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Molfetta sembra aver dimenticato le regole del vivere civile
30 giugno 2008

MOLFETTA - Nella nostra città è di stretta attualità l'argomento del vivere civile ma sembra che tutti abbiano una gran voglia di parlare di tale argomento, ma che siano in pochi ad avere veramente voglia di cambiare le cose. La verità è che pian piano tutte le lettere della parola civiltà stanno lentamente scomparendo dal lessico dei molfettesi e presto non rimarrà neanche l'accento. Inutile che qualcuno, magari al potere, si ostini a negare o a cercare alibi per la situazione in cui la nostra Molfetta si sta tuffando o meglio stiamo spingendo noi. Sì la “nostra” Molfetta, quella che, siccome sentiamo nostra grazie al nostro senso d'appartenenza, si degrada regolarmente, quella che se non pesti almeno un paio di feci di cane al giorno c'e magari qualcosa che non va; quella dell'eternit abbandonato qua e là fra gli ulivi; quella dei bidoni, come quelli di via Bitonto, vuoti all'interno ma circondati esternamente da rifiuti di ogni genere; quella che sta cambiando volto con una velocità impressionante. Si parla di progresso ma se questo che sta accadendo può definirsi tale allora il regresso che cos'è? Ci illudiamo di poter progredire, ma occorre sapere che anche il nostro modo di fare deve seguire la stessa linea. Anche un cieco che passeggi per le vie della città si accorgerebbe che ormai la situazione è esasperata e magari potrebbe inciampare su qualche cassonetto ribaltato da qualche ragazzino che vuol sentirsi “più fico” o magari dovrebbe anche stare attento all'ennesimo motorino a luci spente che transita a grande velocità facendo un gran frastuono a causa della marmitta modificata. Infatti, oltre alle inossidabili “mode” cittadine del lancio della bottiglia e degli impianti stereo delle auto sparati a tutto volume in piena notte, adesso si aggiunge anche quella di andare in motorino con le luci spente… Chissà perché lo fanno? Se si transita con l'automobile fra le viuzze che si diramano da Piazza Paradiso e Via Paniscotti occorre stare attenti a non litigare con qualcuno e col rischio di essere picchiato: in questa zona, la segnaletica è pressoché assente e, a causa delle strade strette, abitualmente trovi l'auto che proviene nel senso inverso. Così, se non sei un tipo “rispettabile” devi farti tutta la strada in retromarcia. Capitolo strade e asfalto delle strade. I meccanici ultimamente fanno affari d'oro, visto che, sistematicamente, a qualcuno salta l'ennesima sospensione alla vettura o l'ennesimo asse delle ruote. Ho deciso farò il meccanico… tanto le strade non si riparano mai! Adesso la spiaggia della “bussola” è stata rimessa a nuovo e quindi la situazione è tornata alla normalità? Macchè! L'intervento di scavo e rimozione con le ruspe, forse realizzato senza le dovute cautele, ha fatto “emergere” anche ratti, come ha denunciato un lettore di “Quindici”. Ci chiediamo: quanto resisterà la spiaggia all'inciviltà? Quanto ci metterà a riassumere l'aspetto delle altre spiagge libere di Molfetta che ormai tutto sembrano, tranne che spiagge ? C'è chi replica: se volete la spiaggia pulita pagatevela; non costa nulla, soltanto 10 euro e più ad ingresso, mica il Comune può pulire tutta la costa; che senso avrebbe, se poi ci stanno quelli che amano sporcarla di nuovo? Sarebbe un bellissimo passatempo per loro pagato da noi contribuenti! Infine un appello a tutti i pescatori: amate un po' di più il mare! Non sporcatelo! Il venerdì lo spettacolo che si presenta è deplorevole: il mare, nella zona tra le banchine S. Domenico e Seminario sembra una discarica o meglio una vasca di raccolta di materiale plastico e di cassettine in polistirolo. Perché questo? Per caso qualcuno sputa nel piatto in cui mangia? Di una cosa sono certo. Le cose cambieranno; l'unico dubbio è se cambieranno in bene o inesorabilmente in male.
Autore: Francesco Tempesta
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Egregia Redazione; sono un ex Molfettese emigrato negli Stati Uniti, essendo nato a Molfetta sento a volte il bisogno di riconnettarmi con il mio paese natio, anni di continuo lavoro mi hanno permesso di raggiungere un certo livello economico/sociale che potrebbero coronare un mio sogno in serbo da tanto tempo e cioe comprare una residenza a Molfetta, essendo Molfetta priva di alberghi ( a prescindere il Garden Hotel che risiede fuori citta) e non volendo inportunare parenti all'infinito, l'aquisto di una casa a Molfetta risolverebbe la situazione. A tale scopo ho dedicato diverse vacanze a Molfetta, l'ultima fu nel Marzo del 2008 ove rimasi per due settimane per le fastivita`di Pasqua, come di consueto quando sono a Molfetta consulto le varie agenzie Immobiliari che mi provvedono le informazioni necessarie, questa prassi e` stata ripetuta al punto che il processo necessario per l'aquisto di un appartamento nella vostra citta` non ha piu segreti per me. L'unico segreto ancora in vigore nella mia mente e` il perche` dopo tanti anni non sono ancora in possesso di una dimora nella vostra citta`? La risposta a tale domanda si presenta nella sua piu` spietata e pietosa realta quando cammino per le strade di Molfetta, lo squallore che riscontro e` un assalto alla sensibilita umana, la mancanza di senso civico e` una offesa a qualsiasi comunita` vivente in un paese presumilmente civile, l'assenza di decoro, la mancanza di responsabilita` da parte dei responsabili di questa incresciosa nefandezza, la disponibilita` della maggioranza dei Molfettesi di accettare di vivere in condizione ecologicamente nocive, la rassegnazione allo “status quo” e l'inabilita` di reagire per rimediare, nutrisce in me un profondo senso di tristezza. Sono nato a Molfetta ma le condizioni sovvraelencate non mi permettono di identificarmi come Molfettese, questa non e` una constatazione fatta con leggerezza, per me e` stata e` lo e` ancora motivo di consternazione. Mi rendo conto che la mia opinione dello stato in cui si trova attualmente Molfetta e dettata dall'inevitabile paragone tra il paese dove risiedo e quello di provenienza, forse il mio giudizio su Molfetta e` pregiudicato da questo fattore, ma l'argomento in discussione non si riferisce ad usanze e costumi prettamente peculiari a paesi diversi ma bensi` a bisogni e nnecessita di base che vigono in qualsiasi civilta moderna. Spero in un rinascimento dell'orgoglio Molfettese, spero nella resurrezzione del senso civico della comunita,` spero nel desiderio di elevare Molfetta alla categoria che gli spetta cioe paese di primo mondo, spero in una generazione che apprezzi la bellezza di un ambiente sano e pulito dove leggi e regole vengono osservate non solo perche sono mandatorie ma anche perche dettate da un senso di innata responsabilita propria verso la cittadinanza, spero e continuero a sperare, nell'attesa che queste speranze diventino realta, rimango e rimarro` con rammarico un ex Molfettese. Con osservanza Cosimo Fasciano


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