Molfetta, saltano 17 classi che utilizzavano il "tempo pieno"
MOLFETTA - Molfetta paga caro sulla pelle dei genitori e degli studenti, come cita un comunicato, il taglio dei fondi alla scuola pubblica. Anzi, grazie alle sinergie tra Ministero dell'Istruzione Ufficio Scolastico Regionale e Amministrazione Comunale, si è riusciti nell'impresa di eliminare il "Tempo Pieno" a Molfetta.
Saltano 17 classi che utilizzavano il "tempo pieno", insieme a 5 docenti che perdono la titolarità, inoltre centinaia di famiglie e alunni si troveranno privati di uno strumento fondamentale di formazione grazie "agli inutili allarmismi della CGIL, di genitori e insegnanti" ( come da comunicati del PDL).
Pazzesco! In tutti i modi abbiamo cercato di far capire la gravità della situazione, in ogni maniera abbiamo provato a convincere chi di competenza a rendersi conto dell'incredibile danno formativo e sociale che si stava consumando a Molfetta, ma a noi e ai genitori ci veniva risposto che era tutto un allarme creato ad arte per salvare il posto di qualche docente.
Addirittura abbiamo letto comunicati stampa del PDL che gridavano la capacità di questa Amministrazione di essere vicina a cittadini e lavoratori ed essere in grado di risolvere ogni problema.
Ora grazie alla capacità e alla lungimiranza del Centrodestra, dal Livello Nazionale al locale, ci ritroviamo in un vicolo cieco.
Al momento l'unica soluzione è trovare un'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale, con la speranza che l'Amministrazione Comunale stanzi i fondi necessari per mettere a norma i refettori e impedire l'assurdità della totale mancanza di "tempo pieno" nelle scuole di Molfetta.
E pensare che le famiglie Molfettesi interessate al tempo pieno erano talmente tante da far ipotizzare un aumento delle classi a 25 che avrebbero usufruito di tale arricchimento formativo.
In questi giorni Molfetta ha anche visto la protesta degli Ausiliari della sosta che rivendicavano il ripristino della dignità delle loro condizioni lavorative.
L'amministrazione comunale, in maniera perfida, prima di riceverci ha fatto consumare i due giorni di sciopero ai lavoratori e solo dopo aver preso atto che lo sciopero sarebbe continuato ad oltranza ha riconosciuto la fondatezza della protesta, impegnandosi nella figura del Sindaco Antonio Azzollini ad adeguare i livelli retributivi dei lavoratori in questione.
Ci domandiamo come possa una Amministrazione e una maggioranza di coalizione costringere i lavoratori a perdere tre giornate di lavoro per riuscire a farsi riconoscere i propri diritti e ci chiediamo con quale faccia tosta qualcuno possa affermare di essere vicino a tali lavoratori, senza essersi fermato neanche un attimo a prestare ascolto alle loro legittime rivendicazioni.
Auspichiamo che il Sindaco non si tiri indietro dagli impegni presi e che noi non si debba puntualmente alzare la voce per svegliare una classe politica troppo distante dai cittadini.