Molfetta, riorganizzazione della rete scolastica pensando ad alunni e famiglie
L'amministrazione comunale vara il nuovo Piano della rete scolastica: accorpate le scuole con meno di mille alunni nessun trasferimento di classi da un istituto all'altro
MOLFETTA - Il Comune di Molfetta ha approvato la proposta di riorganizzazione della rete scolastica di Molfetta che prevede, a partire dal prossimo anno scolastico, quattro istituti comprensivi e un circolo didattico.
Verranno accorpati, dunque, gli istituti scolastici con meno di mille alunni in perfetta osservanza della legge 111/2011 sul dimensionamento della rete scolastica, recepita dalla Regione Puglia.
In base a questa proposta condivisa dalla gran parte delle scuole della città - sette istituti scolastici su nove hanno espresso parere favorevole - il circolo didattico San Giovanni Bosco manterrà lo status attuale, mentre gli altri quattro circoli didattici (Battisti, Manzoni, Azzollini e Scardigno) e le quattro scuole medie (Savio, Giaquinto, Pascoli e Poli) verrebbero accorpati in quattro circoli comprensivi. In questo modo nessun istituto scolastico verrebbe disaggregato e, allo stesso tempo, si assicurerebbe la stabilità didattica nel tempo degli istituti comprensivi così creati.
Alla proposta di una riorganizzazione degli istituti scolastici si è giunti al termine di un doppio giro di consultazioni che l'assessore alla Pubblica Istruzione, Luigi Roselli, ha tenuto negli ultimi giorni con le organizzazioni sindacali e tutti i dirigenti scolastici interessati, i quali a loro volta hanno ottenuto il parere dei consigli di istituto dove vi è la rappresentanza dei genitori. Alla programmazione della nuova rete scolastica si è giunti a seguito della legge 111/2011 sul dimensionamento della rete scolastica, recepita dalla Regione Puglia. Secondo gli indirizzi regionali tutti i Comuni dovranno procedere con l'accorpamento delle scuole che hanno meno di 1.000 alunni e quindi formare i cosiddetti "istituti comprensivi".
"Il nuovo dimensionamento delle scuole non opera come una mera operazione ragioneristica" fa notare l'assessore Roselli, "la proposta di rete scolastica sottoposta all'esame degli operatori della scuola, al contrario, contiene una precisa connotazione strategica che riguarda la continuità dell'offerta formativa e l'innalzamento complessivo dei livello di prestazione del servizio. La stessa Regione Puglia - fa notare l'assessore - raccomanda ai Comuni di evitare una eccessiva frammentazione degli istituti scolastici, perché solo così è possibile salvaguardare una scuola di qualità. In questo senso l'istituto comprensivo, integrando la scuola primaria con la scuola di primo grado, realizza un obiettivo pedagogico alto come dimostrano altre esperienze analoghe."
Il dirigente del Settore Socio Educativo, Giusi de Bari, aggiunge che "l'accorpamento di due scuole per formare un istituto comprensivo non significa ovviamente far scomparire scuole già esistenti, significa invece organizzarle in maniera differente sul piano amministrativo al fine di migliorare, rendere più coerente e continuativa l'offerta formativa rivolta agli alunni dai 3 ai 14 anni. Insomma, i tre gradi scolastici continuano a funzionare distintamente secondo gli attuali programmi, insegnanti, orari (compreso il tempo pieno) e servizi come la mensa o il trasporto scolastico."
In conclusione, con la proposta approvata dall'amministrazione comunale Azzollini non ci saranno stravolgimenti traumatici né per gli alunni, né per le famiglie: per loro resteranno stessi insegnanti, stesse classi, stessa offerta formativa, stessi servizi, stesso istituto scolastico.