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Molfetta. Scuola C. Battisti: continua il laboratorio di filosofia con Don Vincenzo
25 gennaio 2010

MOLFETTA - "Noi  esistiamo e viviamo anche per morire. La vita è come un testo: quando si arriva al punto, finisce."  " L'anima siamo noi quando ci liberiamo"…
Sono queste le risposte di due bambine di otto anni,  agli interrogativi che  hanno  dato inizio ad una nuova passeggiata nel " giardino delle idee".
Perché esistiamo? Perché  moriamo? Che cos'è l'anima?
Due risposte che confermano, ancora una volta, la natura filosofica dei bambini. Con  loro,  nel  laboratorio di filosofia, c'era Don Vincenzo, parroco della chiesa Cuore Immacolata di Maria, che è rimasto esterrefatto nel vedere come dentro questi piccoli filosofi pensieri e domande nascevano e si moltiplicavano con una forza inesauribile e come un enorme tesoro di emozioni, riflessioni e fantasie venivano allo scoperto senza alcun freno.
Una  vera " passeggiata" cognitiva ed emozionale che li ha aiutati a pensare a loro stessi come a qualcosa di prezioso.
Lontano da un approccio intellettuale e per il clima sociale  positivo che in esso si crea, il laboratorio di filosofia sta, infatti, diventando per quei bambini uno spazio di amorevole rispetto e di disponibilità all'ascolto  dove  le  stesse insegnanti esprimono le loro idee ed emozioni in maniera semplice e chiara per insegnare loro l'indispensabilità di comunicarle umilmente e  per favorire  rapporti veri e profondi.
E' questo il vero scopo del laboratorio: Imparare a confrontarsi in una relazione tra pari strutturata sulla base di una maggiore empatia e solidarietà piuttosto che della competizione.
"Un buon progetto educativo - afferma  Crepet - dovrebbe partire sempre dalla costruzione del pensiero. Non pensieri-pensierini: pensiero." poiché è questo ciò che manca principalmente ai giovani.
Il più bel regalo che noi insegnanti possiamo fare alle nuove generazioni è, dedicare del tempo per ascoltare il nascere del pensiero, per scuotere, per svegliare. Solo così i giovani  imparerebbero a non avere paura di pensare  e  scoprirebbero che esercitare il pensiero è un diritto universale e inalienabile, è ricchezza, dignità, avventura, riserva di autonomia e libertà.
    

Autore: Marisa Valente
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Lasciamo che i bambini........ . Quando i bambini fanno da soli, senza interferenze dei "grandi". HAITI: BIMBO INGLESE DI 7 ANNI IN BICI RACCOGLIE 100MILA STERLINE(AGI) - Roma, 25 gen. - Un bambino inglese di sette anni e' riuscito da solo a fare di piu' per Haiti di molte Ong britanniche messe insieme. Charlie Simpson ha utilizzato la piattaforma web 'JustGiving' per organizzare una raccolta fondi per i terremotati. Il suo obiettivo era mettere insieme 500 sterline e per riuscirci si era lanciato in quella che per lui era una vera impresa: "almeno dieci giri" di South Park, nel quartiere londinese di Fulham. "Sponsorizzatemi" aveva scritto nella letterina pubblicata sul sito e in tantissimi hanno raccolto il suo appello, tanto che in pochi giorni ha messo insieme piu' di 105mila sterline. Sul blog che accompagna la raccolta fondi si susseguono le donazioni e i commenti entusiastici per l'impresa di questo piccolo rosso di capelli e ricco di intraprendenza. E' stato lui, hanno raccontato i genitori, ad avere l'idea. Le immagini della devastazione di Haiti trasmesse in tv lo avevano sconvolto e aveva deciso di fare qualcosa. "Voglio raccogliere soldi per comprare cibo, acqua e tende" ha scritto sul sito, "faro' il maggior numero di giri in bicicletta intorno al parco (spero di riuscire a farne almeno 10!), per favore sponsorizzatemi e tutto il vostro denaro andra' all'Unicef". Il fondo Onu per l'infanzia ha definito quella di Charlie "un'iniziativa esemplare" e persino Downing Street ha reso omaggio alla generosita' del bambino dicendosi "sbalordita" dal successo della sua iniziativa.
Non c'è da stupirsi, al contrario, il mondo degli adulti è diventato ostile ai bambini; dovremmo affidarci maggiormente alle loro semplici e profonde intuizioni. Tutti siamo stati bambini, eppure stupisce quanto poco siamo in grado di comprendere della costruzione sociale e della rappresentazione dell'infanzia. L'infanzia dovrebbe essere un periodo pieno di meraviglie, di dolore, di saggezza, d'amore e, si, di grazia. "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perchè a chi è come loro appartiene il regno di Dio.........." La Verità è dei bambini; i bambini sono la Verità. I conflitti sociali, l'aumento dei divorzi e la maggiore frequenza di famiglie monoparentali, hanno tutto contribuito all'assunzione di controllo maggiore e più precoce da parte dei bambini su alcuni aspetti della propria esistenza. Winn li descrive come una generazione di "unchild-like children", di bambini non infantili. Con internet, hanno ora nei polpastrelli una finestra sul mondo ancora più immediatamente accessibile. Se consideriamo l'infanzia il periodo della vita caratterizzato da un rapporto di dipendenza dai propri genitori, potremmo definire a ragione questa, "l'età dell'infanzia infinita". Altri, come la psicologa Penelope Leach, "ostile " ai bambini. La responsabilità dovrebbe essere attribuita ad una cultura secolare sessualmente permissiva, ossessionata dal materialismo e satura di avidità commerciale e di ingerenza statale. Ma nonostante tutto il pessimismo, oggi i giovani sono quanto mai forti, sia mentalmente che emotivamente.
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