Molfetta vara il Piano della mobilità ciclistica. Ma non ci sono i ciclisti: pochissimi vanno in bici. La spesa non vale l’impresa
MOLFETTA - Il Comune di Molfetta si è dotato del Piano della Mobilità Ciclistica, un documento fondamentale per lo sviluppo delle azioni per la promozione della ciclabilità a tutti i livelli, che contiene le linee guida generali da seguire per la realizzazione delle infrastrutture e l’adozione delle politiche di mobilità collegate alle due ruote a pedali.
Si tratta, si legge nel provvedimento, del "primo strumento di pianificazione in ambito di mobilità sostenibile, sviluppato e implementato con l'ottica di migliorare la fruizione ciclabile e la vivibilità del territorio, attraverso l'adozione di un sistema integrato di misure e azioni".
Il Piano, che ha avuto anche l'ok da parte della Regione Puglia, rientra nel Pums, il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile di cui il Comune di Molfetta si è dotato nel 2018, come "piano strategico, costruito su strumenti di pianificazione esistenti, che tiene conto dei principi di integrazione, partecipazione e valutazione per soddisfare i bisogni di mobilità attuali e futuri degli individui al fine di migliorare la qualità della vita nelle città e nei loro quartieri".
«Il Biciplan – commentano il sindaco Tommaso Minervini e l’assessore Caterina Roselli – è il primo tassello del Piano del traffico e dei parcheggi che dovrà ripensare la mobilità sostenibile del futuro».
Il problema è che ci sono le piste ciclabili, c’è l’inutile parcheggio per le bici alla stazione, c’è il piano della mobilità ciclistica, ma non ci sono i ciclisti. Prima si deve fare un progetto di educazione all’uso della bicicletta e poi le strutture, perché se queste ci sono, ma nessuno va in bici, siamo di fronte all’ennesimo spreco di denaro pubblico in cui eccella questa amministrazione ciambotto. Insomma, la spesa non vale l’impresa.