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Molfetta tra i porti di primo livello nel Sistema Regionale di Portualità Turistica Approvato dalla Regione il piano per potenziare i posti barca adeguandola agli standard nazionali
08 gennaio 2007

MOLFETTA - “Molfetta può giocare un ruolo da protagonista nel sistema regionale di portualità turistica”. Con queste parole Guglielmo Minervini (foto), assessore alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva, ha commentato l'approvazione, da parte della Giunta regionale, delle “Linee guida per la definizione del sistema regionale di portualità turistica”, un'analisi di prefattibilità condotta da Sviluppo Italia e volta a definire le possibili strategie di sviluppo e valorizzazione della rete dei porti turistici pugliesi, quale volano per l'economia del territorio e per il potenziamento di tutto il comparto turistico. L'obiettivo che la giunta regionale intende raggiungere in tempi brevi è, da un lato, quello di potenziare l'offerta di posti barca per adeguarla agli standard nazionali più elevati, in modo da poter competere con altre regioni storicamente più evolute nel settore della nautica da diporto (come Liguria, Toscana o Sardegna) e, dall'altro, quello di migliorare e potenziare i servizi a disposizione dei diportisti creando una rete tra i porti pugliesi, in una logica di sistema con quelli del Mediterraneo. In questo contesto Sviluppo Italia, partendo da un'analisi sulle potenzialità e criticità degli approdi pugliesi, ha individuato due categorie di porti: un sistema di porti di primo livello ed uno di porti di secondo livello. Tra i porti di primo livello, quelli cioè che presentano caratteristiche tali da poter essere considerati veri e propri punti di riferimento nel sistema regionale di portualità turistica, rientra, tra gli altri, anche il porto di Molfetta che, rispetto a molte altre località, ha anche il vantaggio di essere dotato del suo Piano Regolatore del Porto, recentemente approvato in via definitiva dalla Regione. “Questo – ha commentato Guglielmo Minervini - è finalmente un importante riconoscimento della rilevanza del nostro porto e giunge dopo oltre un decennio di disattenzioni della regione Puglia, nel corso del quale altre sedi, non sempre della medesima rilevanza, sono state sistematicamente preferite alla nostra città. Tale opportunità– ha proseguito l'assessore regionale della Margherita – costituisce ora una sfida per Molfetta. La prospettiva di essere inclusi tra i nodi cruciali di primo livello nel sistema regionale dei porti turistici sfida la nostra città a credere che la bellezza possa costituire una risorsa per lo sviluppo economico. Anche se con ritardo, Molfetta, credendoci davvero e facendo scelte intelligenti e adeguate, ora può scegliere di inserirsi nella crescente economia turistica del nostro territorio, con un ruolo e un'offerta specifici. Molfetta deve riscoprire la sua vocazione turistica, la sua natura di approdo ospitale, ricco di storia e tradizioni oltre che di straordinarie bellezze naturali, artistiche ed architettoniche che meritano di essere valorizzate e conosciute. Oggi Sviluppo Italia certifica quel che sapevamo già e cioè che la nostra città ha enormi potenzialità, evidentemente ancora inespresse. Ora è giunto il momento che le forze sociali, politiche ed economiche della città, assieme alle istituzioni locali (ancora così distratte su un argomento di tale rilievo) aprano un serio dibattito dal quale scaturiscano decisioni conseguenti su come affrontare questa sfida e su come attrezzarsi per cogliere le enormi opportunità, anche di natura economica e finanziaria (già oggi sono disponibili circa 80 milioni di euro per gli interventi in favore della portualità turistica) che si dilateranno nell'ambito della programmazione strategica regionale 2007-2013. Sviluppo produttivo e sviluppo turistico – ha concluso Guglielmo Minervini - possono coniugarsi bene insieme, in una moderna e sostenibile concezione dell'economia. Aprirsi all'economia della bellezza significa anche convincersi che non di solo porto commerciale, per quanto nevralgico, vivrà Molfetta”.
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Per favore Vi supplico BASTA parlare del porto e le sue prospettive! Perche non parlate ho scrivere, della DISTRUZIONE della flotta peschereccia e della MARINERIA locale, perche non parliamo delle rottamazione dei natanti di appena piu o meno vent'anni? come mai i paesi limitrofi come MANFREDONIA,Mola aumentano di numero di natanti senza palare di Termoli dove gran parte di nostri concittadini marinai si sono trasferiti? Perche non fate un'indagine conoscitiva su i mali che distruggono questa categoria che tanto benessere ha dato a questa citta. Avevamo una cooperativa armatori che era l'invidia di molte citta marinare serviva prodotti per la pesca a mezzo Adriatico da i cordami alle reti ecc , avevamo dei cantieri navali in attivita sbaloditive senza parlare dei fabbri eecc ecc, ALTRO che prospettive per il PORTO TURISTICO il diporto non porta e non portera mai l'economia che portava la nostra marineria di PESCATORI, quando il nostro pescato arrivava sulle pescherie della CALABRIA, alle pescherie della LOMBARDIA e quasi in tutta ITALIA. Caro Direttore, mettiamo i piedi per terra e guardiamo la realta, cerca di non fare come alcuni POLITICI che guardano le cose da dietro la scrivania,le darsena di TRANI e BISCEGLIE sono gia piene di battelli da diporto e loro hanno una vocazione turistica particolarmente TRANI ma noi un PULO avevamo ancora oggi non si parla di riaprire, il turista mordi e fuggi alla tedesco non portera mai economia. APRIMO UN DIBATTITO SULLE QUISTIONI SERIE DI QUESTA CITTA SENZA I PRIMI DELLE CLASSI.
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