Recupero Password
Molfetta, un lettore scrive a “Quindici”: un mezzo fallimento la raccolta differenziata dell'umido
12 novembre 2010

MOLFETTA - Molte volte le iniziative dell’Asm, anche egregie, hanno il vizio dell’incompletezza e finiscono per rivelarsi solo pubblicitarie.
E’ quanto sta avvenendo con la raccolta differenziata per l’umido. Premesso che una scelta di questo tipo non può essere affidata alla collaborazione dei cittadini che, come abbiamo scritto altre volte, non ricevono nulla in cambio, quando avrebbero diritto ad una riduzione della tassa dei rifiuti. Ma da quest’orecchio l’Asm non ci sente e approfitta della bontà dei molfettesi.

Ma con l’umido si è superato il limite, sia perchè è scomodo mantenere il sacchetto nel contenitore in quanto, non trattandosi di carta o plastica, emette cattivo odore, sia perché questa raccolta andrebbe fatta porta per porta. Altrimenti il rischio è che si riveli un fallimento.
Ma quel che è più grave è che la stessa Asm non si sia attrezzata per la fornitura dei sacchetti biodegradabili e alla fine consigli agli utenti di utilizzare quelli di plastica. Insomma, una vera presa in giro, come conferma la lettera di un cittadino inviata a “Quindici”.
 
Ecco il testo:
«Dal mese di luglio, per gli abitanti del quartiere Paradiso, è partita la
raccolta differenziata dell'umido con distribuzione casa per casa di apposita pattumiera ed un congruo numero di sacchetti, che presumo essere del tipo facilmente degradabile.
Terminata l'iniziale fornitura di sacchetti, ho contattato l'Asm per conoscere come averne di nuovi. Mi è stato risposto che non è prevista una nuova fornitura e che devo utilizzare i comuni sacchetti di plastica. Non sono un tecnico, e forse mi sbaglierò a pensare che la raccolta dell'umido sia opportuno farla solo con sacchetti degradabili. Grazie per l'attenzione».
 
Cosa rispondono il neo presidente dell’Asm, Mezzina e il direttore Binetti, alle giuste considerazioni di questo cittadino? E come rispondono alla richiesta dei cittadini di una riduzione della tassa sui rifiuti come compenso della collaborazione, come avviene in altri Comuni? (Forse questa risposta dovrebbe venire dal sindaco e dall’amministrazione comunale che non hanno alcuna intenzione di ridurre questa tassa e certamente non risponderanno ai cittadini, come è avvenuto altre volte).
L’avvio della raccolta dell’umido è stata solo una pubblicità per l’insediamento del nuovo presidente Mezzina, oppure non ci sono più soldi per acquistare i sacchetti e l’esperimento è fallito in partenza?
 
© Riproduzione riservata
Autore: Q
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""


Bisogna partire dal presupposto che i rifiuti sono una risorsa e quindi materiale prezioso che non deve finire in discarica ma da riutilizzare. Per fare questo non basta solo separare e conferire i rifiuti negli appositi contenitori, ma a priori, vi deve essere tutta un'organizzazione che si occupi proprio di far diventare i rifiuti una risorsa. Molto facile a dirsi ma se manca la volontà politica avremo solo interventi di facciata senza un ritorno economico per i cittadini che, animati da spirito ecologista e rispettosi per l'ambiente, fanno la raccolta differenziata. In questo post, per ovvi motivi di spazio non possiamo scendere nei dettagli, ma nei punti cruciali per ottenere il cittadino, un ritorno economico, cioè un risparmio in soldini sulla bolletta, no regali o gadget vari, si deve operare nel seguente modo. 1) Trasformare la TARSU in TIA (come già sarebbe dovuto avvenire). 2) TIA che preveda una quota fissa, in base ai mq, tipo di attività e numero di occupanti, e una quota variabile proporzionale alla produzione dei rifiuti. 3) Passare dalla vecchia cartella esattoriale a una bolletta trimestrale. 4) Creare delle stazioni ecologiche dove i cittadini conferendo i rifiuti differenziati hanno un risparmio in base ai tipi di rifiuti, da defalcare direttamente sulla bolletta tramite il codice a barre posto sulla stessa. 5) In seguito passare alla raccolta porta a porta. Tutto questo comporterebbe sotto l'aspetto economico, un risparmio per il cittadino e tantissimi vantaggi per la collettività.

