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Molfetta, via Eroi di Cefalonia abbandonata a se stessa. Un lettore scrive a "Quindici": perché devo pagare la Tares per un servizio che non ricevo Un'area privata piena di sporcizia e di topi. Il Comune dovrebbe subito imporre al proprietario di pulire e recintare l'area. Ma la polizia municipale non passa di lì
20 gennaio 2014

MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici”, ancora una volta sulla situazione di via Eroi di Cefalonia, della quale ci siamo già occupati in passato.

«Buongiorno, sono un cittadino e abito in via Eroi di Cefalonia. Ho ricevuto come tutti, la Tares, e leggendo a pag.2 si legge che c'è un supplemento di circa 30 euro per il controllo, tutela ecc. ambientale!
Sono qui a chiedervi non i soldi, ma se sia giusto pagare una tassa di cui io come altri non usufruisco di tanti servizi.
Qui abitiamo da qualche anno in una giungla, dove non si vede un netturbino se non il camion che svuota i cassonetti, non c'è pulizia... L'asfalto? cosa sarebbe? 

Quanto altro dovrei aspettare? E' un quartiere nuovo, sì, sulla carta, forse... venite e rendetevi conto voi stessi, sarò il vostro cicerone.

Michele Facchini».

Gentile Sig. Facchini, in via Eroi di Cefalonia siamo già venuti e abbiamo anche scritto un articolo (che riproduciamo) il 13 novembre scorso. Ma la situazione non è cambiata. Né la polizia municipale è mai passata da questa zona, altrimenti avrebbe segnalato lo stato di sporcizia agli amministratori.
E’ questa la condizione anche di altri quartieri realizzati in passato senza servizi da una dissennata politica urbanistica, che ha badato più al business dei costruttori, che alle necessità degli abitanti, che hanno pagato per quei servizi e quelle opere di urbanizzazione. Ma quei soldi sono stati destinati altrove ed è anche in corso un’indagine della magistratura.
Oggi i nuovi amministratori hanno ereditato una situazione allo sfascio, ma devono trovare urgentemente delle soluzioni, anche per far fronte ad una situazione causata da altri.
Sull’area centrale di via Eroi di Cefalonia, l’Asm dice di non avere competenza perché è privata, e il Comune non ha ancora emesso un’ordinanza per costringere il proprietario a pulire e a recintare la zona. Sarebbe ora di farlo, non è possibile continuare a tollerare questa situazione. Basterebbe mandare dei vigili urbani a fare un sopralluogo e provvedere di conseguenza. Non è tollerabile che una busta dell’immondizia resti per terra per 5 mesi, né che le strade restino in quella situazione con buche dappertutto e tombini che fuoriescono dal manto stradale, senza che la Multiservizi intervenga.
Ora riproponiamo il nostro articolo, sperando che qualcosa si muova.

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Molfetta, via Eroi di Cefalonia: pattumiera a cielo aperto, immondizia abbandonata da mesi. La protesta degli abitanti, la latitanza dell’Asm

MOLFETTA - Via Eroi di Cefalonia, ma di eroico ha proprio poco. L’eroismo, invece, dovremmo attribuirlo, magari con una bella medaglia al valore e alla resistenza, agli abitanti della zona che vivono fra le immondizie da tempo. Lo abbiamo constatato personalmente. Un sacchetto della pattumiera di colore rosso è ancora lì da mesi. Lo abbiamo visto noi due mesi fa e lo abbiamo ritrovato ieri. Come mai l’addetto dell’Asm non l’ha notato?

