, nel non rispettare le norme dell'occupazione del suolo pubblico creano disordine e una cattiva immagine della città che aspira a diventare “Città turistica”;
chiedono alle SS.VV.
- di rivedere il Piano Comunale per la Disciplina del Commercio su aree pubbliche, nella parte riguardante le autorizzazioni ambulanti e l'occupazione del suolo pubblico;
- eliminare totalmente la presenza di ambulanti nel Centro Urbano in un quadrilatero delimitato dalle vie Grittani, Calabrese, Amato, Cozzoli, Mezzina, Pomodoro, Baccarini, P.zza A.Moro, L.da Vinci, Fornari, Balice, Cagliero, G.De Candia, Viale Giovanni XXIII, S.Francesco d'Assisi, Vico 14° M.dei Martiri;
- di promuovere nella restante parte della città e nelle zone d'espansione nuovi spazi urbani destinati al commercio fisso e itinerante;
- di far rispettare nella zona delimitata in precedenza, solo la possibilità di un espositore di tre metri quadri lineari, laddove il codice della strada può consentirlo.
Inoltre i firmatari chiedono
- che la proposta sia inserita all'ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio Comunale;
- che sia fornita un'adeguata risposta scritta, come previsto dall'art. 62 dello Statuto Comunale, dalla Lg. 241/'90 e Lg. 15/2005.
Inviando i più cordiali saluti, si resta in attesa di un Vostro sollecito riscontro.
Molfetta, 13-12-2006"