Molfetta social forum: no alla guerra
Un presidio per informare. Sondaggio fra i cittadini
L’Italia è in guerra. Dal 7 novembre, dopo un lungo dibattito in Parlamento, anche l’Italia ha scelto di essere al fianco degli anglo-americani negli attacchi contro l’Afghanistan. Eppure l’opinione pubblica è divisa. Non è bastata la manifestazione proposta da Giuliano Ferrara, appoggiata dalla maggioranza, tenutasi ieri sera a Roma e conclusasi con il discorso del Presidente del Consiglio, a sedare gli animi. Un Italiano su due non è assolutamente favorevole alla scelta del Parlamento. Dagli inizi dei bombardamenti il Molfetta Social Forum ( Associazione Duomo, Giovani Comuniste/i, Legambiente, Partito della Rifondazione Comunista, Punto Pace Pax Christi, Scuola di pace “Don Tonino Bello”, Sinistra Giovanile) e Arcobaleno ONLUS, Azione Cattolica e Casa per la Pace, hanno deciso di testimoniare il loro assoluto dissenso a questa azione di guerra, sebbene spacciata -con palese ipocrisia e doppiezza politica- per una azione di polizia internazionale. Per dieci giorni presso il Corso Umberto altezza via Maranta si è tenuto un presidio, un punto di incontro per riflettere, discutere, informarsi ed informare la cittadinanza, un modo diverso di osservare l’inquietante panorama politico mondiale. Mi fermo a parlare con loro, è il 10 novembre. In tutte le più grandi città del mondo si sono tenute delle manifestazioni contro la guerra e contro il nuovo round del WTO (Organizzazione mondiale per il Commercio) riunito dal 9 novembre in Qatar [solo a Roma le cifre delle questura parlano di 50.000 / 70.000 persone scese in piazza].
- Da 3 giorni l’Italia è ufficialmente, dopo cinquant’anni, in guerra. Cosa ne pensate?
< La guerra odierna è una scelta illegale (basti pensare all'art.11 della Costituzione repubblicana stracciato e alle norme del diritto internazionale e della Carta dell'ONU inosservate), ingiusta (perché a pagare sono sempre i civili inermi), inefficace (perché lascia Bin Laden al suo posto e invece alimenta la spirale dell'integralismo, basti vedere la situazione sempre peggiore in Pakistan). Ma il dato più eclatante è stato il 90% dei deputati in Parlamento favorevoli alla guerra, quando invece il 14 ottobre alla Marcia Perugia-Assisi in 500.000 hanno detto NO alla guerra. Una parte
consistente della società italiana è sottorappresentata in Parlamento, almeno nel suo
desiderio di pace. > afferma Giovanni Porta, militante da anni nel Partito della Rifondazione Comunista.
- Una delle realtà che compongono il Molfetta Social Forum è la Sinistra Giovanile ( giovani DS). Qual è la vostra posizione dopo il voto in Parlamento?
< Indubbiamente La Sinistra Giovanile non ritiene che i bombardamenti e la partecipazione italiana alla guerra attualmente in corso rispondano allo scopo dichiarato dagli U.S.A. di debellare il terrorismo. La soluzione al problema non può essere cercata in un ambito che è esclusivamente militare. Nella SG si confrontano a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale) sensibilità differenti rispetto a determinate tematiche (non in tutte le realtà la SG aderisce ai locali Fora Sociali), le posizioni emerse nel Forum di discussione SG sanciscono dalla base una profonda autonomia (garantita peraltro dallo stesso statuto SG) rispetto alla posizione nazionale dei DS: gli interventi che ho letto sono tutti univoci nel ritenere errata la partecipazione italiana al conflitto.> mi dice Damiano De Tullio, rappresentante della Sinistra Giovanile.
- Il Molfetta Social Forum non si è limitato solo a scendere in piazza. Ha organizzato tre incontri-dibattito che focalizzino alcune sfaccettature essenziali di quello che è il caleidoscopico problema della guerra. Una guerra che ha radici, non solo nell’orribile attacco alle Twin Towers dell’ 11 settembre, ma nel complesso ordine economico mondiale. Il primo incontro con la dott. Martirani, docente di Geografia economica presso l’Università di Napoli, affrontava il tema “ Conflitti dell’economia ed economia dei conflitti”. Il secondo incontro “L’ONU, la pace e l’attuale crisi internazionale” con il dott. Villani, docente di Diritto internazionale presso l’Università di Bari, ha tentato di spiegare la debacle delle Nazioni Unite, le cui decisioni sono state quasi ignorate dagli anglo-americani in questo nuovo conflitto.
< Le iniziative mi sembra stiano andando bene – interviene Margherita Bufi, Scuola di Pace “Don Tonino Bello” – la città ha aderito ai due incontri, i molfettesi hanno mostrato interesse e attenzione nei confronti delle tematiche proposte. Probabilmente c'è l'esigenza di "leggere" gli eventi utilizzando “occhiali"diversi da quelli che i mezzi di comunicazione di massa sono soliti propinarci , di capire meglio cosa sta avvenendo nel mondo e, soprattutto, di conoscere quali sono le reali motivazioni di questa guerra. Penso che stiamo raggiungendo un buon numero di cittadini . Questo attraverso la diversificazione delle iniziative. Abbiamo adottato, infatti, diverse modalità comunicative e differenti approcci e proposte proprio perchè nostro obiettivo primario è coinvolgere il maggior numero di persone. Gli incontri tematici, il presidio pacifista, il volantinaggio, gli articoli e i comunicati-stampa, le proiezioni di documentari, i cartelloni ed i pieghevoli informativi, musica e teatro (iniziativa "artisti per la pace"), gli slogans, i simboli (bandiere della pace e lumini e da domani i fazzoletti bianchi ) , l'adesione alla marcia Perugia -Assisi, l'invito a partecipare rivolto alle scuole, il confronto con la gente, si sono rivelati strumenti efficaci per stimolare la riflessione o offrire occasioni di scambio e confronto.>
- Il Molfetta Social Forum è composto da realtà molto diverse tra loro. Come riuscite a coniugare esigenze ed idee, a volte, così distanti?
- Il 16 novembre si terrà presso la Fabbrica di S. Domenico alle ore 19.00 l’ultimo dei tre incontri, con Vincenzo Caruso, coordinatore territoriale di Emergency. State già pensando ad altre iniziative?
Serena Adesso