Certo, si tratta di nuovi quartieri e il servizio lì non arriva sempre. Altre perle: un cinescopio di un vecchio televisione risiede lì da più di un anno. L'erba copre pietosamente ogni genere di rifiuti: cartacce, barattoli, lattine, a volte anche pneumatici. Se si dovesse tagliare l’erba, sicuramente verrebbero alla luce altri rifiuti, insetti, topi (già visti in zona) e quant’altro. Non parliamo di quello che succede quando piove.
La fauna, durante i mesi estivi, infatti è rappresentata da topi e serpenti, che spesso sconfinano dal loro habitat. Eppure in quella montagna verde giocano i bambini del quartiere. Cosa dice l’Asm?
Abbiamo criticato la precedente gestione, ma con il cambio della guardia alla presidenza, non si nota alcun rinnovamento. Che dice il neo presidente Antonello Zaza, forse ancora impegnato a capire tutti i numerosi problemi dell’azienda municipalizzata? Sappiamo dei debiti lasciati dalla precedente amministrazione di centrodestra e dal presidente Paolo Ragno (che come ricompensa è stato assunto da una ditta collegata all’Asm, così tanto per non perdere il posto che gli aveva garantito la gestione Azzollini), ma la pulizia deve essere una priorità per l’Asm, che appare latitante, come confermano lo stato dei luoghi e le testimonianze degli abitanti.
Come si fa a lasciare un sacchetto dell’immondizia al ciglio della strada per oltre due mesi?
A denunciare la situazione è il dott. Giulio Marino che ha raccolto anche le lamentele degli altri abitanti e si batte da mesi, inascoltato, per risolvere il problema. Ha, perfino, mandato un esposto anche alla Procura della Repubblica, ai vigili urbani, all’Asl. Nulla. Forse doveva mandarlo anche al direttore dell’Asm, Silvio Binetti per scuoterlo un po’ dal suo torpore? Cambiano le presidenze, ma il servizio è sempre pessimo. Allora è la dirigenza che va rinnovata?
Ora che con questa nota e le relative foto rendiamo di pubblico dominio il disservizio, non si potrà dire che non si sapeva. Un altro particolare: l’area interessata è di proprietà di un privato, che forse attende la licenza per costruire su quel suolo e soffocare ancora di più una zona dove non c’è verde, non ci sono servizi e le strade sono più strette che nel centro storico (basta il parcheggio di due macchine su entrambi i lati e non si passa più), quando in periferia, con una visione più illuminata delle scelte urbanistiche irrazionali dell’amministrazione del sen. Antonio Azzollini e del responsabile del settore territorio ing. Rocco Altomare, si sarebbero dovute costruire strade larghe. Ma questo avrebbe significato togliere spazio a nuovi palazzi e alla ingordigia edilizia di questa città.
Tornando alla pattumiera a cielo aperto di via Cefalonia, se l’area è privata e l’Asm non può intervenire, ci chiediamo perché l’amministrazione comunale non costringe il privato a curare quel pezzo di terra? Perché non lo sanziona pesantemente  per il materiale di risulta e l’immondizia che viene scaricata? Perché non costringe il titolare dell’area a recintare la zona? Perché non manda la polizia municipale a controllare? Questo chiedono gli abitanti che non vogliono essere considerati di serie B.
Per completare lo stato dei luoghi, dovremmo parlare delle condizioni pietose del fondo stradale: tombini scoperti che possono fare inciampare bambini e anziani e poi il Comune è costretto a risarcire i danni e a far arricchire gli avvocati, penalizzando però le casse comunali e quindi le tasche dei cittadini. Che dire della mancanza di segnaletica e di illuminazione e delle condizioni rovinose dei marciapiedi, sui cui bordi si inciampa facilmente?
Ha pensato bene il Comune di far installare per primi i divieti di sosta sui passi carrabili a spese dei condomini, in assenza di regolazione dei sensi di marcia e senza definire aree di parcheggio, per cui vige il parcheggio selvaggio, senza alcun controllo.
Eppure qui parliamo di ordinaria amministrazione, non di straordinari interventi. Segnaliamo la situazione (non serve un drone per individuare questi rifiuti, basta l'occhio umano) al sindaco Paola Natalicchio  e al vice sindaco Bepi Maralfa, ma anche dell’assessore all’ambiente Rosalba Gadaleta che forse non vengono  informati della condizione in cui si trova questo nuovo quartiere alle spalle dell’ospedale, dove i cittadini hanno pagato in anticipo da anni per ottenere servizi che non sono stati realizzati dall’ex sindaco Azzollini. Dove sono finiti quei fondi? Anch’essi nel mare magnum del porto, idrovora che ingoia tutto, dalle bombe ai rifiuti e soprattutto al denaro pubblico?

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