Lo sapevate che riciclando una sola lattina si può risparmiare abbastanza energia per alimentare una TV per tre ore? Lo sapevate che 14 bottiglie di plastica riciclate possono fornire abbastanza materiale per realizzare un giubbotto da sci? Lo sapevate che 10 bottiglie di vetro riciclate possono produrre abbastanza energia per alimentare per 220 ore un telefono cellulare? Sono sicuramente dati importanti che fanno riflettere. Il problema dell'aumento dei rifiuti nel mondo si sta consolidando ogni giorno di più, di pari passo al costante aumento della popolazione a livello globale. Da tempo tutti i maggiori governi stanno cercando soluzioni che portino nel futuro ad un ambiente più pulito, trasformando e utilizzando i rifiuti prodotti dall'uomo in una risorsa fondamentale e utile al progresso dell'umanità. E' chiaro che in un contesto di questo tipo, il BUSINESS della raccolta differenziata e del riciclaggio dei rifiuti costituisce oggi una delle attività di maggiore interesse su cui investire e anche.........speculare. Una pioggia di denaro e di interventi pubblici di sostegno si riverserà nel corso dei prossimi anni, sul settore garantendo alle aziende specializzate importanti flussi di cassa e commesse in costante crescita. La possibilità anche - se non si presterà maggiori attenzione e controlli -, di interessi malavitosi, economisti e manager d'assalto e di quartiere a sfruttare l'eldorado solo per interessi personali, sempre a discapito della comunità.- Chi vivrà, vedrà.


Come cittadino (io come tutti) pesantemente tartassato da tasse e balzelli i più stravaganti, che si aggiungono giorno per giorno, a causa dell'inettitudine di chi ci governa (parlo del governo centrale che, per risanare un bilancio sgangherato, toglie risorse agli Enti locali e di conseguenza aumenta il disagio economico dei Cittadini), posso condividere il ragionamento utilitaristico che fa sia il Cittadino che scrive, sia il Commentatore che commenta. Mi riferisco alla "riduzione della TARSU", auspicata. Dei disservizi DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE in generale, è meglio non parlarne qui (mi riferisco al fatto che ...vai per scaricare bottiglie di vetro e/o plastica nei contenitori stradali e li trovi COLMI: situazione che dura anche qualche giorno). Ma tornando alla richiesta di "efficienze" economiche, a fronte di una ...maggiore collaborazione nella raccolta differenziata (in questo caso dell'"umido") io penso che la differenziazione della raccolta dovrebbe essere sì fatta in vista di eventuali "ritorni economici" sotto forma di modifica delle tariffe, ma la cosa che dovremmo tenere presente è che: I RIFUTI CHE PRODUCIAMO SONO SEMPRE DI PIU'; PER CONVERSO LE DISCARICHE SONO SEMPRE PIU' PIENE ED E' SEMPRE PIU DIFFICILE, PER LE PIU' DIVERSE RAGIONI, INDIVIDUARE NUOVI SITI DI STOCCAGGIO (vediamo quel che sta succedendo) PER CUI, LA DIFFERENZIAZIONE DOVREBBE SERVIRE A FAR SI' CHE QUANTO "DISTRUGGIBILE" CON MINIMA SPESA (incenerimento) POSSA ESSERE DISTRUTTO, TALE DA POTER DIMINUIRE AL MASSIMO QUANTO STOCCABILE IN DISCARICA. In condizioni di gestione corretta del ciclo dei rifiuti (cosa che credo non sia il caso di Molfetta), ci sarebbe al limite, anche il ritorno economico.

Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2023
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet