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Molfetta, un emigrato scrive a “Quindici”: ripartirò dispiaciuto per quello che ho visto e sentito, di tutto, di più Settimana santa tra sacro e profano e amara conclusione sullo stato della città
27 marzo 2013

MOLFETTA – Un cittadino emigrato all’estero, tornato a Molfetta per la Pasqua, ha inviato a “Quindici” una lettera denunciando la situazione di uno strano cartello (foto) sotto l’effigie della Madonna del Carmelo, presente in vico Carmine, dove si mescolano sacro e profano. L'emigrante si dichiara dispiaciuto per la condizione della città.
 
Questo è il testo del cartello:
«QUESTA IMMAGINE DELLA MADONNA DEL CARMELO E’ STATA BENEDETTA IL GIORNO 5 LUGLIO 2011 DA MONSIGNOR NUNZIO PALMIOTTI E PERTANTO E’ DIVENUTA IMMAGINE SACRA.
CHI LA VIOLERA’ O LA MANOMETTERA’ COMMETTERA’ SACRILEGIO CON GRAVI CONSEGUENZE PER SE’ E LA SUA FAMIGLIA».
 
Ecco le considerazioni del nostro lettore emigrante:
«Vivo all’estero. Da qualche giorno sono a Molfetta dove vivono ancora dei miei parenti, per godermi le Processioni e la Santa Pasqua. In giro per le stradine attorno al porto, dove sono cresciuto, mi sono ritrovato in Vico Carmine, chiuso da un cancello come quello dei pollai di una volta.
E' esposto un cartello che se non fosse ancora oggi affisso, avrei pensato ad uno scherzo anche se di cattivo gusto.
Accludo la foto e ditemi voi come si può esporre uno scritto con minacce e maledizioni sotto un’effige sacra! Leggendo, capisco che è esposto dal 2011.
Possibile che di tutti i vicini, nessuno ha avuto il coraggio di staccare quel cartello?
Mi fa male pensare che ho lasciato la mia Molfetta con dolore e che partirò dispiaciuto di aver visto e sentito in pochi giorni di tutto e di più».
Un emigrante
 
Fin qui la cronaca e la lettera dell’emigrante, alla quale è doveroso aggiungere alcune considerazioni e commenti nel difficile momento che la città sta attraversando.
Il nostro concittadino dice che partirà dispiaciuto di aver visto e sentito in pochi giorni di tutto e di più.
Come dargli torto? Lui ha parlato solo di questo cartello, ma dalla sua frase conclusiva emerge tutta la sua amarezza per una città profondamente degradata e allo sfascio per colpa di un’amministrazione di centrodestra che ha avuto sindaco il sen. Antonio Azzollini che l’ha ridotta in questo stato e che ora ha la sfacciataggine in campagna elettorale dove propone un candidato sindaco Nicola Camporeale teleguidato dallo stesso senatore del Pdl che, privo di idee, propone la continuazione della politica precedente che tanti guai ha provocato a Molfetta. E soprattutto conduce una campagna elettorale squallida e di basso livello.
Povero emigrante, ci dispiace, Molfetta, purtroppo, è questa. Siamo consapevoli e partecipi del suo dolore. Ecco perché “Quindici”, unico esempio libero nell’informazione locale, si batte da solo contro malcostume e degrado, per favorire la rinascita di una città che merita, anche per il suo passato, molto di più di quello a cui è stata condannata da un’amministrazione nefasta e incapace.
 
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