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Molfetta, un lettore denuncia a “Quindici” le scorrettezze di “Città aperte” nella visita al faro
30 agosto 2010

MOLFETTA – Un lettore denuncia a “Quindici” le peripezie di “Città Aperte 2010” di un turista che voleva visitare il faro. Ci auguriamo che i responsabili dell’iniziativa siano in grado di fornire giustificazioni ad un comportamento incredibile e poco corretto. L’assessore al ramo è al corrente di quello che avviene?

Ecco la lettera inviata a Quindici:
 
Città Aperte 2010” le peripezie di un turista avvenute la sera 28 agosto del nei pressi del Faro di Molfetta.
In data 26 agosto vengo a conoscenza della possibilità di visitare il Faro e che per accedervi bisogna prenotarsi presso la sede della Pro Loco di Molfetta.
Lo stesso giorno mi reco presso la sede e vengo informato che è possibile visitare il Faro dalle ore 17:00 alle ore 20:00 senza obbligo di orario, nel senso che nell’arco dell’orario di apertura basta presentarsi al Faro con un documento di riconoscimento per poi a gruppi accedervi ed inoltre era possibile prenotare la visita al faro anche per un gruppo di persone lasciando un solo nominativo e un solo recapito telefonico.
Prenoto la visita per quattro persone, me compreso, lasciando solo i miei dati, così come richiesto.
Alle ore 19:15 io e mia moglie arriviamo al Faro e rimaniamo in attesa dei nostri amici.
Nel frattempo due persone senza nessun cartellino di riconoscimento, dandosi arie di responsabili e con modi di fare poco gentili invitano coloro che hanno prenotato a presentare un documento di riconoscimento per firmare una liberatoria per eventuali incidenti di cui copia era affissa su di un auto posteggiata sotto il Faro. Tale liberatoria era monca di varie elementi essenziali quali, ad esempio, la mancanza dei riferimenti agli articoli di legge che la rendevano di fatto “poco valida” dal punto di vista legale. In attesa dei nostri amici la firmiamo. Alcuni curiosi vengono allontanati con la motivazione che per visitare il faro bisogna prenotarsi
presso la Pro Loco.
Alle 19:45 arrivano i nostri due amici e, garbatamente, faccio presente al presunto e non meglio identificabile “responsabile” che, poco curato nella persona, sigaro in bocca, inviava nuvole di fumo a destra e a manca in continuazione senza nessuna considerazione né per grandi né per piccoli che bisogna aggiungere alla liberatoria altre due persone arrivate in quel momento e regolarmente prenotate. Mi risponde che queste due persone non possono entrare perché non hanno firmato la liberatoria.
Gli replico che non si capiva l’ostacolo alla firma della liberatoria visto che erano arrivati in tempo utile e che la visita del gruppo non era iniziata ed erano regolarmente prenotati.
Con atteggiamenti provocatori, indisponenti, da sovrano assoluto verso un servo della gleba, in una cortina di nebbia provocata dalle nuvole di fumo emesse sempre da quel sigaro puzzolente affermava che LUI non faceva firmare nessun’altra liberatoria, che io potevo prenotare solo per me stesso e non per altri (contrariamente a quanto affermato nella Pro Loco) che a LUI delle prenotazioni effettuate presso la sede della Pro Loco di Molfetta non interessa niente ed infine per LUI la prenotazione non aveva alcun valore al fine della visita. Non avendo nessun cartellino di riconoscimento lo invitavo a qualificarsi e in base a quale titolo prendeva una cosi netta decisione. Alle mie richieste oppone un netto rifiuto.
Scorgo, tra i presenti un giovane che da qualche mese presta servizio, a titolo oneroso per le casse comunali, presso la Pro Loco, parente di un noto dirigente del Comune di Molfetta dal sottoscritto conosciuto solo di vista che, invece di essere munito del modulo di prenotazioni compilato nella Pro Loco, si limitava a leggere solo i nomi dei visitatori che avevano firmato la liberatoria. Chiedo a lui di intervenire per chiarire la situazione visto che la Pro Loco è l’ente organizzatore.
Risponde che: “lui non sa niente e che la Pro Loco non c’entra niente con le prenotazioni e le visite al Faro”. Interviene anche all’improvviso un signore dalla sommità del Faro, che inizia a gridare intimando con autorevolezza ai due di sotto di non farmi salire perché ero …… un prepotente!!!!!!!!
In sintesi pur avendo prenotato, pur avendo firmato la liberatoria, pur essendo presente in tempo utile alla visita del faro ne ero escluso. Schifato da questo atteggiamento, io rinuncio alla visita e così i miei amici preannunciando che avrei reso noto l’accaduto.
La risposta è stata un sorriso quasi di scherno con la battuta che leggeranno attentamente quello che scriverò.
Lascio ai lettori ogni commento. Quando penso all’accoglienza ed alla gentilezza degli operatori turistici di città come Rimini e Riccione, dove sono residente, sento un senso di vergogna ad essere molfettese. Tra l’altro avevo invitato degli amici e non oso pensare quale idea si siano fatti di Molfetta e di come venga gestita la sua organizzazione turistica e, per estensione, tutta la comunità. Una piccola indagine mi ha portato alla conoscenza di altri episodi, sempre a riguardo dell’evento Città Aperte, poco edificanti riportati ultimamente dai media locali.
Mi chiedo e chiedo per il bene della Città che certe persone siano richiamate ed eventualmente anche allontanate.
Le Pro Loco hanno, tutto a spese del Comune, una sede con luce, riscaldamento, pulizia, linea telefonica, linea adsl. Inoltre vengono stipendiate, sempre a spese del Comune, delle persone e mentre nelle altre città anche limitrofe vi è una grande efficienza a Molfetta non si è in grado di gestire delle semplici prenotazioni.
Distintamente”.
Lettera firmata
 
