MOLFETTA – Ha provveduto la pioggia quest’anno a concretizzare il desiderio della maggioranza di molfettesi di tornare a far uscire la processione di giorno (guarda il video sulla
web tv di Quindici).
Infatti anziché alle 3.30 le Statue dei Misteri sono uscite dalla Chiesa di S. Stefano alle 7.30 con 4 ore di ritardo (come mostra la bella foto scattata dal nostro Giacomo Pisani). Non è ancora il ritorno all’uscita pomeridiana e alla ritirata notturna, come sarebbe auspicabile, ma è già qualcosa.
Ricordiamo che, per la ostinata cocciutaggine di pochi confratelli e con il beneplacito del vescovo, la processione oggi viene sottratta alla partecipazione della maggioranza dei cittadini. Il venerdì mattina, infatti, è giornata lavorativa e questo impedisce a molti di partecipare. La ritirata del Cristo morto avviene alle 13 e chi torna dal lavoro perde la possibilità di assistere alla passione di Cristo.
Ci volevano le avverse condizioni atmosferiche per rompere questa tradizione degli ultimi anni, tra l’altro non condivisa da molti confratelli di S. Stefano. Ma la città si chiede: questa è la processione di pochi confratelli di S. Stefano o di tutta la città?
E così riesplodono le polemiche contro i soliti ostinati sostenitori della processione notturna, chiusi ad ogni dialogo e ad ogni confronto.
Non sarebbe questa l’occasione per il vescovo mons. Luigi Martella di rivedere gli orari e riportare la processione dei Misteri alla partecipazione dei cittadini? La chiesa deve essere del popolo, come insegna il nuovo Pontefice Francesco, non di qualche élite o lobby e deve favorire la maggiore partecipazione popolare ai riti della Settimana Santa.
Tra l’altro l’uscita notturna della processione giustifica anche la presenza in giro di giovinastri che urlano e si divertono, si ubriacano e commettono atti di vandalismo, coperti dal buio della notte. E’ questa la fede che si vuole? Se lo chiedono molti cittadini, ma si scontrano con un ostinato muro di silenzio.
Non si conosce ancora l’ora della ritirata della processione. Il ritardo nell’uscita potrebbe far slittare di alcune ore la ritirata in coincidenza con la funzione dell’adorazione della croce (che è stato uno dei motivi addotti da quei pochi vetero confratelli di S. Stefano per giustificare l’uscita notturna).
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