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Seneca - De Clementia 1. Huic contrariam imperiti putant severitatem; sed nulla virtus virtuti contraria est. Quid ergo opponitur clementiae? Crudelitas, quae nihil aliud est quam atrocitas animi in exigendis poenis. 'Sed quidam non exigunt poenas, crudeles tamen sunt, tamquam qui ignotos homines et obvios non in compendium, sed occidendi causa occidunt nec interficere contenti saeviunt, ut Busiris ille et Procrustes et piratae, qui captos verberant et in ignem vivos imponunt. 2. Haec crudelitas quidem; sed quia nec ultionem sequitur (non enim laesa est) nec peccato alicui irascitur (nullum enim antecessit crimen), extra finitionem nostram cadit; finitio enim continebat in poenis exigendis intemperantiam animi. Possumus dicere non esse hanc crudelitatem, sed feritatem, cui voluptati saevitia est; possumus insaniam vocare: nam varia sunt genera eius et nullum certius, quam quod in caedes hominum et lancinationes pervenit. 3. Illos ergo crudeles vocabo, qui puniendi causam habent, modum non habent, sicut in Phalari, quem aiunt non quidem in homines innocentes, sed super humanum ac probabilem modum saevisse. Possumus effugere cavillationem et ita finire, ut sit crudelitas inclinatio animi ad asperiora. Hanc clementia repellit longe iussam stare a se; cum severitate illi convenit. 4. Ad rem pertinet quaerere hoc loco, quid sit misericordia; plerique enim ut virtutem eam laudant et bonum hominem vocant misericordem. Et haec vitium animi est. Utraque circa severitatem circaque clementiam posita sunt, quae vitare debemus; per speciem enim severitatis in crudelitatem incidimus, per speciem clementiae in misericordiam. In hoc leviore periculo erratur, sed par error est a vero recedentium.

Forse nessuno si è accorto leggendo l'articolo che questa non è solo un attacco ad un ente di volontari come la Pro Loco che puntualmente svolge un lavoro di gran sacrificio cercando di far visitare siti di interesse storico culturale alla cittadinanza gratuitamente ma un attacco a persone specifiche, qui c'è gelosia nei confronti di chi presta il proprio tempo libero alla cittadinanza!!!!!! questa è una scenata tipo, di soggetto prepotente e sbruffone che ha fatto ribellare anche il farista da 22 metri di altezza che lo ha sentito gridare in una maniera ignobile, da qui si capisce il soggetto da che ceto basso proviene,come si fa a dar credito a certe persone. Ma queste 2 parole in croce che questo tizio a dir poco cafone ha scritto sono delle pure menzogne xke non ha detto che ha dato dell'ignorante ad una persona piu anziana di lui che ha colpa solo di aver regolato l'afflusso dei visitatori, ed in piu sbraitando pretendeva di salire a visitare il faro ad orario ormai di chiusura. A questo cafone e moglie non è stato vietato di salire sul faro, ma gli è stato vietato di far salire i suoi amici che si sono presentati come detto prima non in tempo utile, xke le visite al faro sono regolarizzate da un procedimento burocratico un po complesso. Insomma diamoci una regolata e non diciamo chiacchiere xkè come sempre non mancano i commenti di altre associazioni o di persone che non aspettano altro che affondare i loro rivali in questo caso la pro loco che è da 51 anni presente nella nostra città e non possiamo credere alle parole di una qualsiasi "persona" senza vedere l'altra faccia della madaglia. Siete tutti solo bravi a criticare e mi meraviglio di come una testata giornanilistica abbia potuto pubblicare questo schifo, mentre gli altri giornali hanno parlato bene. Concludo dicendo solo che così facendo di certo non si fa del bene a nessuno, come molti hanno scritto si cerca di collaborare e di essere clementi con persone che fanno del volontariato.










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